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Noi Mummie...loro Egiziani e liberi

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Mi sento una mummia. Non posso fare la rivoluzione culturale perchè sono Italiano. L'Egitto è libero. Mubarak non è più amico di Berlusconi. L'amicizia è fatta di cariche. Mubarak è esploso. Imploso di corruzione. Il suo popolo era affamato. Lui grasso. Sono italiano. Non ho un pensiero. Non ho un'anima. Ho solo un telecomando. Come si fa a fare la rivoluzione civile se alle due c'è Beautiful, Centro Vetrine e Maria De Filippi? La sera il Grande Fratello? Impossibile. Sarebbe una rivoluzione a spezzatino. Troppi impegni. La politica è solo una traduzione d'intenti che ruota intorno al mondo del lavoro. Nel senso tanti posti a destra, tanti posti a sinistra, il resto al prossimo giro senza passare dal via. Siamo Italiani. Non esiste protesta, non esiste dissenso, non esiste il coraggio delle idee. Abbiamo il mito della casa, del posto fisso, dell'attesa, dell'anticamera in Segreteria, della scorciatoia, della raccomandazione, della segnalazione, dell'inchino, della stretta di mano, della macchina a rate, pulita e linda senza benzina. Abbiamo paura delle voci. Sentiamo le voci. Della querela. Della denuncia. Del confronto. Siamo Italiani. La crisi ci morde l'anima. Il poltronismo ci corrompe. Ignavi. Non protestiamo di fronte alla più grande degenerazione dei valori morali nella storia dell'Italia Moderna. Non è colpa di Berlusconi, ma è colpa dell'Anti Berlusconismo. Abbiamo dato potere e valore ad una persona che è diventata un'ombra cinese. Tirato con le mollette dell'estetica.  Occhi sempre più piccoli. A mandorla. Come il Pollo. Il simulacro dell'apparenza al servizio dell'essere. La sinistra non esiste perchè scimmiotta la destra da tempo. Invidiosa e impoverita. La destra si è venduta al riflesso di uno specchio. Esiste il cuore a sinistra. Esiste il cuore a destra. Moro. Almirante. Berlinguer. Un battito a destra e uno a sinistra. Il sociale. L'unica politica che potrebbe far toccare gli estremi. Destra e sinistra al servizio della ripresa. Del mettersi a disposizione. Contro la difesa ad oltranza. Ultras senza pensiero critico e ridicoli al cospetto della madre storia. Berlusconi ha dato le dimissioni. Dai loghi del PDL il suo nome sta perdendo le vocali e le consonanti. Guardate Berluscon. Brlucon. Bruco. Nascerà una farfalla. La nuova Politica.

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Commenti

Giancà....Napolitano, Bersani, D'Alema, Marini, Veltroni, Buttiglione, De Mita, Casini, Fini e Rutelli stanno in politica non solo da prima di Berlusconi....ma pure da prima di Mubarak che ha iniziato nel 1981 dopo l'assassino di Sadat. In Egitto, Mubarak ha tappato per 30 anni una miscela esplosiva di nasserismo antisionista laico e di islamismo strisciante, creando equilibrio in Medioriente e sviluppo economico. E' giusto che oggi la gente sia stufa e che lui si sia fatto da parte, ma dubito che gli egiziani potranno trovare facilmente un nuovo e migliore equilibrio che garantisca pace (i fratelli musulmani vogliono azzerare i trattati di pace con Israele) e sviluppo (una svolta antioccidentale stroncherebbe il turismo che è la prima risorsa economica egiziana). La cosa migliore per Paesi come l'Egitto sono sempre dei personaggi autoritari, proprio perchè così compensano le spinte radicali. In Egitto, un regime neo-nasseriano o islamico sarebbe comunque autoritario, ma cambierebbe tutti gli equilibri dell'area assieme ad Iran e Turchìa, alla Giordania che traballa. Insomma chi vivrà vedrà....non vorrei vedere tra qualche anno i caccia israeliani che bombardano Alessandria....l'Egitto non è la Svizzera. Per il resto sono convinto anch'Io che il berlusconismo sia l'effetto dell'antiberlusconismo, non la causa.
