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Braga, alcune domande al Presidente D'Amico

di Christian Francia
8 minuti

Gentile Professor D’Amico, mi permetto di rivolgerLe alcune semplici domande da uomo della strada nella Sua qualità di Presidente dell’Istituto Musicale Braga di Teramo il quale, come è noto, versa in gravi difficoltà finanziarie.
Rientra fra le mie convinzioni quella che la luce del sole sia il miglior disinfettante per spezzare qualsivoglia cattiva gestione (per non dire di peggio), per cui – dopo decenni nei quali la politica è riuscita a fare strame di una onorata Istituzione cittadina – ho ragione di sperare che Lei (sebbene sempre dalla politica nominato) possa essere l’alfiere della rivoluzione che tutti si attendono per salvare il Braga in primis, per condurlo verso traguardi di rilievo poi.

Essendo Lei professore di economia aziendale, ritengo che avrebbe dovuto già da tempo marcare una differenza con le precedenti gestioni che, dopo quasi sette mesi dalla Sua nomina, purtroppo ancora non vediamo. Il Suo programma è sempre quello: la statizzazione dell’Istituto che resta il più antico d’Abruzzo. Va bene, ma nell’attesa?
In Italia ci sono 54 conservatori, uno ogni due province, per cui anche l’Abruzzo con i Conservatori di L’Aquila e Pescara è nella media nazionale. Vogliamo che anche Teramo divenga Conservatorio? E se si, sulla scorta di quali eccellenze dovrebbe meritare la promozione? Eccellenze didattiche? Numero degli studenti? Qualità e quantità dell’attività concertistica? Sana ed efficiente gestione?

1) Ci faccia la cortesia di pubblicare i bilanci degli ultimi dieci anni, così potremo vedere da dove origina l’ingente debito pregresso (1,2 milioni?).
2) Ci faccia conoscere quale sia il fabbisogno annuale dell’Istituto, diviso per capitoli: il costo del personale docente, quello del resto del personale, degli organi di amministrazione, delle utenze, degli investimenti, delle sedi distaccate, di tutto.
3) Ci faccia sapere quali sono nel dettaglio le entrate dell’Istituto. Facendo un conto della serva: i 600 studenti dichiarati, che pagano una retta di circa € 1.200 l’anno, dovrebbero garantire circa € 720.000; la Regione dopo il dimezzamento del finanziamento eroga € 250.000; la Provincia di Teramo dopo il disimpegno dovrebbe garantire € 70/80.000; il Comune di Teramo sembrerebbe garantire le utenze ed € 90.000 circa; il Comune di Giulianova almeno alcune decine di migliaia di euro; della Fondazione Tercas non è noto l’impegno economico. C’è motivo di credere, quindi, che almeno 1,2/1,5 milioni di euro siano le entrate 2013.

4) Nell’Abruzzo pre-Chiodi i finanziamenti all’Istituto non sono mai stati inferiori ad € 550.000 annui (periodo 2003-2008), invece sotto il governo Chiodi la Regione ha garantito € 500.000 nel 2009 e poi soli € 250.000 per il 2010, 2011, 2012 e 2013. Ne deriva che l’intero debito pregresso sia originato dal minore impegno della Regione. Ma se così è, può spiegarci l’assessore regionale Di Dalmazio per quale motivo finge di preoccuparsi per il Braga e addirittura annuncia un contributo straordinario di € 300.000, se per tutta la Legislatura Chiodi e i suoi hanno chiaramente dimostrato il più concreto disinteresse economico?
Non vorremmo che ci fosse una precisa strategia di tutto il centrodestra (Regione, Provincia e Comune) volta ad indebolire il Braga al fine di far sembrare quale unica soluzione possibile l’accorpamento al Conservatorio de L’Aquila (in tale logica si spiegherebbe la nomina a Commissario del Direttore del Conservatorio aquilano Carioti).
5) Come parimenti noto, l’art. 6, comma 2, del D.L. n. 78/2010, convertito nella Legge n. 122/2010, dispone che “la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti, che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche, nonché la titolarità di organi dei predetti enti è onorifica; essa può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute ove previsto dalla normativa vigente; qualora siano già previsti i gettoni di presenza non possono superare l'importo di 30 euro a seduta giornaliera.

