Se non sbaglio, quella attualmente disponibile, è la versione 3.2.16 del software più usato nel teramano.
Ancora una volta sono costretto ad essere in disaccordo con quanto affermato dal PD teramano, secondo il quale il leggendario “Modello Teramo” sarebbe morto o si sarebbe dissolto.
In realtà, come la storia ha ormai inequivocabilmente acclarato, quel modello non è mai esistito.
È come la favolosa civiltà di Atlantide: chiacchiere per allocchi.
Dico questo, ovviamente, con riferimento al merito dei progetti e delle scelte che avrebbero dovuto rilanciare Teramo dalla stasi nella quale si è ridotta e/o risvegliarla dal coma vegetativo nel quale era sprofondata.
Quanto invece al metodo, allora si che il famigerato modello esiste ed è ben oliato.
Trattasi di una consorteria politica governata da non più di tre o quattro persone, dedita ad esercitare il potere al fine di tutelare e far prosperare i propri interessi nella totale indifferenza per quelli della collettività.
Tale camarilla, dopo avere appreso a memoria gli insegnamenti del sommo Cavaliere, applica scientificamente metodi di raccolta del consenso e di spartizione delle poltrone e delle prebende, facendo ampio uso della mistificazione e di un sistema di relazioni che esclude aprioristicamente i non iscritti alla cricca.
Il tutto traducendo forbitamente i reali intenti negli ipocriti buoni propositi che vengono smerciati alla inerme cittadinanza, con ampio uso di denari pubblici da utilizzare alla bisogna.
Solo per restare agli ultimi episodi, si vedano gli spettacolari manifesti del PDL che autoattribuiscono al partito il merito dell’apertura del primo tratto del Lotto Zero, oppure le lenzuolate affisse dalla ASL che pubblicizza ai quattro venti un rigoroso pareggio di bilancio che nasconde tagli ai servizi sanitari ed il debito pubblico sanitario più inquietante di tutte le regioni italiane.
Il principio sottostante è vecchio ma sempre efficace, risale infatti al mio filosofo preferito: Joseph Goebbels, ed è il seguente: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”.
Gli allocchi… scusate… i cittadini sono serviti.
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