Caro Falconi sei suggestivo ma fuori luogo.....chiediti invece quanto pesi l'Unione Europea nella crisi egiziana....meno di ZERO...magari sarebbe più importante parlare di questo piuttosto che di quante scopate riesca a fare un settantacinquenne operato alla prostata.....siamo mummie perchè il nostro continente ha un'Istituzione suprema fatta di fantasmi. E lo saremo fino a quando continueremo a sbagliere bersaglio scambiando lucciole per lanterne. A. Lattanzio: Da dicembre 2010, la situazione socio-economica nel Maghreb (Tunisia e Algeria) e nel Mashreq (Egitto, Giordania), ha iniziato ad entrare in ebollizione. Come ha ben spiegato nei suoi libri, lo storico libanese George Corm, l’esplodere delle contraddizioni sociali ed economiche, nel mondo arabo, era inevitabile. La struttura finanziaria-fiscale altamente inefficiente, che non permette la ridistribuzione interna delle risorse tra gli strati sociali, è una delle cause principali del malessere sociale che sta eruttando in questi mesi, sulle rive meridionali del Mediterraneo. Infatti, il istema fiscale della maggior parte dei paesi arabi, colpiva i consumi di massa e non prevedeva un reale tassazione delle rendite e dei redditi alti. E quei servizi che vengono forniti dalle autorità pubbliche, venivano per lo più sfruttate dai ceti più abbienti, escludendone le masse. Un’altra causa importante di queste esplosioni, è senza dubbio data dalla grave crisi economica che sta colpendo l’Unione Europea, centro di gravità finanziario-commerciale dell’area mediterranea. Lo sbocco che consentiva l’allentamento sociale interno, ovvero il flusso dell’emigrazione, s’è ridotto grandemente a causa della succitata crisi europea. Adesso questi vari fattori esterni e interni s’intrecciano, facendo tremare, e mandando in frantumi dei sistemi politici abbastanza sclerotizzati, imbalsamati, incartapecoriti, come il faraone Mubaraq. Sistemi, però, che si sono retti grazie alla condiscendenza strategica degli USA e della NATO, da una parte, che li hanno riforniti di ogni tipo di sostegno politico-diplomatico e di assistenza militare, spionistica e sicuritaria. Dall’altro, c’è la più trentennale assistenza economico-finanziaria dell’Arabia Saudita e degli altri petro-emirati, che hanno alimentato i regimi anti-nasseriani e antibaathisti di Sadat e Mubaraq in Egitto, di Saleh in Yemen, della famiglia Hussein in Giordania, delle varie oligarchie sunnite e maronite in Libano. Tutte allineate dall’asse palese Riyad-Washington-Londra-Parigi (e dall’asse occulto Tel Aviv-Washington-Riyad) in una serie di azioni di contenimento strategico. Prima contro i movimenti nazional-progessisti, Nasser e il nasserismo, il Baathismo, la corrente popolare-patriottica irachena del Generale Qassem, i partiti comunisti di Siria e Iraq, il radicalismo sud-yemenita, libanese e palestinese, la lotta contro l’influenza regionale dell’URSS, affiancando la condotta geopolitica agli USA. Con l’ascesa di Sadat e la caduta di Reza Pahlavi, un nuovo nemico sostituisce il nazionalismo progressista nasseriano e iracheno, lo Sciismo rivoluzionario e l’islamismo popolare che aggrega. L’Iran rivoluzionario, Amal e Hezbollah in Libano, Gheddafi in Libia, diventano i nuovi nemici da abbattere, all’interno del mondo arabo sunnita. L’Arabia Saudita, in coordinamento con Israele, Pakistan, Egitto di Sadat e USA, sviluppa il proselitismo wahhabita e con esso dirotta migliaia di militanti islamisti dallo scontro con Israele, dal fronte palestinese, verso il nuovo fronte afghano, provocato e alimentato dalle manovre neomackinderiane di Brzezinsky, maggiore fautore dell’alleanza tra Islam tradizionalista saudita-wahhabita