La violazione di quanto previsto dal presente comma determina responsabilità erariale e gli atti adottati dagli organi degli enti e degli organismi pubblici interessati sono nulli. Gli enti privati che non si adeguano a quanto disposto dal presente comma non possono ricevere, neanche indirettamente, contributi o utilità a carico delle pubbliche finanze”. Al riguardo la Corte dei Conti Lombardia, con parere n. 11 del 15 gennaio 2013, ribadisce che la norma include nell’ambito applicativo del precetto tutti gli enti, anche aventi struttura privatistica (eccezion fatta per le società), che “comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche”. Tale locuzione deve essere intesa “in senso più ampio, quale attribuzione da parte dell’ente pubblico di qualsiasi utilità suscettibile di valutazione economica”.

Ne discende che dal 1° giugno 2010 (due anni e otto mesi) tutti i componenti di tutti gli organi collegiali del Braga (Presidente e 6 membri del Consiglio di Amministrazione, 9 membri del Consiglio Accademico, 3 membri Collegio dei Revisori e 3 membri del Nucleo di Valutazione, per un totale di 22 soggetti) non possano percepire emolumenti derivanti da tali cariche.
È possibile sapere se tale norma sia stata rispettata? E se no, come maliziosamente devo supporre, il Presidente chiederà le restituzioni e avanzerà le denunce del caso, oppure nasconderà tutto nel più classico stile politichese del “volemose bene”?

6) Non Le sembra il caso, data la gravità della situazione, di procedere rapidamente alla definizione di un piano di ristrutturazione, con snellimento ed efficientamento di tutte le strutture ed il taglio di tutti i rami non necessari?
7) Non Le sembra opportuno procedere alla modifica dello statuto, consentendo agli “artisti di chiara fama” di poter accedere all’incarico di Direttore, così come avviene in campo teatrale e musicale in tutte le capitali europee (e pure in Abruzzo), con evidenti risultati in termini di pubblico e di qualità dell’offerta? Non Le sembra urgente, variato lo statuto, avviare subito la procedura per l’elezione del direttore? Lo Stato, nel caso volesse mai accollarsi la statizzazione (visto che ci sono altri 18 istituti musicali in attesa di statizzazione), certamente privilegerebbe istituti con organigrammi chiari e definiti, con una situazione finanziaria solida, con piani formativi di livello, e non certo scuole commissariate.
8) Non Le sembra prioritario aprire l’Istituto alla comunità, invocando la più ampia partecipazione e applicando la più totale trasparenza nella gestione?
9) Non Le sembra urgente un programma di rientro del debito, un piano per lo sviluppo della scuola e dell’offerta formativa?

10) Non Le sembra serio pretendere dal corpo docente un progetto chiaro di rilancio ed un impegno fattivo per l’espulsione della politica e delle logiche politiche dall’Istituto? Anche il commissario Bruno Carioti risponde ad una logica politica e non artistica o meritocratica, considerato che lo stesso sembra si sia candidato alle elezioni comunali de L’Aquila in una lista filocattolica, raccogliendo la bellezza di 24 voti.
11) Le sembra normale che la moglie del senatore Paolo Tancredi acquisisca la cattedra di storia della musica proprio ora?
12) Non Le sembra urgente che a Teramo venga costituita un’orchestra, e non Le sembra primario il ruolo del Braga in tale contesto? Per quanto tempo l’arte dovrà continuare ad elemosinare con il cappello in mano il proprio ruolo nella società, interpretando il solito ruolo da comparsa nei confronti della politica?

13) Non sarebbe corretto puntare tutto sulla dignità, sull’autonomia e sull’indipendenza, chiedendo formalmente ai politici cento passi indietro?
14) Non Le sembra riduttivo ricondurre l’intera vicenda ad una questione di soldi? Quando le risorse sono scarse è il momento di lanciare nuove idee, nuovi programmi, di gettare il cuore e la passione oltre l’ostacolo.
15) È l’ora della mobilitazione, l’ora di bandire ogni inerzia e di scansare ogni convenienza e interesse di bottega. È l’ora che il genio, la creatività e la fantasia aprano nuove prospettive, spalancando finestre, aule, stanze e portando tutta la comunità dentro l’Istituto.

Restiamo in attesa di riscontro.


