Il convegno organizzato da Paolo Gatti è stato un obiettivo successo di pubblico, ma di questo non c'era da dubitare.
È tutto il resto che non va bene.
Non va bene l'assenza del ministro Meloni, e non perchè non sia lecito avere impegni più importanti, ma perchè il motivo dell'assenza sarebbe la sua necessaria presenza nei lavori parlamentari aventi ad oggetto le votazioni sul processo breve, cioè l'ennesima squallida iniziativa legislativa ad personam.
Non va bene il titolo del convegno, "Diritto al futuro", perchè il futuro non è, mai lo è stato, nè mai sarà un diritto, e quel che è peggio è che oggi per molti non è più nemmeno una speranza.
Non va bene (con l'eccezione dello stesso Gatti) che la Giunta regionale sia totalmente incapace di rappresentare l'Abruzzo ed indirizzarlo verso un rilancio, verso la ricostituzione del tessuto sociale ed imprenditoriale, senza i quali non esiste futuro per nessuno.
Non va bene persino che Giorgia Meloni sia un Ministro insignificante quanto alle deleghe assegnate, considerato che nell'Europa migliore (Germania, Francia, Spagna, Inghilterra) il Ministero della Gioventù non esiste e quindi è un artificio politico per assegnare poltrone in più.
Non va bene che la Regione sia guidata da un signore belloccio, ottimo per i fotoromanzi, ma che nel suo operato non ne imbrocca una giusta e per soprammercato è stato scelto da Berlusconi in fotografia con il criterio televisivo del sex appeal.
Non va bene che il conflitto generazionale sia una partita ad armi impari, dove i vecchi restano appiccicati alle poltrone anche se hanno perso ogni contatto con la realtà e i giovani navigano nella terra di nessuno, sacrificati sull'altare delle convenienze politiche e costretti a vivacchiare con le elargizioni della nonna, fino a quando gli ultimi che godono ancora della pensione moriranno ed i giovani italiani saranno costretti come nel nord dell'Africa a scendere per strada ed iniziare una rivoluzione contro i loro stessi miopi genitori.
Non va bene che non esista una pianificazione strategica su quali caratteri debba avere questo benedetto futuro abruzzese: se verde o nero, se ambientalista o meno, se incentrato sul turismo e sulla conservazione del territorio e la valorizzazione del patrimonio culturale artistico e paesaggistico o meno, se volto alla tutela delle tipicità ed al rilancio delle eccellenze o meno.
Non va bene che lo spaventoso debito generato dalla dissennata gestione della sanità costituisca una pesante ipoteca sui prossimi trenta anni dell'Abruzzo, massacrando le aspettative e i diritti di una intera generazione.
Non va bene che abbiamo il sistema infrastrutturale più debole, arretrato e fatiscente dell'intera Italia, che ci penalizza come fossimo una Regione all'estremo margine geografico.
Non va bene che in Giappone ricostruiscano intere autostrade in sei giorni (813 Km. su 870 danneggiati) dopo cataclismi mille volte peggiori dei nostri, e da noi la Teramo/Mare – strada costruita in decenni con criteri obsoleti, che forse non vedrà mai il mare, nata da poco e già vecchia per carenza di corsie e scarsa sicurezza – si rompe come un grissino ad ogni deiezione di uccello.
Non va bene che in Svizzera ricostruiscano ponti crollati in una notte e da noi la Val Vibrata è isolata dal capoluogo a tempo indeterminato per il crollo di un ponticello, con la conseguenza che le pulsioni separatiste che vorrebbero annetterla ad Ascoli si acuiranno sempre di più.
Infine, non va bene che l'apertura di un'opera pensata e progettata trenta anni fa come il primo tratto del lotto zero (la cui uscita è identica alle rampe di un parcheggio multipiano per quanto è stretta e inclinata) si trasformi nel pretesto per la più bieca e deprecabile vanteria ed ostentazione di capacità di un partito, il PDL, del quale fa parte anche l'assessore Gatti, che spero si dissoci quanto prima dal mistificatorio e vergognoso manifesto con il quale si vogliono turlupinare i cittadini e gli elettori avocando il merito dell'opera al PDL stesso.