e interessi imperialistici statunitensi. Con il collasso sovietico, si ridefiniscono le linee strategiche regionali. L’Iran viene mantenuto nell’isolamento da parte dell’occidente, e del mondo arabo a guida saudita, e l’Iraq baathista, prima potenza militare, industriale e tecnologica araba e regionale, diventa il nuovo obiettivo della strategia regionale dell’alleanza Washington-TelAviv-Riyad. Fino a ridisegnare nuovamente, all’indomani dell’occupazione di Baghdad, nel 2003, Siria e Iran quali obiettivi della strategia sionista-statunitense dei neocon. Queste manovre zigzaganti a livello internazionale, hanno avuto effetti deleteri all’interno delle società arabe. In Egitto, sotto Sadat, la fratellanza mussulmana venne recuperata, alimentata e finanziata dal capitale saudita, per combattere ed estirpare l’eredità di Nasser. Lo stesso gioco venne tentato, di volta in volta, in Siria, Sudan, Yemen del Nord, Algeria e Iraq. Con modalità diverse in Libano, dal 2003 a oggi. In contemporanea ogni riferimento al socialismo, marxista, baathista o nasseriano che fosse, all’interno delle società egiziana, giordana, libanese, yemenita, nordafricana, venne combattuto, contrastato, ricorrendo contemporaneamente al proselitismo wahhabita, alle madrasse afgano-pakistane, all’ideologia neoliberista thatcheriano-reaganiana, alla pura e semplice e repressione interna. Allo stato di polizia, ai brogli elettorali istituzionalizzati, alle politiche sicuritarie permanenti, giungendo a utilizzare gli ‘afgansy’, la legione islamista impiegata dalla CIA e dall’ISI in Afghanistan contro i sovietici e i demo-popolari afgani, per reprimere le sommosse e le rivolte interne. Emblematico il caso Algerino, nel 1990-95. Ma anche la Siria, nel 1982, e poi la Libia, ne furono vittime ieri, come lo sono l’Iraq e lo Yemen oggi. Tutto ciò ha contribuito ad acuire le tensioni interne, che le locali democrature hanno stemperato ricorrendo alla valvola di sfogo dell’emigrazione verso l’Europa occidentale. Ma i regimi locali non hanno fatto che screditarsi e logorarsi negli anni, nei decenni. Immobilismo sociale coniugato a una economia liberista, hanno eroso sempre più il già basso tenore di vita delle popolazioni locali; la paralisi politica interna si proiettava nel rivoltante servilismo poltico-diplomatico verso USA, UE e Israele. Altrimenti il sostegno militare occidentale e quello finanziario saudita sarebbero stati bloccati. E soprattutto l’atteggiamento delle cancellerie del cosiddetto fronte moderato del mondo arabo, riguardo ai 25 anni di tormenti cui è sottoposta la popolazione palestinese, nei territori occupati di Cisgiordania e Gaza, da parte del sionismo, ha liquidato gli ultimi argini di rispetto e credito vero i governi collaborazionisti da parte dei loro popoli. Era questione di tempo, e prima o poi, questa miscela doveva esplodere. La miccia è rappresentata dalla sconfitta politico-strategica dell’arroganza neocon di Washington; dalle secche sconfitte militari d’Israele in Libano e a Gaza; dalla formazione e costruzione di una nuova alleanza strategica regionale, di natura economica, commerciale, industriale, tecnologico-scientifica e militare, che vede protagonisti dei leader realmente popolari, realmente democratici, reali espressioni degli interessi dei rispettivi popoli e nazioni: Mahmoud Ahmadinejad in Iran e Recep Tayyp Erdogan in Turchia. L’asse Ankara-Tehran sta coalizzando intorno a sé le forze arabe più vive e responsabili. Il patriottismo libanese, la Siria, le forze irachene che vogliono dare una svolta alla situazione della loro nazione. Tale coalizione, andando conformandosi, potrà creare un centro di attrazione