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A Letta con il nemico

di Christian Francia
6 minuti

Se c’è una cosa sommamente degradante nella prostituzione, non è tanto l’affittare il proprio corpo in cambio di denaro (cosa meno turpe dell’affittare il proprio cervello ai medesimi fini venali), quanto piuttosto l’idea che si ci debba concedere a qualsiasi cliente, anche a quelli che si disprezzano fisicamente e moralmente. (vignetta dagospia)
Il PD si è prostituito al PDL nonostante continui a pensare che gli fa schifo, ma ritiene di non poter rifiutare le proprie prestazioni anche all’unico cliente che reputa obbrobrioso, disonorevole, infame e osceno.

Esattamente 20 anni fa, il 30 aprile 1993, ci fu la rivolta di popolo nell’indimenticabile lancio di monetine all’indirizzo di Craxi davanti all’Hotel Raphael a Roma.
Anch’io ero a piazza Navona quel giorno, ad un comizio, e se ripenso a quei momenti non posso evitare di pensare che Craxi e tutto il PSI erano cento volte meglio di questa armata di acchiappagalline che gli sono succeduti, a destra come a sinistra.

Sono anni che sostengo che il PD e il PDL siano lo stesso partito: al Comune di Teramo, in Regione, al Governo nazionale.
Ed oggi finalmente è caduta anche la maschera: via i tecnici, ecco un governo politico sostenuto a viso aperto dai due partiti che si sono giurati odio fino all’altro ieri.
Solo venti giorni fa Enrico Letta diceva: “Mai con Berlusconi”, “pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso”.
Ieri lo stesso Letta cantava una canzone molto diversa, quella del sistema di potere che non vuole saperne del cambiamento: “Vorrei che questo governo non fosse un canto del cigno di un sistema imploso sulle sue degenerazioni”.
Stia tranquillo, in Italia il cigno non canta mai, e quando muore lo fa in silenzio.

Ma la porcata del governo più bieco della storia non mi stupisce, semmai conferma quello che questo blog denuncia da quando è nato: non vi è nessuna contrapposizione reale fra il PD e il PDL, incollati agli interessi privati e di bottega.
Quello che mi turba è il dato politico: la pervicace ostinazione del PD di prendere le proprie scelte e decidere i propri passi nel chiuso delle direzioni, senza mai e dico mai ascoltare i propri iscritti né demandare ai propri circoli la linea da seguire.
Lo scollamento dal proprio elettorato è lapalissiano, l’incoerenza dei comportamenti è totale, il fallimento della linea della carta d’intenti del centrosinistra (firmata da PD, SEL e PSI) è smisurato, l’assassinio del progetto “Italia Bene Comune” è inconfutabile, l’esperienza vincente delle primarie è morta, il matrimonio con chi si riteneva impresentabile (e suscitava sdegno) è cosa fatta.

Ma c’è di più e di peggio.
Il PD è nato dalla sconfitta di Occhetto che chiedeva di imboccare la via del socialismo europeo (secondo partito del continente); il tentativo fallì e ne venne fuori la vittoria dei moderati, moderatamente appassionati a poltrone e prebende (nonché moderatamente indifferenti alle istanze dei cittadini).
Allo stesso tempo l’Italia è drammaticamente priva di un vero partito liberale e democratico sul modello europeo dell’ALDE (terzo partito d’Europa), per cui i liberali così come i socialisti sono privi di una rappresentanza e operano in maniera quasi carbonara nelle Università o sparsi in organi ed associazioni che non hanno una strategia condivisa.

Il risultato è che in Italia vige un monocolore gelatinoso, moderato per non dire insulso, una marmellata informe che ha come comun denominatore l’arroccamento antipopolare nel palazzo per impedire il cambiamento che i cittadini urlano senza tregua; perfino Enrico Letta, nel suo discorso di insediamento, ha riconosciuto che “ci sono stati 11 milioni di astenuti, sono il primo partito d’Italia, se non lo capiamo la politica è finita”.

