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La Te.Am tra Porta Gatti e Porta Tancredi

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Ho sempre amato il Cardinale Carlo Maria Martini. Per una sorte di coraggio. Ha sempre esortato i credenti a non essere moderati ma audagi. Ha sempre temuto la debolezza della massa, laddove la politica maligna, trova un'opinione pubblica formata da individui e non da una famiglia. Uomini mossi da soli interessi individuali, nutrono la corruzione che dilaga inesorabilmente. Siamo in una società di ignavi. Persone che nella loro vita non hanno fatto né del bene, né del male. Privi di volontà e di pensiero. Anima triste. Il prelato di Sant'Ambrogio amava ripetere “Dobbiamo stare attenti a non prestare ascolto a chi ci vuole adulare, perché lasciarsi snervare dall’ adulazione non solo non è prova di fortezza, ma anzi di ignavia”.
Mentre rifuggo dall'adulazione ma cerco critiche e confronti, provocazioni, il dubbio come vestito dei veri nemici, una resistenza condivisa e critica, a Teramo alberga una lotta politica strana, complessa e semplice. Non è  PD contro PDL, ma PDL contro PDL. Il Partito Democratico è impegnato a consumarsi, senza soluzione di continuità. Il Partito Democratico è fondato sulla volontà di pochi e il desiderio di scissione di molti. Ma questa è un'altra storia triste. Abbiamo un politico, Paolo Gatti, che fa gruppo con l'elettorato, tra promesse (le gaspariane segnalazioni) e fondi per il lavoro e l'Università (le Dalfonsiane provvidenze). Un altro politico, Paolo Tancredi, che fa parte di una squadra a riccio, elitaria, poco comunicativa ma potente, molto potente. Il potere è dato dalla percezione che si ha del proprio mondo. Gesù si era definito l'ultimo, perchè il suo orizzonte era immenso. Il prossimo ghigno tra Paolo Gatti e Paolo Tancredi sarà sul futuro della Teramo Ambiente. Escluso le acquisizioni delle quote dal discusso socio privato. Discusso dalla magistratura. Il primo cittadino di Teramo non riuscirà ad acquisirle, per la distanza tra richiesta e offerta. Ciò che ora interessa è il dopo Micheli. La presidenza. Una parola che sa di ciccio formaggio. Che riempie la bocca. Che sa di risiko e rosiko. Le affinità elettive tra i geni e le genie politiche. Gatti & Tancredi. Due correnti diverse. Due porta a porta che si differenziano per la percezione del servizio.

Il Porta a porta di Gatti è sotto casa. Una lettiera comoda. Ospitante. Un guanciale senza fondo ma con un fondo d'interesse. Il dialogo con la gente, che cresce nel periodo di crisi.Il recupero del concetto democristiano di segreteria è dato dalla fila che si produce. Le scorie del Porta a Porta di Gatti producono altra energia, la bio-massa del consenso.

Il Porta a porta di Tancredi è a casa sua. Bisogna recarsi con i re magi e portare il proprio consumo. Come un atto dovuto. Si chiama senso del predestinato. Unto da un signore che sapeva friggere le frittelle e mettere timbri.

L'elettorato di destra chi sceglie? Chi ha premiato? La percezione è tra il vicino e il lontano. Sarà difficile che si possa comprendere la differenza. Un numero aureo. Si danno altri  numeri. Si dice che Cantagalli ex ass. al Bilancio del Comune di Teramo e uomo da fortino di Chiodi, sia un papabile presidente Te.Am. C'è chi ritiene, che sia un nome sempre pronto per essere bruciato e sviare il vero nominato dal Grande Fratello. Vedere le nomine ASL. Micheli di area Alleanza Nazionale e Morriano non ha più una casa madre, visto il divenire tancrediano del buon mediano di calcetto pugliese. Potrebbe anche sposare il concetto popolare di Gatti. La battaglia è appena iniziata. Durerà fino a Maggio. I segnali ci sono tutti. I consiglieri comunali sono pronti a migrare le loro attenzioni e le loro assenze. Le loro alzate di scudi. Nella speranza che ci sia un'occasione, visto l’esiguo numero primo di consigli comunali dall’inizio dell’anno. Teramo è senza attività politica. Dato Oggettivo. C’è anche un’ultima possibilità. Micheli potrebbe veleggiare con la brezza di mare di capitan Gatti. Sarebbe un filotto. Una colonia fastidiosa. Ci sarà molto da scrivere....politica a parte.

Io continuo a votare quel comunista di Carlo Maria Martini.

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Commenti

Morra è un ex di destra. Oramai si è sistemato con Tancredi e non si alza più. Peccato. Talento sprecato.
Falconi sei solo geloso di Paolo Tancredi. Il numero uno. Guarda lo stato di calamità ottenuto in pochi giorni. Ripeto solo invidia.
Raimondo Micheli merita di amministrare. Onestà, preparazione, cultura e voti. In sintesi politica.
Stupendo pezzo. Gatti è senza dubbio il più amato. I voti sono numeri. I milioni di euro anche. senza ombra di dubbio.
Che dire di Micheli? Nulla di male. Come si fa a dire di male a una persona che ha gestito in maniera fantastica la Teramo Ambiente ? Merita altro.
Falconi ti faranno chiudere anche questo sito. L'unica cosa buona del pezzo è Micheli. Una persona di valore.
Tre inserti subliminali a favore di Paolo Gatti. Scrittura molto abile e precisa. Uno studio ben fatto. In caso di elezione potrebbe agevolare e orientare gli indecisi. Giancarlo hai imparato bene la lezione. Ti ho scritto una mail. Il tuo vecchio prof. R
E Altitonante dove lo collochiamo?
Di destra non c'è rimasto nulla. tranne alcuni valori delle persone. Micheli avrà sempre molti voti perchè è rimasto umile e semplice. Ha sempre una parola per tutti. Imparate. Raimò Gatti ti aspetta.
Quando il ciclismo era fatica e sudore e incollati alla radio gli italiani si schieravano per Bartali - eoroe siloniano - o per Coppi l'arcangelo con le ali, io tifavo per Fiorenzo Magni. Questi vinse tre giri d'Italia, giocando di sorpresa, lanciandosi il folli discese e scompigliando le strategie. E' possibile sottrarsi a questo duello di provincia? Io spero di sì, anzi credo sia un dovere, atteso che i due contendenti si stanno pappando le spoglie di una preda che nacque per altri scopi, con alti obiettivi. Chi dei due uscirà vincitore - e quindi il nuovo padrone dei giochi - è difficile prevederlo oggi. Sappiano, tuttavia, con assoluta certezza chi sarà comunque sconfitto: Teramo.
Vinca chi vinca ha, purtroppo, ragione "il compagno filosofo" a perdere sarà Teramo, ma Teramo siamo noi cittidani e quindi perderemo tutti, oltre a dover pagare le spese a questi due rampolli di dinastie democristiane.