Conosco Paolo Tancredi da quando si è affacciato sulla scena pubblica. La furbizia gli fa difetto.
E il suo tentativo disperato di tenere uniti sotto l’ombrello berlusconiano i fuoriusciti dal PDL, primi fra questi Gatti e Morra, è una missione impossibile nella misura in cui si voglia continuare a dimostrare che la squadra di governo regionale è coesa e - in quanto squadra vincente - non deve essere cambiata.
La realtà ci dice che il PDL ha non solo una emorragia inarrestabile di voti, ma ha pure una difficoltà immensa nel tentare di dimostrare di aver ben governato negli ultimi anni in Comune, in Provincia, in Regione.
Tancredi porta da solo tutto il peso del fallimento, perché la catena di comando che da Brucchi giunge a Chiodi è tutta appartenente alla sua scuderia e, nonostante l’enorme massa dei votanti al congresso provinciale del PDL dell’anno passato, il partito si sfalda costantemente per una crescente carenza di poltrone dove accomodarsi, in quanto sia gli scorsi che tutti i prossimi appuntamenti elettorali hanno segnato e segneranno il tramonto della corazzata di centrodestra.
Ricordiamo alcune chicche del nostro senatore uscente che ci fanno sentire orgogliosi di essere teramani.
1) Mentre l’ultracentenario Istituto musicale Braga attraversa una crisi economica senza precedenti, dovuta ai tagli dei finanziamenti della Provincia e della Regione, pare che la moglie di Paolo Tancredi abbia recentemente ottenuto una cattedra nel medesimo Istituto, ragione per la quale speriamo che il neodeputato Tancredi possa prodigarsi molto di più nel nuovo Parlamento per la statizzazione del Braga.
2) Tancredi si è distinto nella legislatura appena conclusa per aver depositato un proprio emendamento pro-farmacie senza nemmeno sbianchettare l’intestazione del fax dal quale era stato spedito l’emendamento medesimo, e cioè da una farmacia!
3) La coerenza è il valore a cui Tancredi tiene di più, infatti il senatore ha votato favorevolmente la legge sulla spending review, salvo poi lamentarsi per la fine della Provincia di Teramo sancita dalla medesima legge.
4) Sul fronte giudiziario Tancredi non si è fatto mancare nulla. La Procura della Repubblica di Teramo (nell’inchiesta Rifiutopoli) ha chiesto di processare il senatore del PDL per il reato di corruzione in quanto, secondo i pm, avrebbe accettato un finanziamento per il partito di 20.000 euro dal “re dei rifiuti” abruzzese, Rodolfo Di Zio, in cambio del proprio impegno a sbloccare la questione del termovalorizzatore, ovvero dell’inceneritore di rifiuti che il centrodestra regionale intendeva far realizzare e gestire a Teramo dalla Deco, la ditta della famiglia Di Zio.
5) Ma c’è di più. Infatti, come abbiamo già dato conto (http://www.iduepunti.it/cronaca/25_ottobre_2012/corruzione-rinviati-giudizio-il-sen-paolo-tancredi-e-il-presidente-della-ban), il GIP del tribunale di Teramo ha rinviato a giudizio Paolo Tancredi unitamente all’imprenditore nonché presidente della tancrediana Banca di Teramo Cristiano Artoni, sempre per una ipotesi di reato di corruzione, consistente in una sospetta variazione del Piano Regolatore di Mosciano. In questo caso due consiglieri comunali si sarebbero astenuti per favorire cambiamenti di destinazione parziali, da agricolo a insediamenti produttivi, di alcuni terreni di proprietà di Cristiano Artoni. La prova della corruzione sarebbe costituita da un libero contributo del presidente della Banca di Teramo, pari ad euro 4.000, verso l’allora Forza Italia di cui Tancredi era all’epoca coordinatore provinciale.
Non è una caso se il sito www.impresentabili.it inserisca fra gli impresentabili da non candidare anche il nostro Paolino (http://www.impresentabili.it/paolo-tancredi/).