 

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Commenti

trovo questo articolo meraviglioso, da antologia. Qualsiasi essere umano ha solo tre possibilità da poter scegliere: 1)Vergognarsi di questo stato di cose; 2)Indignarsi per come un'ente del genere è stato gestito; 3) Piangere amaramente. A proposito, sarebbe bello leggere qualche commento vero di chi usufruisce dell'istituto, dei genitori che hanno affidato i propri figli al braga visto che la cifra che pagano è stratosferica esagerata per essere non condizionante di un'aspettativa. Se riuscisse Braga chissà quante legnate darebbe visto che ci avviciniamo a carnevale ...
Sì, alcune richieste sono legittime. Vediamo che accade.
Questa è bella e non la sapevamo. Se qualcuno può confermarla ( Francia la dà col " sembra "). Un signore ha diretto il Conservtorio dell'Aquila per 20 anni, si è candidato nella sua città per amministrarla e ha conseguito la bellezza di 24 voti ( praticamente forse i suoi famigliari, nemmeno un docente, presumo, dei 100 del suo conservatorio, per non parlare di allievi, genitori, utenti....) Doveva essere molto apprezzato!! E lo hanno premiato mandandocelo a noi. E poi non ho capito la storia della moglie del Senatore. Qualcuno può spiegarcela meglio? E poi un'altra cosa su cui chiedo conferma. Ho parlato con un amico che ha il figlio al Braga. La retta non è di 1200 euro, ma di molto meno. Se così fosse, i conti vanno rivisti, no?
L'articolo è condivisibile nella sua gran parte, però su una cosa vorrei intervenire, in base a quel poco che so. La moglie del senatore insegna per quello che so io a titolo assolutamente gratuito essendo docente di ruolo in un Conservatorio, credo L'Aquila o Bari. Peraltro, uno sano di mente non abbandonerebbe mai un Conservatorio per un IMP, il cui processo di statizzazione ahimè sembra temporalmente più lungo della formazione delle stalattiti. Non so cosa insegni al Braga di preciso (forse Storia?), ma dopo aver letto l'articolo, io ho cercato e letto il suo curriculum per verificare se avesse almeno dei titoli decenti. L'ho trovato, peraltro non aggiornato agli ultimi anni, su un sito Internet e sono rimasto colpito dal numero di pubblicazioni e di collaborazioni con università nazionali e internazionali. Ora c'è qualche docente del Braga che può vantare un curriculum similare? Sono andato a leggermi i curricula dei suddetti sul sito internet dell'istituto e, per molti, mi sono sbellicato dalle risate! Ora si può fare polemica su tutto, adombrando chissà quale inciucio o tramone, ma a me sembra che forse la presenza di una persona titolata, aggratis e, probabilmente, non facile da sottomettere alle misere logiche che credo ancora governino qualche parte del corpo docente del Braga, sia di fastidio a qualcuno che in virtù del suo imponente "curriculum" ritiene di aspirare a posizioni di vertice. O forse c'è la paura che la moglie del senatore, stando dentro, possa riferire a chi deve finanziare l'istituzione dove vanno a finire questi finanziamenti (nun scurdammece o'passato)? Ribadisco quanto detto in un precedente post, questi docenti nell'epoca Castagna erano "diversamente concordi", ma adesso, caduto il re... Prafrasando Gaber, “ognuno ha l'infinito che si merita“...
Con riferimento alle domande poste al Presidente D'Amico, visto che alcune mi toccano personalmente, rispondo quanto segue: 1) con riferimento al punto 10 preciso che la mia nomina non è di natura politica e non ha ovviamente nessun riferimento con la mia candidatura in una lista civica alle ultime elezioni comunali dell'Aquila, città nella quale non risiedo e nella quale quindi non voto. D'altro canto come è noto le nomine dei commissari dipendono esclusivamente dal Ministro che, bontà sua, ha deciso di mandarmi a Teramo (così si legge nelle motivazioni del decreto di nomina) per cercare di trovare una soluzione all'annoso problema della precarietà di questa Istituzione, anche attraverso dun evntuale collegamento con il Conservatorio dell'Aquila. Tale decisione rientra in una strategia complessiva del ministero che è alla ricerca di una strada che possa far convergere le Istituzioni che dipendono dagli enti locali con quelle statali. Che poi i miei meriti siano politici e non artistici è tutto da dimostrare e ad ogni buon conto, inserisco il mio curriculum personale che, come si può notare, non ha nessun tipo di legame con la politica. Bruno Carioti Nato a Roma nel 1951 inizia giovanissimo lo studio del pianoforte che, condotto parallelamente agli studi classici, conclude diplomandosi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma nel 1975. Dopo essersi iscritto all’Università La Sapienza di Roma ed aver frequentato la facoltà di Ingegneria per alcuni anni, decide di dedicarsi interamente alla musica e, dopo aver seguito i corsi presso l’Accademia Chigiana di Siena, inizia la carriera concertistica esibendosi soprattutto come solista. Contemporaneamente si dedica allo studio della composizione e si interessa alle nuove tecnologie collegate allo sviluppo della produzione sonora assistita dai computer con particolare riferimento alle prime esperienze nel campo della elaborazione digitale del suono. Si dedica quindi per alcuni anni alla ricerca in tale campo e collabora con i più importanti compositori contemporanei sia come esecutore sia come assistente agli elaboratori. Successivamente svolge la sua attività nel settore della musica applicata alle immagini ed in particolare al settore documentaristico soprattutto legato ai filoni naturalistico e paesaggistico. In tale ambito ha composto le musiche per oltre 400 documentari andati in onda sia in Italia sia all’estero. Molte di tali realizzazioni hanno avuto una distribuzione internazionale. Ha al suo attivo anche la realizzazione di musiche per il teatro. Nel contempo si dedica alla scrittura e alla realizzazione di colonne sonore per lungometraggi e per sit-com televisive e sue musiche sono presenti in alcune pellicole legate soprattutto alle produzioni di giovani registi emergenti. Oltre alla libera professione svolge dal 1977 attività didattica presso il Conservatorio di musica Alfredo Casella di L’Aquila. Nello stesso Conservatorio ha ricoperto per alcuni anni la carica di vice direttore ed è stato per molti mandati componente sia del Consiglio di Amministrazione sia del Consiglio di Istituto. E’ stato nominato Direttore del Conservatorio Alfredo Casella di L’Aquila, a seguito di elezione, il 1° novembre 1998 e ricopre ancora oggi tale carica. E’ attualmente componente di numerose Commissioni ministeriali ed ha fatto parte di diverse Delegazioni ufficiali del Governo italiano incaricate di definire i contenuti dei trattati di