Tutti amano lo sport del “tiro al Razzi”, ma è uno sport tanto popolare quanto stucchevole.
Il neosenatore Antonio Razzi deve essere difeso dal vituperio generalizzato in quanto rappresenta il paradigma dell’italiano medio, silloge sublime degli elettori berlusconiani e degli invidiabili pregi di cui sono custodi.
1) Antonio Razzi è semianalfabeta della lingua italiana, ragione per cui si suppone abbia una empatia con il popolino abruzzese, rozzo e ignorante, da cui è stato votato (e da cui il poeta latino Orazio si teneva lontano: “Odi profanum vulgus, et arceo”). Quantomeno quella consistente parte del popolo può dire di essere fedelmente rappresentata dal neosenatore.
2) Antonio Razzi è persona corrotta e corruttibile, come la gran parte dei cittadini abruzzesi ed italiani, i quali si indignano a parole degli scandali cui la politica ci ha abituato solo e soltanto perché non possono essere loro i beneficiari delle corruttele.
Razzi infatti, noto esponente dell’IDV, ebbe a denunciare nel settembre 2010 una presunta compravendita di deputati da parte dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dichiarando come gli fosse stato proposto il pagamento del mutuo, oltre ad un posto nel governo e alla rielezione sicura in Parlamento. Fino qui integerrimo.
Solo tre mesi dopo però, nel dicembre 2010, Razzi vota contro la sfiducia a Berlusconi al solo scopo - orgogliosamente rivendicato - di restare parlamentare il tempo necessario ad ottenere la pensione da deputato (pronunciò l’elegante ed indimenticabile “per dieci giorni mi inculavano”).
Conseguentemente, le promesse della corruzione berlusconiana si sono puntualmente avverate: a maggio 2011 viene nominato consigliere personale del Ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano (ma consigliere di cosa? Non di agricoltura perché è un operaio tessile, non di italiano perché non lo parla correttamente, non di politica perché quasi neofita della materia); nel febbraio 2013 viene eletto senatore; mancherebbe solo il pagamento del mutuo per completare il quadro (ammesso che non si sia verificato pure questo).
3) Razzi è l’unico politico ad aver teorizzato e formalizzato la palese ed ostentata intenzione di fare politica per motivi di tornaconto personale/economico, e precisamente allo scopo di farsi i “Cazzi suoi”. L’assenza di ipocrisia del soggetto lo rende certamente simpatico alla cittadinanza, la quale sa bene (anche perché ce lo ha rivelato proprio Razzi) che i politici “sono tutti malviventi e pensano solo ai cazzi loro (…) se ti possono inculare, ti inculano senza vaselina”. Per questo molti abruzzesi hanno preferito farsi inculare da Razzi, che almeno è stato sincero ed ha annunciato di volerci fottere, piuttosto che dall’ex senatore Marini del PD il quale ci fotte da una vita fingendo buoni sentimenti.
Ecco perché Razzi va difeso a tutti i costi: perché è uno di noi, pensa come noi, parla come noi, non si nasconde dietro infingimenti e simulazioni, in definitiva è un italiano vero e un abruzzese di cui essere orgogliosi.
Infine, non va tralasciata la serietà di Silvio Berlusconi, il quale nel caso di Razzi ha dimostrato di mantenere la parola data, portando le promesse corruttive a compimento fino alle estreme conseguenze, a prescindere dai magistrati che si ostinano a volerlo processare non comprendendo che lo spirito di un popolo non si processa, né può essere condannato per via giudiziaria.
Del resto, in un Paese dove è stato stimato dagli esperti che 9 milioni di concittadini vanno a puttane, non è strano che 9,9 milioni di elettori abbiano appena votato per la coalizione del puttaniere della libertà.
Viva l’Italietta immarcescibilmente simile ai propri peggiori difetti!
Viva l’Abruzzo disonesto ma sincero!
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Commenti
Stefano Vanzina (Steno) questa non è una commedia all'italiana. Su per il cine panettone ripassare. Grazie.
Caro Santacruz le permetto di spernacchiarci anche personalmente, uscendo fuori dal binario dell'articolo, con l'elitario anonimato e ora non accetta la contro critica. Su faccia il bravo, porga l'altra guancia o si vada a fare un giretto. La rete è vastissima.. Un abbraccio.
Signor Stefano lei pensi che sono calvo e subisco battute da quando avevo 20 anni;)
Le conosco tutte.
Un abbraccio.