geostrategico e geoeconomico regionale tale che difficilmente le altre realtà del Medioriente potrebbero sfuggirgli. Sotto gli impulsi di questa nuova realtà in via di costituzione, il regime sionista si ritrova sempre più isolato, poiché i suoi ‘innaturali’ alleati arabi, ovvero le varie democrature filo-occidentali, rischiano, e si vede, l’implosione interna. E’ una corsa contro il tempo. Gli USA, Francia, Germania, Regno Unito l’hanno capito più o meno bene. Gli USA, tramite i loro noti organismi per la ‘Democracy Export’, hanno avviato già da qualche anno quei processi tesi a garantire, in modo a loro favorevole, un rinnovo delle leadership politiche locali, spianando l’accesso a una nuova generazione di collaborazionisti dell’imperialismo statunitense e del colonialismo sionista. Fondazioni, think tank, organismi ‘umanitari’, insomma tutto il vecchio armamentario dietro cui si celano Langley e il Penatgono, lavora a pieno ritmo. Con tanto di appelli, da parte del maggiordomato del governo statunitense, a lasciare libero accesso ai network sociali, i grimaldelli che hanno permesso di strumentalizzare fette popolari nel perseguimento degli obiettivi geopolitici, geoeconomici e geostrategici delle centrali decisionali occidentali. La vittoria delle forze autenticamente popolari, nazionali,patriottiche, islamiche e socialiste, rafforzerà e consoliderà il processo epocale avviato dall’Iran e dalla Turchia. Una coalizione che ha il potenziale di stabilizzare e fare prosperare una regione, il Medio Oriente, che ha tutte le carte e le risorse per poter progredire in modo notevole e ampio. Un obiettivo da ostacolare a ogni costo da parte dell’asse atlantista, poiché una autentica stabilizzazione regionale, con la risoluzione di tanti conflitti sociali ed etnici, comporterebbe l’emarginazione, e forse l’espulsione, della razzista e parassitaria ‘Sparta sionista’; il blocco di qualsiasi velleità occidentale nel poter utilizzare la regione mediorientale quale trampolino di lancio per aggressioni contro l’Eurasia; e in definitiva, il consolidamento emisferico dell’egemonia delle potenze eurasiatiche. Con l’Unione Europea costretta a riconsiderare radicalmente le sue opzioni strategiche verso il Continental-Blok Eurasiatico e verso l’imperialismo neoliberista anglo-statunitense.
Caro Giancarlo; Condivido pienamente la tua lucida disamina della situazione attuale. Benchè drammatica l'analisi che proponi è assolutamente corrispondente alla realtà; tuttavia permettimi una considerazione: Rimane sempre nel profondo della natura umana uno spazio connaturato al suo essere che porta con se il seme di una sconvolgente unicità: LA SPERANZA!!!!!!!!!! Nel tuo scritto sembra non esserci quasi più lo spazio per una novità, come se il dramma della natura umana si fosse oggi trasformato in tragedia. NO caro amico la natura stessa del nostro essere ci spinge un pò più in la. Il motore che ha spinto il mondo nei secoli ad andare sempre avanti è inarrestabile; per quanto il potere sia oggi quanto mai abile c'è una cosa che non riuscirà mai a cancellare dal nostro cuore: IL DESIDERIO!!! Fin quando ci sarà un solo uomo in grado di desiderare una cosa bella, magari facendo memoria di un'esperienza di bellezza che anche solo per un attimi gli ha attraversato il cuore, come lo sguardo o il sorriso di una ragazza ( o di un ragazzo ), ci sarà sempre spazio nella nostra esperienza di Homo Viator ( la vera natura dell'uomo è quella del viandante diceva Leopardi ) per il lumicino della speranza che man mano che il destino di ciascuno diviene più chiaro si trasforma in una stella sempre più luminosa. Comunque grazie per il tuo prezioso loavoro.