collaborazione internazionale nell’ambito dell’Alta Formazione. Dal 2007 è’ componente, a seguito di elezione tra i soci, del Consiglio Direttivo dell’AEC (Association Européen des Conservatoires, Académies de musique et Musikhochshulen) cha raccoglie circa 300 Istituzioni Europee ed extraeuropee operanti nel settore dell’Alta Formazione Musicale. Ricopre attualmente (e da circa 10 anni) la carica di Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica italiani. A proposito del punto 11 ricordo che all'Istituto Musicale Braga, pur esistendo la cattedra di Storia della Musica di cui la Prof.ssa Ortolani sarebbe titolare in quanto vincitrice del concorso a suo tempo espletato, abbiamo deciso di non ricoprire tale cattedra per intero per motivi di carattere economico ed abbiamo delilberato di incaricare la Professoressa in quanto già titolare in un Conservatorio e quindi, per motivi di carattere fiscale, con un contratto estremamente vantaggioso per il Braga. Tra l'altro non le è stata assegnata l'intera cattedra ma solo poche ore. resto a disposizione per ulteriori delucidazioni. Cordiali saluti Bruno Carioti
Gentile Direttore Carioti, intanto La ringrazio per l'interlocuzione, perchè in questa città il dialogo fra le istituzioni e i cittadini è un optional poco praticato. In secondo luogo sono lieto che Lei esibisca il curriculum, anch'esso strumento sconosciuto quando i cittadini chiedono di conoscere chi è perchè li amministra. Pur tuttavia, la natura politica della nomina è insita nel decreto ministeriale - viceversa il direttore avrebbe dovuto essere nominato con regolari elezioni a termini di Statuto - così come politica è la nomina del Presidente. Non che questo costituisca un reato, ma le Sue parole confermano le preoccupazioni che ho espresso al punto 4) circa l'annessione del Braga al Conservatorio de L'Aquila. Con riferimento alla moglie del senatore Tancredi, potrebbe chiarire di quale concorso risulterebbe vincitrice? Quando fu espletato? E perchè proprio ora si firma un contratto fra il Braga e la Prof.ssa Ortolani? Inoltre, è consentito che un titolare di cattedra in un Conservatorio possa insegnare in altro Istituto? Cosa prevede in merito la legge? C'è bisogno di autorizzazione, dell'aspettativa, ecc.? Infine, potrebbe cortesemente informarci sull'eventuale ottemperanza alla norma contenuta nell’art. 6, comma 2, del D.L. n. 78/2010, nei termini di cui al punto 5) del mio articolo? I teramani restano in attesa di riscontro.
Carla Ortolani Gentile Signor Francia, sono Carla Ortolani, moglie del Senatore Paolo Tancredi. Francamente non era nei miei pensieri partecipare alla sua arena, ma la replica in questo caso è dovuta: 1) sono titolare di cattedra a tempo indeterminato, da circa 15 anni dopo aver vinto un concorso nazionale, al Conservatorio di musica “A. Casella” dell’Aquila. Ho accettato di ricoprire alcune ore di Storia della Musica nell'Istituto Musicale della mia città (ove peraltro sono vincitrice di concorso per la stessa materia) con spirito di servizio; 2) perché ne sappia di più presento un estratto del mio curriculum: Titoli di studio: diploma in violoncello; diploma di laurea in Discipline delle arti, della Musica e dello Spettacolo; specializzazioni post lauream in Didattica della storia, in Archivistica e biblioteconomia, in Storia della musica; dottore di ricerca in Epistemologia dell’informatica e dei mutamenti sociali. Altre esperienze lavorative: già docente a contratto all’Università degli studi di Teramo, all’Università degli studi di Chieti, all’Università degli studi Roma tre. Pubblicazioni: incisioni discografiche; monografie; curatele; saggi. Già componente del comitato della Rivista della Società Italiana di musicologia, è Presidente dell’Istituto Abruzzese di Storia Musicale e Presidente della Fondazione “Venanzo Crocetti”. Comprenderà che alla luce del mio impegno nel lavoro non ho apprezzato le sue parole nei miei confronti, evidentemente finalizzate a mettere in moto una gogna mediatica. Più in generale vorrei dirle che il tema dell'Istituto Musicale Braga e del suo futuro è certamente importante, ma se lo si affronta - come ha fatto lei - con affermazioni superficiali e cariche di fango non si approda a nulla di costruttivo.
Che la mia nomina sia un atto politico è, come dice Lei, una constatazione inoppugnabile visto che il provvedimento è stato sottoscritto dal Ministro che è un politico. Devo però dire che la sensazione che si aveva nel leggere il Suo articolo non era questa ma Se questo è il senso di quello che Lei voleva dire, ne prendo atto anche se ritengo sia una notazione del tutto inutile e pleonastica. A proposito dell'annessione del Braga al Conservatorio dell'Aquila posso affermare, senza tema di smentita, che allo stato attuale non vi è nessuna norma che possa prevedere tale soluzione e non è stato intrapreso nessun atto che possa far immaginare tale soluzione. La soluzione dei problemi del Braga e degli altri 19 Istituti Musicali Pareggiati sparsi in tutta Italia, non è ancora stata trovata e comunque riguarderà indistintamente tutti gli IMP della Penisola, Braga compreso. Nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti molti tentativi per trovare una soluzione per il Braga, portati meritoriamente avanti e con grande determinazione da alcuni politici locali, purtroppo non hanno avuto successo. Probabilmente la soluzione va trovata a livello nazionale, con il coinvolgimento soprattutto degli Enti locali che in primis hanno la responsabilità di difendere la sopravvivenza di queste istituzioni che spesso, come nel caso del Braga, hanno una storia importante, una storia che non può essere dimenticata. Pur essendo consapevole delle difficoltà economiche e finanziarie nelle quali in questo periodo si dibattono gli Enti locali, ritengo che da parte loro sia necessario uno sforzo condiviso per garantire ai docenti e al personale amministrativo che opera all'interno del Braga lo stipendio alla fine del mese e, di conseguenza, aglibstudenti del Braga la possibilità di continuare gli studi musicali all'interno della loro città, come è loro sacrosanto diritto. Mi aspetterei da Lei è da coloro che come Lei hanno la possibilità di comunicare con i cittadini attraverso i media, un aiuto che certo non può venire da inutili polemiche. Cordiali saluti Bruno Carioti p.s. Mi sono dimenticato di rispondere alle sue richieste a proposito dell'osservanza dell'art. 6, comma 2 del D.L. 78/2010 non posso che confermarLe che tale disposizione è rigorosomente applicata al Braga, anzi di più: posso confermarLe che i componenti gli Organi collegiali non percepiscono nessun compenso, neppure i miseri 30 euro previsti dalla Legge.