Esatto. Non avete capito nulla. E da oggi abbiamo pure un Presidente del Consiglio eterodiretto e tenuto per le palle da Berlusconi, il quale al primo refolo di insubordinazione da parte del PD farà saltare il banco e passerà all’incasso elettorale (se i processi a suo carico non lo indurranno a togliere la fiducia al governo a prescindere).
Che ne sarà dei 30 milioni di italiani che non hanno votato PD-PDL e dei 9 milioni che hanno votato il PD con il mandato di chiudere la triste stagione berlusconiana?
Subiranno un moderato olio di ricino fiscale e delle moderate manganellate sui diritti e sulle regole basilari della democrazia che non verranno mai riconosciuti ed attuati.
In nome di un minimo di coerenza la Lega e Fratelli d’Italia intanto si smarcano dal PDL, così come SEL si allontana dal PD, lasciando gli innamorati soli a tubare.

Il degrado morale è giunto al livello più infimo, la faglia fra cittadini e politica si è divaricata oltre ogni limite, la sconcezza e la volgarità del governo è impersonata dal nipote di Gianni Letta (tessitore e anima nera di uno squallidissimo pseudo-centrodestra), che sebbene sia anagraficamente 47enne, è già un membro del Bilderberg e della Commissione Trilaterale, con buona pace di coloro che sperano comunque nei buoni uffici del nuovo esecutivo.
Insomma: al peggio non c’è mai fine, siamo caduti dalla padella nella brace, stavamo meglio quando stavamo peggio, “aridatece er puzzone”o almeno Craxi, che al confronto dei nani di oggi era uno statista di vaglia.


 