6) Ma il capolavoro di dilettantismo parlamentare Tancredi lo ha realizzato con la presentazione degli emendamenti del 2010 sui condoni fiscale ed edilizio in aree protette (www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-06-21/tancredi-ammette-errore-firma-220600.shtml), questione per la quale il senatore finì su tutti i giornali e telegiornali nazionali quale esempio di come si possa svolgere malissimo il proprio mestiere, perfino autoaccusandosi di non leggere le cose che aveva firmato e beccandosi le reprimende del suo stesso Governo.
7) Termovalorizzarsi e termovalorizzare è da sempre il pallino di Paolino (vedi il ns. articolo www.iduepunti.it/francia/11_giugno_2012/leggetecome-termovalorizzare-gli-affari-teramo). Noi ci siamo limitati a segnalare l’intreccio politico-affaristico nel quale Tancredi è parte: la società GENA srl (partecipata dalla DECO spa della famiglia Di Zio, società leader nel settore dei rifiuti, oltre ad altre società amministrate da Gianni Tanzi e dal Presidente della Camera di commercio di Teramo Giustino Di Carlantonio) avrebbe voluto costruire un impianto di generazione di energia elettrica a biomasse nel Comune di Rocca Santa Maria, con l’ausilio della società cooperativa AGRI COOP del tancrediano Carlo Ciapanna (di cui conosciamo le vicende-due condanne in primo grado e la sua cooperativa in liquidazione coatta amministrativa www.iduepunti.it/abruzzo/25_gennaio_2013/il-ruzzo-ha-le-ore-contate-azione-di-mala-gestio-il-silenzio-di-tancredi).
Gli stessi Tanzi e Di Carlantonio, questa volta soci del Senatore Paolo Tancredi, hanno pure fondato la TEKNOSOLE srl al medesimo fine, fra gli altri, di costruire impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. E la TEKNOSOLE srl, a sua volta, possiede il 45% della TEKNOCITY srl, società che opera nel medesimo settore di attività ed è partecipata al 5% anche dalla TEKNOELETTRONICA srl di Gianni Tanzi, che oltre ad operare sempre nel medesimo settore fa parte della citata GENA srl.
8) Per tutti questi motivi, e per molti altri ancora, Tancredi ha meritato la candidatura nell’altra Camera del nuovo Parlamento con garanzia di elezione, ma anche perché un tale genio non si può lasciarlo sfuggire e perché simili professionalità meriterebbero di guadagnare ben di più dei miseri “circa €. 22.557,90” mensili, pari a quasi € 300.000 euro annui, pari a quasi un milione e mezzo per l’intera Legislatura appena conclusa.
9) Per tutti questi motivi, e per molti altri ancora, un tal Flaviano Montebello si è sentito in dovere di emettere apposito comunicato per rendere noto come la candidatura di Tancredi costituisca “motivo di orgoglio per tutti i cittadini della nostra provincia”.
Conosco Paolo Gatti dai tempi del Liceo. La furbizia non gli fa difetto.
PaoloTancredi ha ripetuto più di una volta, nonostante la candidatura di Gatti in un nuovo partito satellite, che entrambi sono comunque berlusconiani e porteranno ancora acqua al berlusconismo (poveri noi).
Personalmente ritengo ingiustificabile aver combattuto politicamente sotto le insegne di una maggioranza nazionale PDL-Lega che ha distrutto pezzo a pezzo lo Stato repubblicano (legge sulle rogatorie internazionali L. 367/2001; legge Tremonti bis L. 383/2001; depenalizzazione del falso in bilancio L. 61/2002; legge Cirami L. 248/2002; condono tombale L. 289/2002; lodo Schifani L. 140/2003; decreto-salva Rete 4 D.L. 352/2003; legge Gasparri L. 112/2004; condono edilizio nelle aree protette L. 308/2004; legge ex Cirielli L. 251/2005; legge Pecorella L. 46/2006; lodo Alfano L. 124/2008); ma è la democrazia e agli Italiani continua a piacere così.
