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Ma il Prefetto è “compos sui”?

di Christian Francia
3 minuti

Come può leggersi sul sito della Regione Abruzzo e su tutti i siti di informazione sin dal 5 febbraio, “Visto il perdurare della violenta ondata di maltempo e i gravissimi problemi che stanno interessando tutto l'Abruzzo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale ed ha delegato i prefetti a chiedere l'aiuto dell'Esercito. La situazione su tutto il territorio è estremamente critica, per questo il Governatore ha sollecitato gli stessi Prefetti a disporre la chiusura di tutti gli uffici pubblici per la giornata di lunedì, 6 febbraio.
Fà altresì appello a tutti i cittadini a restare in casa, evitando situazioni di pericolo, e di mettersi in circolazione solo per motivi inderogabili e di estrema urgenza. Rivolgendosi ai cittadini, il Governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, fa appello a non muoversi da casa, se non per motivi di estrema necessità
”.
Il Prefetto di Teramo Eugenio Soldà, caricando inutilmente sulle proprie spalle ogni responsabilità per danni ed incidenti a persone e cose che dovessero essersi verificati o che potrebbero verificarsi, ha irresponsabilmente deciso di non dover chiudere gli uffici pubblici in data 6 febbraio, nonostante le raccomandazioni del Presidente Chiodi e la dichiarazione dello stato di emergenza regionale.
Il sottoscritto, imprecando poiché la propria automobile è sotto una coltre bianca ed un muro di neve ne impedisce l'uscita dal parcheggio, si è visto tuttavia costretto, poiché dipendente pubblico, a dover raggiungere il posto di lavoro.
Un amico dotato di fuoristrada 4x4 e gomme termiche mi è venuto pietosamente a prendere a Teramo per condurmi in Val Vibrata.
Lungo il tragitto la rabbia si è trasformata in furia incontrollabile: l'intera strada provinciale S.Nicolò-Garrufo era coperta da un unico manto spesso e compatto di ghiaccio, tanto che anche il fuoristrada ha sbandato due o tre volte.
 Vorrei sommessamente sottolineare al Prefetto che se Chiodi ha fatto “appello a tutti i cittadini a restare in casa, evitando situazioni di pericolo, e di mettersi in circolazione solo per motivi inderogabili e di estrema urgenza”, è evidente che la decisione di non chiudere gli uffici pubblici ha generato innumerevoli situazioni di pericolo.
A causa di una considerevole quantità di persone che si sono mosse per la necessità di raggiungere il posto di lavoro, dovendo in caso contrario prendersi un giorno o più di “ferie forzate”, il rischio di incidenti è enormemente aumentato.
A tacere dei problemi collegati, quali la difficoltà di parcheggiare per la presenza di cumuli di neve; la necessità di dover ricorrere ad ulteriori soggetti per assistere i figli non andati nelle scuole giustamente chiuse, soggetti che a loro volta hanno dovuto spostarsi; ecc.
Teramo è già devastata da una classe politica totalmente inadeguata, ma che abbiamo fatto per meritarci pure il castigo di un tale Prefetto?

 

