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Renzi è pessimo, quindi lo voterò

di Christian Francia
6 minuti

Ho letto della visita di Massimo D’Alema a Teramo, voluta per sostenere la candidatura di Bersani alle primarie di coalizione del centrosinistra del 25 novembre prossimo.
Mi dispiaccio che siamo un popolo di smemorati.
Nessuno ricorda che D’Alema è in Parlamento dal 1987 (negli USA era Presidente Reagan) e che ha compiuto 25 anni consecutivi da Onorevole senza aver mai fatto approvare una mezza leggina utile?
Nessuno ricorda che D’Alema siglò il tristemente noto “patto della crostata” con Berlusconi e Fini, in forza del quale si evitò di approvare una legge sulla regolamentazione delle frequenze televisive che avrebbe danneggiato Mediaset?
Nessuno ricorda che D’Alema, da Presidente del Consiglio, appoggiò l’intervento NATO nella guerra del Kosovo, consentendo il bombardamento di Belgrado?
Nessuno ricorda le gravi vicende giudiziarie che hanno coinvolto D’Alema, ultima delle quali il caso “Affittopoli” dal quale emerse che baffetto godeva di un affitto ad equo canone a Roma non avendone ovviamente diritto (e sottraendolo ad un avente diritto)?
Sono indignato. Per questo andrò a votare Renzi nonostante abbia scarsa stima di lui. Nonostante non voterò centrosinistra alle elezioni di primavera. Per spazzare via le centinaia di D’Alema che affollano il PD ed inquinano la vita politica di questo Paese.
Le motivazioni le mutuo pedissequamente da Paolo Flores d’Arcais, il quale su “Il Fatto Quotidiano” del 28 Ottobre 2012 le ha articolate in modo totalmente condivisibile:

Il programma di Matteo Renzi è pessimo, il suo stile insopportabile. Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi, firmando anche il “giuramento” per il centrosinistra alle elezioni di primavera. Nelle quali invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo. Non mi sentirò in contraddizione e meno che mai disonesto.
Infatti. Il programma di Renzi è pessimo: i diritti dei lavoratori, per i quali si batte ormai solo la Fiom, non esistono. Eppure se si vogliono le primarie, si dovrebbe volere pure il voto dei lavoratori per eleggere i delegati e approvare o respingere gli accordi sindacali. Ma Renzi è un fan di Marchionne stile curva-sud. Anzi era: ora che ha insultato Firenze fa l’offeso, finché calpesta gli operai va benissimo.
Renzi ciancia di tolleranza zero contro la corruzione, e anzi propone perfino il reato di traffico di influenze (lo fa anche la Severino) e il ripristino del falso in bilancio, ma lascia le pene nel vago, e resta il bonus di tre anni della famigerata legge bipartisan. Non una parola sull’abrogazione di tutte le leggi ad personam, sulla prescrizione dopo il rinvio a giudizio, su pene effettivamente deterrenti (cioè anni di galera effettivamente scontati) per l’autoriciclaggio, l’evasione fiscale e soprattutto l’intralcio alla giustizia, e sull’eccetera tante volte analiticamente esposto su questo giornale: la lotta alla corruzione resta grida manzoniana.

Eppure le cifre di un solo anno di corruzione, evasione e mafie corrispondono alle manovre “lacrime e sangue” di un’intera legislatura. Ci sarebbero soldi sia per ridurre il debito pubblico, sia per aumentare il welfare (anziché ucciderlo), sia per ridurre le tasse.
Quanto allo stile, la democrazia avrebbe bisogno di vedere al suo centro il primato dell’argomentazione razionale, una sorta di illuminismo di massa, che faccia da antidoto ai veleni della politica spettacolo con cui la democrazia è stata inquinata fino allo sfinimento e alla degenerazione. Mentre lo stile di Renzi è media-set puro, un “format” di spettacolo replicato in ogni teatro con scenografie, spezzoni di filmati e un caravanserraglio di effetti speciali e battute ad effetto. Esattamente come lo spot con cui vendere un’auto o un profumo. Ma il voto non è una merce, la democrazia non è “consumo” ma cittadinanza attiva.

