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Cara Procura: Il Ruzzo fa acqua a destra e a sinistra

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Prima premessa. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Robert Verrocchio, prima di ogni comunicato stampa sul Ruzzo dovrebbe scrivere" Chiediamo scusa per la precedente gestione".
Seconda premessa, l'allora vice presidente del Ruzzo, Carlo Ciapanna, è oggi il Presidente. Il suo avallo a ogni decisione del meraviglioso Giacomino Di Pietro, è un continuum gestionale. Il centro destra, specularmente, dovrebbe scrivere a ogni comunicato stampa sul Ruzzo " Chiediamo scusa per la precedente e attuale gestione".
Gli unici a poter parlare siamo noi utenti. Noi cittadini che con le bollette manteniamo questo carrozzone. Siamo noi a dover fare le domande, a dover protestare e a invocare l'intervento della Procura di Teramo.
I tempi sono cambiati. La politica non si può più permettere di spremere e fare un buco nell'acqua. Le elezioni si vinceranno con gli uomini di valore nei posti giusti. Oggi è il tempo degli esempi. Dei buoni padri di famiglia. 
La cultura sociale diviene sinonimo di democrazia. Noi continueremo a denunciare, a fare domande scomode, a invocare i giusti controlli.
Prima domanda alla Procura di Teramo:
Qualche anno fa, durante la gestione del Presidente Di Pietro, arrivò all'azienda Ruzzo una richiesta di risarcimento danni da parte di una proprietaria di una villa teramana. In pratica si chiedeva il risarcimento per un'infiltrazione di acqua nello stabile. Fin qui tutto nella norma.
La prassi è un protocollo definito. Si verifica la presenza delle infiltrazioni, che nel caso specifico furono rilevanti. Competenti tecnici del Ruzzo, esclusero la presenza di condotte dell'Acquedotto e quindi di perdite di acqua dalla rete.
Successive analisi chimiche, evidenziarono che si trattava probabilmente di acqua di qualche falda/pozzo naturale nella zona e sicuramente non di ACQUA POTABILE!!
Nonostante tutto si è proceduto alla realizzazione di una palificata di consolidamento per impedire un cedimento strutturale dello stabile.
Il costo fu di circa 80.000 euro, interamente sostenuto dal Ruzzo, nonostante la dimostrata estraneità della società, e l'allora CDA (Ciapanna incluso), giustificò la spesa dicendo che poi, come accade in casi simili, ma solo con l'accertata responsabilità del RUZZO, l'assicurazione avrebbe rimborsato tale somma.
L'Assicurazione ha negato il rimborso.
Chi ha pagato gli 80mila euro? La Politica? La casta? La risposta è una sola. Noi cittadini.
Che fa la Procura? Ci legge?

....seguiranno altre domande....

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Commenti

Per la procura c'é solo da ricordare quello che disse Carlo Costantini e non lo hanno denunciato. Poi per gli amministratori ricordo che al tempo fecero avviso pubblico ed io solito rompiballe feci domanda con tanto di curriculum , scartato dalla potenza oscura,dire altro?
bravo falconi!!!! vediamo se la procura è altrettanto brava... apettiamo...non troppo fiduciosi
gira che ti rigira sono sempre più dirigenti e impiegati con stipendi da capogiro che mano d'opera con stipendi da sopravvivenza.
Grande Falconi e comunque si dice che sono molti di piu i soldi spesi in quella villa!!!
Certo, ora sarebbe bello sapere di chiè, quella villa... ;)
di chi e' la villa?
Perche; non creare delle "ronde" per controllare il territorio? In molti paese esiste il "vicino che controlla" Ovviamente non armati e cazzate simili....
Diciamo così: questa vicenda dell'assicurazione è veramente UNA GOCCIA nel mare tempestoso del Ruzzo; per ciò che riguarda l'intervento della Procura poi, avrei qualche remora, visto che anche l'Avv. Strozzieri, PRESIDENTE del C.d.A., segnalò in più di un'occasione qualche irregolarità (è un eufemismo n.d.r.) nella gestione della cosa pubblica. Ma come dice il mio nick, siamo sempre noi a pagare!! Buon lavoro Falcò, non mollare.