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Commenti

E se lei, caro Francia, avesse preso un mezzo pubblico? Scommetto non avrebbe sbandato come il costosissimo fuoristrada del suo amico e l'avrebbe portata a destinazione senza problemi. Vede, chi lavora in Ospedale, per esempio, è abituato ad andare, ordinanze prefettizie o meno, anche se le condizioni meteorologiche sono le peggiori, perchè sa che altre vite dipendono da lui. Certo, immagino che la cultura del servizio di un dipendente della Provincia, che per fortuna chiuderà i battenti essendo un ente inutile, sia diversa. Lei lo dimostra scrivendo queste righe.
Ma mi sembra di ricordare che nella Prefettura ci sia anche la sala comando per le emergenze, mi sbaglio?
...ma come, il "migliore dipendente" dell'amministrazione provinciale si lamenta della Provincia???? Se non vuole correre rischi non vada a Sant'Omero...il Comune sopravviverà, ne siamo certi, O magari prenda un pullman di linea, come fa la gente normale. Nell'attesa, non abbiamo ancora sentito la voce del suo amico Rabbuffo... non ha nulla da criticare, lui che quando nevicò a Teramo... ah ah ah ah ah
sante parole @sibilla. Quindi secondo la logica di Francia dovremmo stare tutti a casa? oppure il "pericolo ghiaccio" lo corrono solo i dipendenti pubblici? Vada a lavorare e ringrazi il cielo che ha un lavoro.
I precedenti sono illustri e poi si trovano bene da noi.... è vero Centrosinistra?
La neve... ma andate a lavorare... tutti compresi gli insegnanti che in questi giorni prendono lo stipendio "a uffo" scaricando sulla povera gente un problema in più... che scandalo!!!
Ha ragione Francia i dipendenti pubblici che non vanno al lavoro ma ricevono lo stesso lo stipendio, corrono seri pericoli. I dipendenti priovati invece che se non lavorano non guadagnano se la prendessero in .......... Ma io mi domando si può essere più stolti di così?????????????
Francia ha perfettamente ragione, cara Sibilla, e la sua polemica sulla inutilità delle province e dei suoi dipendenti, tra l'altro impegnati a garantire l'agibilità delle strade in questi giorni, è alquanto frusta e fuori luogo, altrimenti in tutta onestà potrebbe anche chiedersi quale sia la reale utilità di tanti altri Enti: ad esempio i costosi e malfunzionanti reparti ospedalieri doppione oppure gli stessi uffici territoriali del governo: a che servono le prefetture ad esempio? Basta andare sul sito di quella di Teramo per vedere che in questo periodo di emergenza non danno alcun servizio, neppure quello basilare di un'informazione aggiornata, tanto che l'ultimo comunicato risale al 1° febbraio scorso con il sussiegoso titolo " Situazione neve/viabilità. Nessun disagio in provincia" (beh grazie!!!). Capitolo mezzi pubblici: oggi un mio amico per andare a lavorare prendendo i mezzi pubblici è scivolato su una lastra di ghiaccio e si è rotto il femore, altri "indomiti" sono rimasti intrappolati per ore su un treno regionale diretto a Pescara, molte linee urbane poi non sono nemmeno garantite... Assodato che le persone con scarsa etica professionale si annidano ovunque, ci sono danni collaterali che si potrebbero tranquillamente evitare e questo proprio nell'interesse precipuo della collettività, che non può e non deve mai prescindere in situazioni come queste, specie da parte di chi è istituzionalmente preposto alla prevenzione e alla sicurezza, da un'attenta analisi costi-benefici.
Ricordo sommessamente che molte fra le aziende private più importanti della Provincia (ad esempio la CORDIVARI) abbiano chiuso stabilimenti ed attività.
La grandissima parte delle aziende private non ha chiuso affatto. Ivi compresa la mia. E decidere la chiusura dei soli uffici pubblici aumenta l'odio dei "privati". Se appare quantomeno giusto, però, assicurare l'incolumità, sarebbe ancor più giusto assicurarla a tutti. Il prefetto è prefetto di tutti. E la neve è caduta su tutte le auto. Far obbligo di riduzione dell'orario lavorativo per tutti e garantire una "lenta andata" e un "tranquillo e presto ritorno" potrebbe essere una giusta decisione.
Limitare l'uso di automobili in condizioni critiche per la viabilita' a causa della neve e del giaccio non vuol dire fare un favore ai dipendenti pubblici. Innanzi tutto diminuiscono i rischi di incidenti, ma soprattutto si lasciano libere le strade per i mezzi di soccorso. Molti paesi sono rimasti isolati anche 48 ore perche' macchine lasciate sulle strade hanno ostruito il passaggio delle frese e degli spalaneve. Moltissimi interventi della "invisibile" Protezione Civile sono stati dedicati a portare in salvo centinaia di automobilisti rimasti bloccati in auto. Trovo superficiale e sciocca la critica ad un articolo che invece dovrebbe far riflettere, occorre un coordinamento generale e una grande disponibilita' di tutti i soggetti per affrontare emergenze di questa portata.
Ho già commentato su altri siti la scriteriata decisione di Prefetto e Sindaco di non chiudere gli uffici pubblici, e voglio ribadire che purtroppo siamo in mano a incompetenti. Sono un dirigente di un grande ente pubblico nazionale, e posso garantire che questa mattina sono chiuse tutte le sedi dei territori provinciali di Bari, Allino, Frosinone, Sassari, Cesena, Ancona, e molti altri. Sono infuriato per l'atteggiamento dei nostri amministratori, in quanto non capiscono che all'insegna della produttività, si compiono atti che vanno esattamente nel verso opposto, ovvero si spreca in quanto si consumano risorse e non si forniscono servizi.