Giancarlo, credi davvero che le dimissioni di Mubarak hanno reso l'Egitto libero? Io ne dubito, sai. E ne dubito perché, contrariamente a quanto Obama diceva, questa ribellione che ha portato via l'uomo che ha guidato, pur discutibilmente, un Egitto immerso in un mare islamico e gli ha dato stabilità e moderazione, non è ancora finita. Eventi di questo genere, si sa, non finiscono facilmente. L'avanzata dei Fratelli Musulmani, che chiunque è in grado di prevedere, consegnerà l'Egitto in mani ancora sconosciute. E forse non così moderate come si dichiara. Altrimenti non si spiegherebbe l'esultanza di Teheran e di Damasco. L'Egitto è libero adesso? Forse. A me sembra però che si avvii ad essere senz'altro meno stabile. E forse anche meno moderato.
Il problema più grosso, è che il popolo non capisce di essere in netta maggioranza....continuo a sentir dire..."ma tanto la gente sta con lui, non li vedi i sondaggi? ha sempre il 42%...", ci hanno fatto un tale lavaggio del cervello, che non siamo più in grado nemmeno di anallizzare semplicissime percentuali...Quando sento dire che in giro tutti parlano male di Berlusconi, che nessuno lo ha votato e poi lui vince, è palese che è così...Berlusconi lo vota si e no il 12% degli Italiani....In Italia c'è il 4o-45 % che non vota perchè non sopporta B e non vede alternative a sinistra....poi ci sono quelli che votano...analizziamo: Il PDL con lega e destra, ora è attestata al 38-40%...i dichiaranti non votanti sono il 40-45%, l'elettorato italiano e di circa 47 milioni, quindi vuol dire che di questi dovrebbero votare solo 27 milioni di persone, quindi su una popolazione attiva di 47 milioni di persone (ma sono ancora di più)..solo 10 milioni circa di persone stanno col centrodestra (il 20% circa) a cui dovremmo detrarre i votanti di lega e destra (circa 4 milioni di votanti), quindi a B resterebbero 6 miseri milioni di persone che lo sostengono ( che se andate a calcolare sono il 12,57% degli italiani aventi dirittto al voto....Vi rendete conto che almeno, dico almeno il 75 % degli Italiani non ne può più? Basterebbe una settimana di protesta generale, scioperi, manifestazioni non violente, blocco generale del paese per mandarlo definitivamente via....ma come hai detto tu loro sono egiziani, noi mummie
...scusa se mi permetto ma la tua affermazione" siamo italiani" propio non la gradisco...non credo affatto che l'italia sia un popolo di "poltroni" senza idee,senza valori,fissi su programmi dementi e persi nella voglia di apparire....non e' questa l'italia,o quantomeno non siamo tutti uguali...non mi piace generalizzare...non generalizzo mai...e poi cosa c'entra il non poter fare una rivoluzione perche' in tv si guarda beautiful e quant'altro...io credo nell'intelligenza dell'uomo e nella sua capacita' di poter distinguere cio' che e' bene da cio' che e' marcio...l'idea di avere una televisione "russa"sinceramente non mi aggrada un granche'....dobbiam essere liberi di vedere quello che ci piace e di ragionare sempre con la nostra testa senza farci influenzare!!...sono 16 anni che guardo beautiful...e continuero' a guararlo ad ora di pranzo perche' mi piace cosi'....ma questo non vuol dire che non mi renda conto della situazione italiana non tanto attuale,ma che si e' evoluta negli ultimi 20 anni...questo non vuol dire che non ho idee o valori o paura di denunciare l'ingiusto....perche' non e' cosi'...l'italia e' fatta anche di gente per bene che va a lavoro tutti i giorni,che non si fa raccomandare,che denuncia quello che non va,che crede in valori forti e li porta avanti ,che vive onestamente,che non pensa al posto fisso e che guarda pure beautiful...;)

Angela tu puoi permetterti tutto, ma rimane il fatto che in 20 anni hai continuato a guardare Beautiful, intanto l'Italia andava a rotoli. Siamo tutti colpevoli. Sintesi storica.

Penso che sarebbe opportuno leggere http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/31/ma-antiberlusconiano-e-una-p… di Gianfranco Mascia creatore del movimento Boicotta il Biscione, anno 1993, massacrato di botte, dopo diverse telefonate di minaccia, nel 1994.