Sul lotto zero lo slogan avrebbe dovuto essere: "Diritto al passato", infatti abbiamo avuto oggi quello che attendevamo da almeno 25 anni. Putroppo, nell'attesa, in questi decenni non si è pensato, progettato nè finanziato o costruito quasi nulla.
Si resta in attesa di cortese smentita.
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Ciao Christian, per fortuna che non è lunedì......sennò è da suicidio. Purtroppo quello che hai scritto è molto vero e se non fosse per la Natura così bella sarebbe meglio scappare dalla nostra Regione o consigliare di farlo. Dopo le nonne ancora abbiamo i genitori che stanno andando in pensione adesso, con ancora una rendita dignitosa, fra un pò la musica pensionistica cambierà,dopo ci sarà la rivoluzione, c'è poco da fare, sarà così. E' da parecchio che non vado a votare, voto solo i Referendum ma per farmi prendere ulteriormente per... i fondelli.......ho 4 figli, una fuori Nazione e non ha intenzione di tornare, un altro a Firenze che vuole fare chissà quali stravolgimenti, l'altro suona che gli passa.... solo uno lavora con me... a Teramo, indefesso. In bocca al lupo ragazzi e grazie per la pazienza che ci donate. ciao bruno
Gentile sig. Bruno De Ruvo, la ringrazio per il commento e, se posso permettermi, le consiglio di andare sempre a votare, perchè i politicanti sono contentissimi che si abbassi la percentuale di votanti, così controllano meglio il proprio consenso e possono manovrare a loro piacimento. Votare sempre (possibilmente esprimendo la preferenza per la scelta perdente) e favorire l'alternanza, così gli scrocconi non si fossilizzano nelle posizioni di potere. A presto, Christian
Caro Pietro, quanto affermi (l'unica "differenza morale" che vedo tra Chiodi e Costantini è che il primo ha vinto le elezioni mentre il secondo è stato sconfitto) è a dir poco ridicolo. Se ne dovrebbe dedurre che chi vince le elezioni ha sempre ragione indipendentemente dal merito e dai fatti concreti. Ad ogni buon conto, sapremo tirare le somme della presidenza Chiodi molto presto, così come le abbiamo tirate sul suo periodo da sindaco. Una differenza morale e di coerenza, solo per fare un esempio, è che Chiodi si è dimesso un anno prima della scadenza del mandato da sindaco (carica a cui lo avevano elevato gli elettori) per inseguire la propria carriera personale, lasciando i cittadini orfani ed approvando in articulo mortis in maniera quantomeno ambigua il PRG. Al contrario, l'On.le Costantini si è presentato alle elezioni regionali 2008 quale candidato presidente e, pur avendo perso, per coerenza con gli elettori che lo hanno votato, si è dimesso da deputato per rimanere semplice consigliere regionale, con ciò rinunciando al prestigio e a parecchi soldi in più che gli sarebbero derivati dalla sua carica di parlamentare. Quanto all'ossessivo antiberlusconismo che imputi a me e a Codirenzi, lo stesso sentimento andrebbe interpretato come amore di Patria e di Legalità, entrambe calpestate dal suddetto Berlusconi. Naturalmente, non andrà avanti all'infinito questa ossessione poichè Berlusconi presto o tardi uscirà di scena ed anche lì tireremo le somme. In quella ora, caro Pietro, ti prego di non tirarti indietro. Voglio essere ancora più esplicito: io invoco la costituzione di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale che liberi l'Italia, l'Abruzzo e Teramo da tutti coloro che l'hanno presa a schiaffi, La storia dirà se ho ragione o torto. Per adesso invito te e tutti coloro che leggono a salvarsi sul PC questo commento, onde rinfacciarmelo pubblicamente qualora avessi preso una cantonata.