Il Preftto Soldà si deve dimettere e invito chi commenta a non uscire fuori tema. Una cortesia per il giusto ed equilibrato confronto. Questo è ciò che sta succedendo...http://www.iduepunti.it/la-voce/7_febbraio_2012/teramo-stato-di-emergen…

Grazie.

Bravo Crhistian e comunque è possibile che un inverno freddo ( una volta era normale) deve bloccare tutta la nostra società?
Sono d'accordo con il dirigente "Fausto" quando dice che "all'insegna della produttività, si compiono atti che vanno esattamente nel verso opposto, ovvero si spreca in quanto si consumano risorse e non si forniscono servizi" e d'accordissimo con "Peppino" su tutto quanto da lui detto. Sono pure d'accordo con "(In)dipendente", tranne che con il Prefetto che, secondo me, avrebbe quantomeno potuto adottare un decreto di riduzione dell'orario lavorativo dei dipendenti pubblici suggerito da "veritas". Sarebbe stata veramente una giusta decisione mediana. Certo, il suo silenzio avvalora la tesi di "Christian" che gli insegnanti che non vanno a lavorare (prendendo lo stipendio "a uffo") scaricano sulla povera gente un problema in più. Finora ho fatto una sintesi di quanto altrui cvommentato, ora dico qualcosa di mio: I dipendenti pubblici, tranne qualche rara eccezione sono dei fannulloni. Io li farei lavorare 18 ore su 24 e sono sicuro che pochi riuscirebbero a guadagnarsi quello che guadagnano. Ciò detto però, costringerli a lavorare quando fuori c'è un metro di neve, si produce spreco senza ritorno di servizi per la collettività. Quindi, d'accordo anche con l'articolista, pungente come l'aria che si respira questi giorni, che bene avrebbe fatto il Prefetto a chiudere gli uffici pubblici anziché starsene alla finestra a guardare i fiocchi di neve guadagnandosi pure lui lo stipendio "a uffo". Cordialità a tutti, anche al prefetto.
Ho letto i commenti stimolati dall'evento "emergenza neve", e, come al solito, il solo nominare i pubblici dipendenti fa scatenare accuse e battute sarcastiche. L'argomento era se chi governa e/o gestisce la cosa pubblica ha fatto bene il proprio mestiere, e se in caso di risposta negativa deve dimettersi o meno. Ritengo che si dovrebbe avere la capacità di analizzare i problemi in maniera serena ed oggettiva, e per far ciò è assolutamente necessario abbandonare i luoghi comuni. La guerra fra poveri fa perdere di vista gli obbiettivi importanti, e su ciò fondano il loro successo i "politici". I pubblici dipendenti sono importanti quanto i privati, e se si riflette un attimo si arriva alla soluzione che tutti sono "dipendenti" e come tali, in ogni ambito, sia esso pubblico o proivato, c'è chi galoppa e chi va al passo, c'è chi si guadagna lo stipendio e chi (purtroppo) lo ruba. Pensiamo invece a chi pagato da noi tutti profumatisimamente, decide, purtroppo senza avere le adegute conoscenze tecniche e scientifiche, se chiudere gli uffici pubblici o tenerli aperti, causando con le proprie scelte danni materiali ed economici, che ai noi, sono sempre a nostro carico.