Caro Bancomat...     falconigiancarlo@gmail.com

E che dire delle gravi responsabilità nella gestione delle rete fognaria a Roseto? Anche quest'anno una parte del mare (BANDIERA BLU!) è stata per due giorni interdetta alla balneazione a causa del forte tasso di inquinamento, causato, a quanto pare dal malfunzionamento degli impianti di sollevamento e delle relative pompe idrauliche collocate in prossimità del lungomare che hanno determinato lo sversamento di liquami nei canali delle acque bianche che si riversano in mare. A quanto pare esistono dei sistemi di "bypass" (non so quanto legali) che, all'occorrenza (in caso di avarie delle elettropompe), riversano le acque nere nella rete di quelle bianche. Anche stavolta diversi turisti e residenti hanno accusato malori e chissà che a ciò non seguano richieste di risarcimenti. Mi auguro di no, per il bene delle nostre tasche, ma credo che la cosa sia inaccettabile e vada quantomeno indagata a fondo!
Vi racconto una storiella. C’era una volta una piccola conduttura d’acqua che stava sotto terra, buona buona, a meno di un metro di profondità, da tanti anni. Forse fu il peso della sua vecchiaia a destare preoccupazione in un baldanzoso signore che, proprietario dell’area di terreno in cui riposava la piccolina, un giorno decise di prodigarsi in “amorevoli” cure verso la vecchietta. Vennero in soccorso solerti tecnici e operai del Ruzzo, i quali, scavando poca terra, fecero vedere, in men che non si dica, la luce alla disgraziata. Si racconta, che tale conduttura avesse un piccolo foro, subito individuato e riparato… Ma, col passare dei giorni, avvenne un prodigio: quel piccolo scavo, inizialmente di circa un metro di profondità, che correva brevemente lungo l’estensione della conduttura, anche esaminata dai solerti di cui sopra tramite sonda video, invece di essere ricoperto con la poca terra di risulta, divenne improvvisamente di forma perfettamente cubica, con dimensioni di circa 5x5x5 metri. La piccola conduttura perse la sua secolare posizione così come un’altra più grande, questa pare di acque nere e, pare si ripete, di competenza del Comune: il magico scavo cubico non aveva più intralci che, come detto, erano scomparsi, forse spostati. I prodigi non finirono subito: all’interno del cubico scavo apparvero opere di carpenteria e, di lì a poco, furono effettuate gettate di cemento con doppie betoniere. Ecco che sul terreno del baldanzoso signore, una piccola presunta perdita di una conduttura altrettanto piccola divenne un vano abitabile sotterraneo. Tutti rimasero strabiliati da tali avvenimenti prodigiosi: quale potente magia aveva fatto sì che il Ruzzo, invece di limitarsi a riparare la piccola perdita e a ricoprire l’originario piccolo scavo con la terra di risulta, avesse potuto spostare condutture (anche quelle di altrui competenza) per favorire un vano abitabile di un privato? Quali danari vennero spesi per pagare tale “servizio” aggiuntivo operato dal Ruzzo? Ma ciò che destò meraviglia e stupore fu che il baldanzoso signore, ad un certo punto, richiese il pagamento del vano di suo proprietà, realizzato con tutta la maestria necessaria, al Ruzzo stesso! Pare che tale vano valesse 20.000,00 scudi e che, negli uffici del Ruzzo, circolasse una fattura (non magica) che reclamasse il pagamento. Mi piacerebbe finire questa storiella con il classico “e vissero felici e contenti”, ma non ho mai saputo se questi 20.000,00 scudi siano stati mai pagati. C’è qualcuno che lo sa?
La cifra dei danni provocati dalla mala gestione del Ruzzo non è facile da identificare ma sicuramente presenta diversi zeri in più di quella degli esempi qui riportati. Pian piano ne verranno fuori altri ben più rilevanti.