Teramo Sabato 22 Gennaio. Corso San. Giorgio. Piove. Misto neve. Una signora in ginocchio sotto l'indifferenza. Una donna forse con più di cinquant'anni. Età indefinibile. Un cartone come isolante dal rivolo di acqua che le bagna il pantalone. Passo e ripasso. Mi fermo. Non resisto. Le regalo una piccola offerta e ho voglia di fare colazione e avere un pò di compagnia. Non parla l'Italiano o meglio, fa finta di non parlare bene la nostra lingua. Dice di venire dalla Cecoslovacchia. Quella in foto è sua figlia. Ci credo poco. Conosco il mondo dei sommersi e le loro leggi della comunicazione. Un the veloce e silenzioso. Caldo. Torna in ginocchio e svuota il bicchiere. Osservo e mi nascondo. Arriva un "signore". Scambiano due parole. L'esattore. Lo Sfruttatore. Si svuota il marsupio. La scena si ripete con un'altra donna più avanti. L'indifferenza viene nutrita da piccole e grandi offerte. Ci svuotiamo la coscienza. In realtà è un mercato della povertà, che va combattuto e denunciato.
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