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Commenti

Sono in parte d'accordo sul contenuto dell'articolo, anche se la degenerazione della politica e l'ascesa del berlusconismo sono decollati proprio con B. Craxi. Mi preme anche sottolineare le responsabilità del Grillo recitante per l'attuale assurda fase politica: ha auspicato l'alleanza del PD con Berlusconi alla pari di D'Alema e Renzi. Ci teneva così tanto che quando Bersani gli ha fatto la corte per ricercare soluzioni alternative non ha esitato a urlare tutto il suo disappunto condendolo con i suoi soliti insulti, facendo saltare anche la speranza senza dare voce agli iscritti del M5S (tale e quale ai ducetti del PD). Oggi si mostra rammaricato per il volgare inciucio... Alla faccia della coerenza.
Non comprendo in rammarico degli elettori del PD per questo inciucio. Senza il bisogno di alcun inciucio, per gli lettori di sinistra, quello di Prodi è stato il peggior governo dagli albori della ns. Repubblica. In ogni caso, l'importante è avere sempre un capro espiatorio, se ne sono due è meglio: il Cavaliere e Grillo.
I parenti di Gianni sono bravi: uno fa il presidente del consiglio, uno fa il presidente della provincia de l'aquila, uno è vice presidente della CRI nazionale...
Il Movimento nasce per combattere un sistema corrotto. Non mi riferisco a Lusi, Pennati ecc. Mi riferisco ad un sistema clientelare stratificato dove dal presidente della Repubblica all'operaio della team tutto viene deciso in modo clientelare. Non esiste meritocrazia, non esiste dibattito sulle idee, non esistono progetti. Esiste solo la conservazione del potere e l'interesse personale. Loro sono quelli che hanno creato il problema ed ora dopo un "rivergination" mediatico si pongono come i salvatori della patria. Inconsistenti. Volendo essere piu' specifici, vogliamo parlare degli otto punti? Dovevamo dare la fiducia sulla base di un titolo "green economy" a chi e' stato finanziato dal patron dell'Ilva? Dovevamo dare la fiducia sulla base del temino delle medie "via dalla gabbia dell'austerity" a chi ha votato tutti i provvedimenti sull'austerity? E se non avesse voluto poteva benissimo andare alle elezioni. Dovevamo credere alle intenzioni di "rivisitazione della spesa politica" da parte di chi sta lucrando da sempre su questa spesa? Malgrado tutto cio' a questo sistema fallimentare e a questi FALLITI, abbiamo offerto una possibilita'. Non abbiamo contrattato le poltrone o i poteri, abbiamo contrattato sui fatti. E' stata avanzata una proposta chiara: - governo fuori dalla nomenclatura deciso insieme; - rinunciate ai rimborsi; - legge per l'incandidabilita' di Berlusconi subito; - votate una persona pulita (e di sinistra) come Rodota'. Non abbiamo ottenuto risposta. Ma di che parliamo!?!?!?! Forse di questo: http://www.youtube.com/watch?v=Tv37Mb4QOsM
Sul discorso "democrazia interna": Sono un attivista del M5S. Non ci e' stata data voce perche' certe cose non sono opinioni relative, sono l'essenza del Movimento. Se non le si condividono non si condivide il Movimento. Se si gioca a calcio si puo' discutere sulla posizione in campo, non sull'eventualita' di toccare la palla con le mani. Se vuoi toccare la palla con le mani vai in una squadra di volley. Se hai fiducia nella nomenclatura e in un sistema che ci ha ridotto in questo modo, non sei del Movimento. Non dico che sia giusto o sbagliato. Dico che e' altro. E' come se una va in Scelta Civica a parlare di uscire dall'Euro o entra nel PD e discute sul fatto che l''acqua, la scuola e l'istruzione non debbano essere garantite a tutti. Smettetela di vedere Grillo come un Ducetto che muove le fila e noi come dei decerebrati che gli vanno dietro. In qusi 4 anni di Movimento cosa ha fatto? Ha cacciato 3 persone che hanno palesemente violato le regole (secondo me per interessi personali, non facessero le vittime). Ha ribadito un concetto che e' palesemente in linea con quello che siamo (il no a Bersani). Poi che ha fatto questo Duce? Ditemelo? Ha detto in tutti i comizi di non credere a lui ma di attivarsi, ha espresso 3 preferenze per i parlamentari della sua circoscrizione come io della mia, ha espresso una preferenza alle Quirinarie, ha messo giu' con lo staff due regole base, su cui nessuno ha protestato. Non ha pilotato dall'alto nessuno. Non ha deciso il programma. E' senza dubbio lui il regime. Nessuno si preoccupa del fatto che siamo il 69esimo paese al mondo per liberta' di stampa. E se siete qui' vuol dire che siete d'accordo con questa classifica. Che se eravamo nella stessa posizione per il cricket sul ghiaccio facevate piu' casino!!! Quello e' regime, chi lo ha creato e' un dittatore, non Grillo. Poi lui sbaglia e noi lo criticheremo quando sbagliera'.
PDL uguale a Partito di Letta
Ciao, ..un pò mi ci scappa da ridere a pensare a tutti quelli che hanno pure pagato per votare nelle primarie per scegliere il miglior candidato antiberlusconiano....avrebbero diritto alla restituzione dei soldi.....in bocca al lupo agli Italiani....ciao bruno