Gentile Prof.ssa Ortolani, moglie del Senatore Paolo Tancredi, ringrazio anche Lei per l'interlocuzione, dato che Suo marito - pur guadagnando € 22.000 euro al mese dei cittadini - non si è mai degnato di rispondere non a me, ma ai cittadini di cui sono un timido portavoce. 1) Forse Lei dimentica di essere la moglie dell'unico politico della storia d'Italia ad avere affermato che "Le raccomandazioni sono lecite" in una intervista memorabile: http://www.youtube.com/watch?v=5jp-13-ERl0. Comprenderà che essere la moglie di uno così non aiuti la città a credere nelle Sue capacità e nei Suoi (presunti) meriti. Oppure Lei si sente di escludere che Suo marito, il quale orgogliosamente rivendica di raccomandare chiunque, escluda da tale meritoria pratica i familiari? 2) Se Lei ricopre una cattedra al Conservatorio de L'Aquila, la legge Le consente di avere un altro contratto con l'Istituto Braga? Ha una autorizzazione? Lo "spirito di servizio" si traduce in una prestazione gratuita oppure ben retribuita? E tale prestazione è lecita a termini di legge e di regolamenti? 3) Quanto al Suo curriculum, Le consiglio di evitare di pubblicizzare la carica di Presidente della Fondazione “Venanzo Crocetti”, perchè è noto che l'ex Presidente era Antonio Tancredi, per cui non credo possa essere annoverata fra le cariche culturali, bensì fra quelle politico-familiari. In caso contrario, Lei ha per caso partecipato ad una selezione per la carica di Presidente della Fondazione Crocetti con comparazione dei curricula? 4) Sono sinceramente dispiaciuto che Lei consideri le mie parole come "finalizzate a mettere in moto una gogna mediatica", perchè questo non è assolutamente nelle mie intenzioni, semmai dovrebbe riconoscere come l'opacità delle notizie concernenti il Braga costituisca una zona d'ombra che non è più consentito lasciare tale, dato che l'Istituto vive dei soldi dei contribuenti locali, fra i quali ci sono anche io. 5) Quanto al tema dell'Istituto Musicale Braga e del suo futuro, le mie non sono affatto "affermazioni superficiali e cariche di fango", bensì domande doverose che pretendono risposte precise e documentate, senza le quali risposte - per usare le Sue parole - "non si approda a nulla di costruttivo". La supponenza di chi rifiuta di confrontarsi e di pubblicare tutti i documenti rende plausibili le illazioni e i sospetti. Il Braga ha bisogno innanzitutto di chiarezza e di trasparenza. 6) Quanto al Suo nuovo contratto con il Braga, fonti interne dell'Istituto malignano che Lei avrebbe messo un piede dentro per poter essere candidata alle nuove elezioni da Direttore, posto cui Lei ambirebbe. I teramani, qualora non interverranno parole chiare e carte protocollate da parte del Presidente D'Amico, si vedranno costretti a notificare allo stesso un "avviso di garanzia civico". Continuiamo a restare in attesa di riscontro.