Perché allora votare questo Berlusconi formato pupo, che per soprammercato vuole turlupinarci parlando (di tanto in tanto) di “sinistra”? Perché la sua vittoria distruggerebbe il Pd, lo manderebbe letteralmente in pezzi, lo disperderebbe come un sacchetto di coriandoli. E in questo modo i milioni di elettori animati da volontà di “giustizia e libertà” e dall’intenzione di realizzare la Costituzione (tranne l’articolo 7, da abrogare), elettori che credo siano una decisa maggioranza nel paese, non sarebbero più imbrigliati, congelati, manipolati, usati dalla nomenklatura partitocratica (il Pd, ma anche Idv, Sel e residui rifondazionisti). Una situazione del genere sarebbe rischiosa, ovviamente. Ne potrebbe scaturire un peggio.
Ma a forza di “male minore” abbiamo un governo Napolitano-Monti che realizza una legge pro-concussori chiamandola “anticorruzione” e una legge-bavaglio che non era riuscita a Berlusconi.

Al ricatto del “rischio peggio” bisogna sottrarsi, perciò. Solo sulla tabula rasa del fu centro-sinistra potrebbe infatti nascere una forza “giustizia e libertà”, un “partito d’azione” di massa anziché d’élite, propiziato dalla Fiom, dalle testate non allineate, dai movimenti di opinione della società civile in lotta (e da tanti quadri locali del Pd, anch’essi “liberati”).
Quanto alla “immoralità” di sottoscrivere il documento del centrosinistra già programmando lo “spergiuro” di un voto per altra lista (M5S), credo sia venuto il momento di praticare in forma sistematica il cinismo costituzionale. L’articolo 49 stabilisce che i partiti sono un nostro strumento, quello tramite cui (strumento) i cittadini (soggetto) “concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. I partiti hanno rovesciato di fatto questo dettame costituzionale, sono diventati i padroni della politica, e noi i loro strumenti.
Vanno di nuovo strumentalizzati. Usandoli come taxi (lo teorizzava Enrico Mattei, ma da posizioni di potere, non di cittadinanza) e salendo secondo le nostre esigenze, visto che per la Costituzione i sovrani siamo noi
”.


P.S.: non posso negare che anche la candidatura di Laura Puppato rappresenta un’alternativa tanto credibile quanto affascinante per chi, come me, è convinto che si debba deberlusconizzare l’Italia e il centrosinistra, recuperando i valori della Costituzione.

 