Detto ciò, Gatti non può continuamente sfuggire alle proprie responsabilità dirette, cosa che peraltro gli riesce benissimo senza che uno straccio di giornalista si decida ad inchiodarlo ai fatti puri e semplici.
1) La legge regionale abruzzese più importante voluta da Gatti, quella di riforma delle IPAB (vedi il ns. articolo: www.iduepunti.it/francia/29_giugno_2012/l%E2%80%99italia-vince-paolo-gatti-perde), con la quale l’Assessore regionale patrocinava la remunerazione di incarichi non remunerabili ed assunzioni non consentite che avrebbero comportato enormi spese pubbliche vietate dalla normativa statale, è stata prima impugnata dal Governo e successivamente censurata dalla Corte Costituzionale.
2) Per quattro anni (dal dicembre 2008 al settembre 2012) Gatti ha comandato l’Assessorato regionale al Lavoro, gestendo il Fondo Sociale Europeo (FSE) che ammonta ad euro 345 milioni, risultando l’ultimo fra tutte le Regioni italiane nella capacità di spesa di tale Fondo (vedi il ns. articolo: http://www.iduepunti.it/francia/19_dicembre_2012/fondi-europei-chiodi-e-gatti-bocciati-dai-fatti).
3) Gatti ha sempre escluso di aver fatto nominare Venanzio Cretarola quale amministratore unico della società in house della Provincia “Teramo Lavoro Srl” (Cretarola è stato raggiunto da un divieto di dimora a Teramo per la contestazione di reati gravissimi), ma non ha mai spiegato come mai il delegato regionale al Lavoro - che è lui - e la delegata provinciale al Lavoro - che è una sua accolita - non abbiano potuto mettere bocca sulla nomina, né ha mai preso formalmente le distanze sia dalla nomina sia dalle azioni amministrative dello stesso Cretarola.
4) Gatti ha preso sin da subito le distanze dalla nomina del direttore generale della ASL di Teramo Varrassi, ma non ha mai votato contro lo stesso Varrassi in Giunta regionale, nemmeno pochi giorni or sono quando all’unanimità la Giunta ha deciso di confermare definitivamente l’incarico a Varrassi nonostante la tempesta di contestazioni, di inchieste penali e di errori commessi dal manager (a tacere del fatto che l’idiosincrasia per Varrassi pare sia nata dopo che la richiesta di far nominare un suo uomo quale direttore sanitario è stata respinta dalla coalizione di centrodestra).
5) Ma la colpa più grave di Gatti è quella di tirarsi costantemente fuori dai fallimenti della sua maggioranza, la qual cosa è particolarmente fastidiosa nonché indice della incapacità di fare gruppo. Non è consentito che le cose buone si rivendichino come propri risultati e le cose cattive come colpe dei colleghi di coalizione. Infatti, citando Michael Jordan, sarà bene ricordare che “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”.
Ritengo che il posto migliore per Paolo&Paolo sia la Camera dei Deputati. Per loro posti letto vicino. A castello di carte. Per noi una Camera senza vista. Grazie.
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Commenti
Personalmente mi infastidiscono i "badogliani", cioè coloro che cambiano bandiera nel momento del crollo del sistema che li ha allattati e ingrassati., e che diventano poi i peggiori fustigatori di coloro che sono rimasti fedeli (interessante una trasmissione in TV nazionale sugli epurati del regime fascista). Gatti che dall'UDC passa al PDL e dal PDL a Fratelli d'Italia ne è il classico esempio. Spiegatemi che differenza passa tra le due formazioni politiche: entrambe sono sotto l'ombrellone di Berlusconi, tenendo anche conto che il prode Ignazio (LaRussa) è stato ed è un fedelissimo berlusconiano. I discorsi della Meloni, di Crosetto di una destra diversa sono soltanto propaganda, parole che alla realtà dei fatti non hanno retto, sono soltanto uno specchietto per le allodole per raggranellare i voti degli scontenti del PDL: SE NON E' ZUPPA E' PAN BAGNATO!