Gentile Direttore Carioti, anche a Lei voglio ribadire che le mie non sono affatto "inutili polemiche", bensì domande legittime nonchè doverose, prodromiche a qualsivoglia decisione sul futuro dell'Istituto. L'aiuto concreto, poi, dovrete darlo innanzitutto Voi amministratori del Braga, prima aprendo armadi e cassetti alla cittadinanza, poi tirando fuori idee, progetti, iniziative che disegnino i contorni di un possibile rilancio. Ritengo fuorviante ed offensivo derubricare a polemiche quelle che rappresentano mani tese, perchè lo scrivente ha cercato e cerca con fatica di spiegare ai lettori cosa è il Braga e quali possano essere i problemi attuali, ma se invece di replicare puntualmente ai 15 punti da me esposti si palesano pregiudizi e diffidenze, come si fa a collaborare? L'onere della buona fede tocca a Voi, non a me che conoscendo un poco la mia città ho tutto il diritto di diffidare di chi comanda e delle buone intenzioni di chi ha nominato chi comanda. Infine, quanto all'osservanza dell'art. 6, comma 2 del D.L. 78/2010, sono lietissimo che venga integralmente applicato al Braga come Lei afferma, ma mi consenta di essere diffidente: finchè non vedo i bilanci e tutti gli estratti conto dei c/c del Braga, non credo affatto alle Sue affermazioni, anche perchè la mia malizia è suffragata da numerose voci dal sen fuggite di persone informate sui fatti. A voi la parola, anzi l'apertura dei cassetti...