VOILA, LE JEUX SONT FAIT RIEN NE VA PLUS..... il governo-partito DESTRASINISTRA presieduto da quel cinquantenne con la facccia e la calvizia da bravo ragazzo e membro della commissione trilaterl ,.......è nato!il governo sgradito alla massa ignorante. governo con spiccata tendenza a farsi del male, ma anche, come scopriremo a nostre spese ...a fare male. purtroppo governi di questo tipo si diffonderanno in tutta europa. infatti i poteri forti se la stanno a prende l'europa.........come la banda della magliana se voleva prende roma! infatti i poteri forti hanno costituito quel gruppo di creativi ( allucinati) che hanno dato vita a tutto ciò, inserendo uomini e donne ,di assoluta fedeltà. nei ministeri chiave dopo avere convogliato scientificamente la protesta e l'ira del popolo in un BINARIO MORTO (nel mov.5 stelle). per contrastare il loro crescente e straripante potere l'unica possibilità è inviare contro l'incredibile hulk che potrebbe essere impersonato da tutti, proprio tutti noi, un pò confusi ma veramente inc.....zati.....allons enfants
Sono talmente deluso dalle scelte scellerate del PD che non riesco ad esprimere i miei pensieri. Condivido,purtroppo , le analisi di Christian ,ma continuero'a votare PD ,perché non vedo alternative.
Sento continuamente elettori del PD lamentarsi delle scelte di un partito che ha fatto volutamente REGNARE il Tiranno per tanti anni, oggi lo hanno aiutato a sistemarsi, ma continueranno a votare falce e martello. Per non vedere alternative avrete già ricevuto dei compensi che come diceva Berlinguer avete paura di non ricevere più. Quale altra opposizione potrebbe ridurci peggio?
Caro Emanuel, sulla democrazia interna al M5S la risposta l'hai data tu: "Grillo ha messo giù con lo staff 2 regole base..." In democrazia non c'è uno staff che decide, mentre la base deve rispettare le decisioni di un gruppo ristretto. Perchè Grillo può fare le interviste che vuole, se e quando a suo insindacabile giudizio le ritiene opportune, mentre i suoi subalterni potranno aprire bocca liberamente quando il gallo farà l'uovo? Il M5S aveva la possibilità di condizionare il centrosinistra, ma grazie allo staff che decide per tutti, oggi è Berlusconi a condizionare il PD. Dov'è il guadagno? La politica in democrazia è anche arte del compromesso (trasparente, alla luce del sole). Conosci quel proverbio che dice: "stava bene, ma per stare meglio qui giace? Bertinotti, Ferrero e Diliberto hanno preferito mostrare la loro "purezza". Che fine hanno fatto? Che aiuto hanno saputo dare ai lavoratori? @Esperto, per gli elettori di sinistra il governo Prodi è stato il migliore o il meno peggio della seconda repubblica. Senza l'aiuto dei sopra citati pseudo rivoluzionari e della compravendita di parlamentari da parte del miliardario piduista, probabilmente Berlusconi sarebbe già emigrato all'estero. I "capri espiatori" non c'entrano un fico secco. Sono i fatti concreti ad accusarli di favoreggiamento dell'inciucio pianificato dagli impresentabili del PD.
bersani, baffetto, abbiamo una banca, rosy, la finocchia, franceschini, i turchi, ecc... ecc... grazie, grazie, siete riusciti in un anno circa a distruggere e disperdere quello che con tanti sacrifici i vecchi (quelli che non si vergognavano di cantare: bandiera rossa, le mondine, fischia il vento ecc....) vi avevano, con tanti sacrifici, lasciato su di un piatto d'oro. Si rigirano nelle tombe. Ancora grazie che ci avete liberato dalla sinistra. Sappiamo che chi è a capo del partito, non deve guardarsi le spalle dai nemici esterni ma da quelli interni, con la vocazione allo sgambetto e pronti a subentrare. occhetto sgamettò natta, mortadella occhetto, baffetto mortadella, ho perso il conto, il resto lo sapete. Se non ci si riesce si fa un altro partito. Quanti ne ha a sinistra il pd?? ho perso il conto, no sbagliato, non avete aggiunto il prossimo. loreto bartolomei
Esultano, sentono la vittoria in pugno, hanno i sondaggi e il centrosinistra diviso. Ringraziano coerentemente Napolitano, D'Alema, Veltroni, Renzi e altri democristiani del PD per aver riportato Berlusconi alle stelle quando era già con un piede nella stalla. Eppure basterebbe "poco" per spegnere la tracotanza, per cambiare l'aria. Il M5S potrebbe e dovrebbe offrire al centrosinistra una sponda, un'alternativa di governo, un programma, una discussione, un confronto. Dipendesse dalla grande maggioranza degli elettori a 5 stelle, non avrei dubbi su un futuro meno difficile di quello che oggi si prospetta. Purtroppo a decidere è il boss Grillo con il suo ristretto staff e quindi Berlusconi e il PDL per i prossimi anni non avranno nulla da temere dal M5S. Al momento più opportuno per gli interessi del centrodestra si tornerà a votare e il cavaliere, salute permettendo, governerà anche per la prossima legislatura. Però chissà... Magari Grillo mi smentisce e da domani si renderà disponibile a ricercare l'unità per il bene comune, dei deboli in particolare. La speranza...
