Salta al contenuto principale

Province: la proposta di Brucchi fa ridere i polli

di Christian Francia
5 minuti

La proposta di Brucchi sul riordino delle Province è arrivata in ritardo di soli due giorni.
Due giorni dopo la chiusura del festival internazionale del teatro comico di Sant’Omero. Quello avrebbe dovuto essere il giusto palcoscenico per una corbelleria che suscita ilarità in tutti i pollai della nostra retrograda (quasi ex) Provincia.
Non voglio nemmeno ripetere i motivi per i quali è assolutamente impraticabile l’ipotesi che Pescara possa divenire Città metropolitana, così come la possibilità – pure avanzata da colui che mi vergogno essere anche il mio sindaco – di ridisegnare i territori annettendo i Comuni dell’area vestina (basti al riguardo rileggere quanto ripetutamente spiegato chiaramente dal professor Di Salvatore nella rubrica “Lex” di questo Blog).
Parimenti risibile la condivisione della proposta Brucchi da parte del coordinatore del PDL di Penne poiché, ribadisco, non consentita dalle norme vigenti.
Durissimo l’Assessore regionale Morra, il quale attacca veementemente i parlamentari teramani, rei di avere votato favorevolmente per la Legge sulla spending review: “il decreto legge così com’è è una porcheria perché è incoerente, parziale e danneggia soltanto la Provincia di Teramo”.
Particolarmente inattesa la polemica che Morra esplicita nei confronti dei presenti parlamentari del PDL Paolo Tancredi e Carla Castellani, l’uno suo Coordinatore, l’altra sua ex capo corrente di AN.
Non ci saremmo mai attesi tanto coraggio da parte del remissivo ed impalpabile Assessore regionale ai trasporti, il quale per 4 quasi anni di legislatura ha trasportato il proprio sedere su e giù per l’Abruzzo, senza approdare mai a nessuna (pur annunciata) riforma del settore a lui delegato.
Naturalmente sto ironizzando, ma nei fatti la ricostruzione è esatta: questo branco di onorevoli incapaci del PDL e del PD (il sempre pessimo Ginoble) fanno come Penelope, a Roma tessono la tela che il partito gli ha dato da imbastire senza nemmeno accennare ad un “ma forse…”, a Teramo disfano la tela credendo che questo sia condiviso dai cittadini e dai colleghi politici locali.
La realtà è che l’unico deputato teramano che abbia votato contro la legge sulla spending review è stato Augusto Di Stanislao, in questa circostanza l’unico che avrebbe titolo a dire che la legge è una schifezza.
Tancredi, Castellani e Ginoble dovrebbero avere il buon gusto quantomeno di tacere, se non di difendere quanto loro hanno formalmente appoggiato in sede legiferativa.
E invece no, hanno l’incoerenza nel sangue, sempre pronti a fare brutte figure che nessun organo di informazione si incarica né di segnalare, né di sottolineare.
Brucchi ha dichiarato che “ci troviamo di fronte al solito pastrocchio all’italiana”, ma avrebbe dovuto dire “alla teramana” visto che 3 parlamentari su 4 quel pastrocchio l’hanno votato.
Nessun quotidiano che si sia preoccupato di domandare a qualche esperto di diritto, nonostante a Teramo ci sia la Facoltà di Giurisprudenza, se le castronerie che siamo costretti a leggere tutti i giorni abbiano o meno un fondamento giuridico ed una qualche possibilità di essere attuate.
Niente di niente.
Ma qualcuno mi spiega come fa a formarsi correttamente la pubblica opinione se la si prende continuamente in giro, se non si opera mai lo sforzo di rendere intellegibili le questioni di maggior rilevanza sociale, se non si semplificano le problematiche onde consentire alla gente prima di capire e poi di esprimere le proprie idee?
In questo deserto culturale dove lo spirito civico è ormai sepolto e l’informazione è una scatola vuota, a cosa giova fare riunioni ed intavolare discussioni se nessuno dei relatori al tavolo ha studiato un bel niente e non capisce nemmeno lontanamente il significato delle proprie parole che escono in libertà senza nessuna connessione con il cervello?
Mi fanno una pena infinita questi dementi della politica, sia detto senza acrimonia, questi rappresentanti del popolo il quale, invece di aspettarli sotto casa per esprimere loro in faccia tutto il disgusto per essere così indegnamente rappresentati, è pronto a bersi qualsiasi scemenza partorita tra il ruttino postprandiale e l’ammazzacaffè, subito sbandierata a nove colonne sui quotidiani.
Solo Amedeo Marcattili della CGIL ha avuto il coraggio di dire ai parlamentari teramani “a voi non piace questa legge eppure l’avete votata”.
Invece di tacere ed incassare, l’On. Ginoble risponde che “è prevalso il voto di responsabilità” (non comprendendo evidentemente nemmeno il significato della parola responsabilità) e che ci sarebbero state “pressioni forti ricevute”.
Ah sì? E lui cosa ha fatto, le ha subite supinamente? E chi avrebbe esercitato tali pressioni? O si dovrebbe dire ricatti? E perché lui non ha denunciato tali pressioni?
Cerchi di spiegarsi, lo pseudo-onorevole di Roseto, se possibile esprimendosi in lingua italiana.
Il Messaggero ha titolato: “La proposta di Brucchi infiamma il dibattito”.
Non è esatto: la proposta di Brucchi fa ridere i polli.
Ed è ora di mandare a casa tutti i parlamentari teramani e di rinnovare integralmente la truppa dei nostri onorevoli rappresentanti, avendo cura che siano onorevoli anche di fatto.