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P.S.: non posso negare che anche la candidatura di Laura Puppato rappresenta un’alternativa tanto credibile quanto affascinante per chi, come me, è convinto che si debba deberlusconizzare l’Italia e il centrosinistra, recuperando i valori della Costituzione. Quoto il suo P.S. per invitarla, se vorrà, a votare Vendola il quale riassume, a mio parere, tutto ciò che lei esprime come sua esigenza. Il suo voto avrebbe così valore senza rischiare di "scaturire un peggio"...
Mi raccomando continui a votare anche Brucchi alle prossime elezioni cosi, oltre ai coriandoli PD, avremo anche le stelle filanti Teramo.
Il ragionamento non fa una piega. Questo centrosinistra fa pena. Allora votiamo chi può distruggerlo. Così magari rinascerà un nuovo centrosinistra, magari onesto e finalmente vocato a protezione dei lavoratori. Ecco votiamo renzi, un mezzo berlusconi in miniatura, pidiellino dentro e democristiano fuori. Votiamolo alle primarie, facciamolo segretario del partito, farà piazza pulita dei vari d'alema e vecchi merletti, metterà gente nuova! Gente come lui, che con il centro sinistra poco c'azzecca, ma è per il rinnovamento, anche berlusconi ha rinnovato (nani ballerine e pupazzi del circo nessuno li aveva mai fatti eleggere) Ora, quando si dovranno fare leggi in parlamento e discutere di welfare, teniamoci renzi, così sai che bello!!! E per quanto?? quanto ci vorrà prima che la fenice risorga dalle proprie ceneri? Se cristo, che era il figlio di dio, c'ha messo 3 giorni, il pd che è pieno di figli di... ci metterà almeno 5 anni. Nel frattempo, altro che leggi bavaglio e marchionne style! MMM forse qualche piega la trovo.... Ecco io in questi 5 anni, non ce lo vorrei prendere in ..., più di quanto non è già preventivato. Quindi cordialmente,votate qualcuno di cui condividete le idee e il pensiero, e ASSUMETEVI la responsabilità del voto. Questo modo di votare "quello che è il meno peggio" ha portato a 20 anni di berlusconismo, e a tutto quello che si vede attorno. Berlusconi vinceva e se chiedevi in giro nessuno l'aveva mai votato!! Il voto per chi ha ancora una flebile speranza nella democrazia,è uno strumento importante, anche alle primarie, si delega qualcuno a rappresentarci. L'unico voto di protesta che posso concepire è un bel "VAFFANC...." scritto a caratteri cubitali sulla scheda elettorale!!
Perchè in caso di vittoria di Renzi il PD dovrebbe disgregarsi? Un partito già ipermoderato ritroverebbe finalmente un condottiero neo democristiano, magari più arrogante e liberista, che con Casini ricostruirebbe finalmente "il balenottero bianco". Dopo altri eventuali 5 anni di liberismo economico verniciato ipocritamente di centro sinistra e i danni sociali conseguenti, la destra avrà avuto il tempo di riorganizzarsi e rivincerà le elezioni politiche successive. Nel frattempo il Grillo con il suo 15-20% continuerà il suo spettacolo pseudo comico, circondato da più o meno giovani obbligati a chiedere il permesso al padre padrone per esprimere una loro opinione e tutti vivranno felici e contenti, ad eccezione di una quarantina di milioni di italiani, pensionati, lavoratrici e lavoratori dipendenti e precari, i quali continueranno a pagare il conto del ristorante dove continueranno ad abbuffarsi le caste economiche e politiche, miracolosamente preservate dagli elettori arguti come Paolo Flores D'Arcais, sostenitore a chiacchiere della Fiom, ma che voterà gli aspiranti affossatori di quel sindacato. Personalmente voterò Vendola, l'unico a voler cambiare e invertire le politiche classiste del centro destra e dell'attuale governo, oltre ad essere l'unico non iscritto al PD. Se dovesse vincere, allora sì che nello stesso PD si assisterebbe ad un vero e proprio terremoto. Uno dei più ostili verso il governatore delle Puglie è proprio M. D'Alema. Difficile che possa vincere? Anche in Puglia sembrava una missione impossibile e i sondaggi erano peggiori di quelli attuali. Per quanto mi riguarda non lascerò nulla di intentato.
Si vede che questo articolo è di mano non certo sinistra... Di una mente che con tematiche, idee, problemi, soluzioni, emergenze di "sinistra" (quella vera) non ha mai avuto contatto. Secondo me ha perso un'altra buona occasione per far silenzio o, meglio, ha colto una buona occasione per dimostrare che, prima di criticare, bisognerebbe conoscere.... Non se ne abbia.
Per veritas: non me la prendo, anzi La ringrazio per la critica.
Francia, dato che ti indigni per il fatto che D'Alema appoggiò la missione Nato in Kosovo "consentendo il bomardamento di Belgrado" ora dimmi come, in alternativa, avresti invece risolto QUELLA crisi. Dati alla mano. Esempi PRATICI di mozioni che avresti proposto (e fallo senza sbirciare qua e la sul web, ma solo basandosi sulle tue...ehm...competenze). Altrimenti, scusami, ti conviene tacere, perchè, credimi, di solito non fai una bella figura.
Onestamente l'unica parte pienamente condivisibile di questo articolo è proprio l'aver sottolineato il bombardamento dalemiano del popolo, nostro amico, serbo ("ringraziamento" di D'Alema agli americani senza l'assenso dei quali al potere non sarebbe salito mai). Caro Lorenzo invece di chiedere ad altri come avrebbe dovuto risolversi la crisi chiediti piuttosto come è nata. Chiediti se i risolutori sono stati gli stessi personaggi che l'hanno innescata (con l'Italia a far da cameriere). Chiediti come la Nato si propone di risolvere la crisi del Tibet, del Nagorno Karabakh, del Kurdistan, di Gaza e di un milione di altre zone nel mondo che non hanno funzione strategica per il petrodollaro (o non sono accessibili alle "soluzioni" americane). Prima di lanciarvi come geopolitici leggetevi un quintale di roba...
Cri', non rimanerci male ma Flores D'Arcais sta alla riflessione etica e politica come Pluto sta alla termodinamica. I suoi argomenti sono banalità espresse con un lessico forbito e vanamente parenetico, e si ha prova del reale spessore del suo pensiero quando dice che voterà Grillo, ossia l'incompetenza al potere. Lasciali perdere i deliri di FD'A, ché il tuo ragionamento non fa ugualmente una piega. Renzi è la nemesi di D'Alema, nel suo essere Veltroni e Prodi insieme. Ps sulla politica internazionale, quoto veritas (nickname alquanto impegnativo, ma in questo caso calzante)