....la pazienza dei popoli e' la mangiatoia dei tiranni...vero,ma la mia non e' pazienza,e'disgusto.......tesoro mio in 20 anni ho guardato Beautiful e l'Italia andava a rotoli....adesso guardo Beautful e l'Italia va a rotoli...e continuera' ad essere cosi' se non cambia non la "dittatura" berlusconiana..no...ma l'idea di tutta la classe diriginte....bisognerebbe reinventarla da zero...pura utopia...con persone che amano quelle poltrone per il valore MORALE che hanno e non per quello materiale......nel frattempo,mentre il governo si fa i conti in tasca e mentre la mia sinistra cerca di fare coalizioni (alcune anche non pensabili) perche' incapace di porsi come elemento sostitutivo ma soprattutto innovativo rispetto alle nuove generazioni.....beh credo propio che continuero' a seguire le vicende amorose dei Forrester...quantomeno so a priori che e' una finzione e non mi sento presa in giro,a differenza delle mie istituzioni che lo fanno quotidianamente,nel piccolo e non....;)
Mafiosità partitocratica http://www.radicali.it/download/pdf/peste_italiana.pdf berlusconi non è altro che il prodotto di un regime che dura da 60 anni
Bravo Rosario....ti ricordo che il sistema partitocratico del "mafioso-berlusconi" fece da trampolino di lancio per la carriera di Emma Bonino, quando nel 1994 fu scelta proprio da Berlusconi assieme a Mario Monti per prestigiosi incarichi europei... e ripeto: ....Napolitano, Pannella, Bersani, D'Alema, Marini, Veltroni, Buttiglione, De Mita, Casini, Fini e Rutelli stanno in politica non solo da prima di Berlusconi....ma pure da prima di Mubarak. LIBERIAMOCI DI TUTTI ALLORA....VIVA L'ANTIPOLITICA....GRILLO PREMIER, TRAVAGLIO MINISTRO, GIULIANI NOBEL, CABARETTISTI AL POTERE!! No....Carosone aveva ragione....basta prendersi 'una pastiglia'.
Al tuo elenco, se non sbaglio, mancano, Cicchitto, Letta, Bondi, Sacconi,Cazzola, Brunetta Neanche quando qualcuno cerca di deporlo dal suo trono di re del male assoluto la cosa ti va bene?? Emma bonino è stato l'unico commissario europeo degno della carica tra quelli nominati dall'Italia .......... quindi, almeno una volta, b. ha fatto qualcosa di buono salvo poi mangiarsi le mani per averlo fatto..... Il partito più antico d'Italia.............ti sfido caro pietro a trovare anche un solo procedimento penale a carico dei radicali, ovviamente escluse le disobbedienze civili............. Ripeto il prodotto è berlusconi......il problema è la partitocrazia Grillo non è altro che il bossi di sinistra populista accentratore..... La LEGALITA', sarebbe OTTIMA per spazzare via il 70% della classe politica attuale, ma viene sbandierta solo quando ci fà comodo (Berlusconi SI, Formigoni, Errani, Cota etc.....NO )
Ma chi è, veramente, Berlusconi, il “sorvegliato speciale” delle Procure d’Italia, contro il quale partiti e sindacati di sinistra hanno organizzato la “spontanea” mobilitazione femminile “se non ora quando?” (con tanti uomini e tanti bambini), preceduta, nelle settimane scorse, da altre manifestazioni di vecchi tromboni e sepolcri imbiancati? Qualche nome? Intellettuali sciolti e a pacchetti – un tempo definiti “utili idioti” – che firmavano proclami e partecipavano e manifestazioni del Pci, magari senza crederci ma nella convinzione che quella era la via per ottenere prebende, una cattedra universitaria o l’assunzione in Rai. Lo svizzero Carlo De Benedetti, per esempio, che per un bel gruzzolo di miliardi rifilò alle Poste Italiane computer inservibili (patacche, che finirono inutilizzati nei sotterranei), già mallevadore di Veltroni, quello che diceva di voler andare in Africa, ma “sbaglia” aereo e fa scalo a New York ove compra un appartamento e vi colloca la figliuola… Oppure Umberto Eco, quello che “se vince Berlusconi espatrio”, ma che è ancora qui, e