Alessandro Manzoni, ne "I Promessi Sposi", fa pronunciare al personaggio di Don Abbondio la famosa frase: "Carneade, chi era costui?", divenuta proverbiale e trasformata nella locuzione "essere un carneade", cioè una persona di poco conto, mai sentita nominare.
Ebbene, moltissimi concittadini teramani certamente non lo sanno, ma da quattro legislature abbiamo un parlamentare a Roma che si chiama Carla Castellani.
Nel 1996 fu eletta per la prima volta al Senato e poi nel 2001, ultime elezioni politiche nelle quali si ebbe la facoltà di esprimere la preferenza, la Castellani venne eletta alla Camera dei Deputati battendo nel collegio uninominale di Teramo nientemeno che il Professor Vincenzo Cerulli Irelli il quale, per i pochi che non lo sapessero, è Ordinario all'università La Sapienza di Roma nonchè avvocato e luminare del diritto amministrativo italiano.
Da allora ad oggi ci rappresenta la signora Castellani la quale carneade era e – dopo 15 anni ininterrotti – carneade è rimasta (misteri della politica).
Chiedo aiuto ai lettori (o al portaborse, portavoce, autista dell'Onorevole, se ci sono) per sapere quando c'è stato l'ultimo intervento, dibattito, polemica, iniziativa pubblica del deputato Castellani.
Speriamo che la sua visibilità sia inversamente proporzionale alla qualità del suo lavoro, altrimenti dovremmo chiederci come mai la signora si intaschi ogni mese l'equivalente di un intero anno di lavoro di un onesto stipendiato che, moltiplicato per 15 anni consecutivi, farebbe un totale di 180 anni di sudore di un normale lavoratore.
In subordine, a voler dar credito alla scarna scheda di attività parlamentare dell'Onorevole (che invito i cittadini ad andarsi a leggere al seguente link: parlamento.openpolis.it/parlamentare/281, ma che può riassumersi nell'aver presentato nell'attuale legislatura, quale onorevole primo firmatario, zero disegni di legge, zero mozioni, zero interpellanze e zero interrogazioni), sarebbe sempre possibile utilizzare per la Castellani la frase pronunciata pochi giorni or sono dal Ministro Calderoli nei confronti dei dissidenti interni del PDL: "L'istituto delle dimissioni è sempre valido".
Sarebbe un gesto, seppur tardivo, non privo di dignità e meritevole di un minimo di rispetto.
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