Pd, anatomia di un tradimento di Antonio Padellaro | 5 maggio 2013 Il Fatto ha contato almeno 50 città dove la base del Pd è in rivolta contro le larghe intese strette con il Pdl di Silvio Berlusconi. C’è chi aspetta il congresso sperando nella rivincita della sinistra interna, magari con l’arrivo della cavalleria di Rodotà. C’è chi vorrebbe staccare la spina subito, per creare l’anelato “nuovo soggetto politico”, ma teme che, come spesso in passato, i sogni muoiano all’alba. Molti si chiedono sgomenti come sia potuto accadere. Ecco come. - Breve riepilogo. Nel settembre 2012 Mario Monti annunciò con tono perentorio alla Cnn: “Non correrò alle elezioni, sono senatore a vita”. Una dozzina di volte almeno prima della scadenza del settennato, Giorgio Napolitano aveva escluso decisamente una rielezione, arrivando a definire questa ipotesi semplicemente “ridicola”. Anche dopo i risultati del voto di febbraio non si contano le dichiarazioni di esponenti del Pd ferocemente contrari a un governo con Berlusconi: da Bersani a Franceschini, dalla Finocchiaro a Massimo D’Alema a cui si deve un no senza se e senza ma: “Non è possibile che, neppure in emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme”. Di Silvio Berlusconi, Enrico Letta ha detto cose piuttosto pesanti, arrivando a definirlo “patetico e bollito”. Così l’8 aprile scorso il vicesegretario del Pd dava il colpo di grazia a qualsiasi possibilità di accordo con il Pdl: “Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile”. Sappiamo com’è finita. Monti si è candidato con un suo partito. Napolitano si è fatto rieleggere. Letta è il premier del governissimo, sostenuto da tutto il suo partito, tranne un paio di giapponesi dispersi nella giungla. Amen. - Inganno e disprezzo. Dell’uso del tradimento in politica si è occupata, tra i tanti, Hannah Arendt spiegando che, se i politici mentono, è o per debolezza, avendo comunque bisogno di garantirsi il consenso elettorale, o per disprezzo, ritenendo utili i voti, ma inutili gli elettori. Al militante disprezzato si indicano prospettive in cui non si crede minimamente e che al momento giusto vengono disattese, comportandosi anzi all’opposto. Se altrove l’inganno elettorale è un mezzo cinico per sgraffignare qualche quota di potere, nel caso italiano si è dimostrato un raggiro con inevitabili catastrofici effetti. Nel voltafaccia di Monti era in qualche modo incorporata la sconfitta, mentre la giravolta piddina nasconde tragicamente il germe dell’autodistruzione. Non finiremo d’interrogarci sulla sequenza di fatti che hanno portato al tradimento della volontà di più di 8 milioni di elettori democratici, i cui voti sono diventati carta straccia sotto i piedi del Caimano. Continueremo a chiederci (con molti sospetti) se dietro l’affondamento di Marini e di Prodi nella corsa al Quirinale ci fosse il ferreo proposito di ricandidare il Napolitano, che infatti si è fatto convincere subito. Ma è un fatto incontestabile che, in poche ore e tra gli applausi, il presidente bis abbia costretto il Pd a tagliarsi le vene per rifornire di sangue fresco un governo che, probabilmente, servirà da piattaforma elettorale per il Cavaliere. Il quale, sondaggi alla mano, punta (nel prossimo autunno o a più tardi nella primavera del 2014) a una nuova clamorosa vittoria che potrebbe spianargli la strada verso il Quirinale con tutti i benefici del caso (il Caimano che presiede il Csm: neanche nel film di Moretti si arrivava a tanto). - La nuova Dc. Se alla fine l’unico risultato ottenuto fosse la propria frantumazione e il trionfo dell’ex nemico, ci sarebbe seriamente da dubitare delle facoltà mentali del gruppo dirigente (?) di largo del Nazareno. Ma forse c’è un disegno più complesso e ambizioso che, con la regia di re Giorgio (da sempre esegeta della mediazione e del compromesso), persegue la ristrutturazione del quadro politico nazionale: la formazione di un nuovo centro attraverso la saldatura dei moderati del Pdl con i moderati Pd. Una sorta di nuova Dc del Terzo millennio con il taglio dell’ala destra (già in parte avvenuto con la nascita di Fratelli d’Italia) e dell’ala sinistra (quella in gestazione che guarda a Barca, Rodotà, Vendola, Landini, Ingroia). Con il M5S di Grillo a fare da terzo incomodo. Fantapolitica? Non proprio, visto che sull’ossessione del grande centro (benedetto, inutile dirlo, dalla Cei del cardinal Bagnasco e dalla Confindustria) si sono bruciate le vanità prima di Casini e poi di Monti. Del resto, i plotoni di ex e nuovi dc che compongono l’esecutivo dc doc Letta-Alfano, sono già il preludio della sinfonia. Adesso tocca al Pd dissolversi e, mentre la base è in tumulto, il naufragar gli è dolce in questo mare. Il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2013