che recentemente, come è stato denunciato dalla stampa nazionale, nel suo ultimo “mattone” editoriale ha inserito un capitolo copiato integralmente, con qualche infelice rielaborazione, da un libro edito da Solfanelli: “La tragica morte di Ippolito Nievo”. Oppure Eugenio Scalfari, il “fondatore” di Repubblica, che un giorno rivelò di aver posseduto le chiavi della casa di Berlusconi, col quale ruppe i rapporti per via di contratti pubblicitari televisivi; probabilmente dotato di magici poteri, sostenne Ciriaco De Mita che, oplà, sparì dalla vita politica nazionale. E altri curiosi personaggi, come Dario Fo, già fascista di Salò; attori e attrici delle produzioni Mediast, o uno scrittore come Saviano, lanciato e reso ricco dalla casa editrice di Berlusconi. Ma torniamo al titolo: “Vi spiego Berlusconi”… Egli è un attore mancato. La sua giovanile aspirazione era il teatro, cui si dedicava con passione alternandolo agli studi universitari; e in alcuni periodi faceva lo chanteur sulle navi da crociera, mettendo peraltro a profitto questa sua passione e virtù canora. La passione per il canto e la voglia di esibizione non l’hanno mai abbandonato, e vi ha fatto sempre ricorso, con il partner Apicella, nei momenti di relax, dopo giornate di intenso e stressante lavoro politico, e logoranti aggressioni materiali, giornali-stiche e giudiziarie. Egli ama cantare, raccontare barzellette, in una parola: esibirsi. Davanti a quale pubblico?: Bondi, Letta, Fini, Bossi e Calderoni? Sai che delizia... Berlusconi, nel suo ambiente privato, ama esibirsi davanti ad un pubblico giovanile, di belle ragazze, le sole capaci di rendere festose le serate, recate da Lele Mora, che non è un lenone, un “protettore” di prostitute, ma un apprezzato agente teatrale che rappresenta operatori dello spettacolo di ogni età. Questo è l’uomo Berlusconi, che elargisce denaro a giovani che gli rappresentano le precarie situazioni finanziarie delle loro famiglie, e che, con imprudenza, telefona in questura per soccorrere una sprovveduta ragazza caduta nelle maglie della polizia. Questo è l’uomo Berlusconi, un mancato attore che fa il presidente del consiglio, alla maniera di un presidente di consiglio d’amministrazione, l’unica possibile per questa nostra Italia ridotta allo stremo da precedenti governi di centrosinistra, che hanno “abbattuto” le ideologie trasfor-mando i partiti in “comitati d’affari”. Una sorta di “Italia dei valori” immobiliari… e non solo. Berlusconi, tanto generoso quanto ingenuo ed imprudente, è rinviato a giudizio per “concussione e induzione alla prostituzione di minorenne”: un’accusa che non sta in piedi, ma è la sola che sono riusciti a “racimolare” con anni ed anni di costose e (a mio avviso) illegali intercettazioni telefoniche, circa duecentomila. Ma la vera ragione per la quale è tenuto dal 1994 sotto tiro dal “rito ambrosiano”, l’aver evitato prendesse il potere in Italia il PCI, cui Tonino Di Pietro e “mani pulite”, avevano spianato la strada distruggendo con una sola botta partito socialista e democrazia cristiana. E per giunta, con l’assurda pretesa di… riformare la magistratura!
Qualunquemente....... che sproloquio l'Uomo Qualunque. Sarebbe così semplice: per non avere "persecuzioni" dai giudici (a proposito nel diritto anglosassone il p.m. si chiama prosecutor alla lettera "persecutore") basta non infrangere la legge. Le carceri itraliane sono piene di persone che proclamano la loro "innocenza", sicuramente mentono ma non hanno a disposizione un "partito azienda" per confezionargli leggi ad personam nè la possibilità di pagarsi stuoli di avvocati che hanno il solo compito di rallentare i processi per far scattare comode prescrizioni.
Non sapevo che Bakunin avesse come padrone Carlo De Benedetti....a sà finite lu monne!