 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Se solo mi ricordassi cosa viene dopo "abra", farei sparire l'intero pubblico. (Harry Houdini)
Premetto che il titolo di quest'articolo mi sembra particolarmente azzecato e divertente...E' come se i politici vivessero su Marte...i loro rappresentanti a Roma votano il taglio alle Province (anche per mantenere i propri benefici), mentre a livello locale si predica l'esatto opposto...una domanda vorrei fare a tutti questi politici che si scoprono paladini di una Costituzione Repubblicana che forse non hanno mai letto: quanti di voi hanno annunciato ricorsi di incostituzionalità per le leggi vergogna sul sistema pensionistico, sul lavoro, sui tagli alla scuola e alla sanità, sull'IMU, sull'aumento delle tasse universitarie, sulla politica finanziaria Europea ed Internazionale, sull'introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio, ecc...parlano ed agiscono solo per sè, per la propria sopravvivenza politica ed istituzionale...Sarebbe, invece, ora di parlare di come riorganizzare seriamente i servizi, al fine di non creare disagi ai cittadini, ma nei modi che dovrebbero rispondere ai "Dettati Costituzionali" dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità dell'azione amministrativa...
Su una cosa sono d'accordo:l'incapacità dei vari politici di rendersi conto che l'unica cosa che li può riabilitare e ' la presa di coscienza della loro inutilità !quanto seguito e credito avrebbe colui che avanzasse una proposta di ridurre il numero dei parlamentari a 300,poi prendessero anche 20000€ al mese ma sapremmo tutti chi sono e se lavorano e come.ma puoi chiedere alla volpe di passar lontano dal pollaio?tutto il resto province,votare o meno la revisione della spesa e' aria fritta e fastidioso fumo negli occhi di cittadini stanchi e disillusi. Non dimentichiamo mai pero' che chi ha fatto mancare il controllo sui politici siamo tutti noi,soprattutto certo giornalismo asservito
Lascia perdere gli elogi a Di Stanislao, Francia, che pure lui ha solo imbastito la tela del suo partito, votando contro. Una comica. I palamentari locali sono una comica. Tutti. Questo è certo.
Non facciamo finta di niente e non prendetemi per chi si sottrae alla vis antiparlamentare. E’ un fatto però che da più di venti anni il Parlamento è espropriato delle sue prerogative, che sono quelle di discutere, elaborare ed approvare le leggi. Ormai non c’è più una votazione in parlamento che non sia fatta passare col voto di fiducia. Nei vari iter legislativi logiche di partito impongono di seguire le direttive dei gruppi dirigenti e i parlamentari, con eccezioni, non contano più niente. Tutto questo accade anche a causa della debolezza politica della rappresentanza parlamentare, che, anche quando ha avuto modo di esprimere solide maggioranze, non ha assunto mai il ruolo che le compete. Non per sfuggire alla discussione, ma il problema…è complesso, così me la cavo e faccio punto. Solo due pensieri: perché un decreto legge dell’esecutivo, composto da cervelloni di lunga carriera, contiene possibili elementi di incostituzionalità? Non solo: perché nella relazione che accompagna il disegno di legge di conversione del decreto si sostiene che: “anche a voler prescindere dalla considerazione che, trattandosi di riordino complessivo, non trova applicazione l’art. 133 della Costituzione, va rilevato in ogni caso che detto articolo è, nella sostanza, rispettato visto che i Comuni sono pienamente coinvolti tramite il Consiglio delle autonomie locali” ? C’è da restare perplessi e poter sostenere, azzardo, che poi in definitiva è proprio questo passaggio che ha dato la stura al fermento locale dei nostri parlamentari. E’ già accaduto altre volte e questo ci riporta alla premessa. Seconda questione. L’esecutivo Monti è, o dovrebbe essere, un esecutivo di responsabilità nazionale per le vicende che conosciamo e che non sto qui a ricordare. Esso fu votato da PD, PDL, da IDV, da FLI ecc. Appena Monti ha cominciato ad operare, anche dopo la piena fiducia di tutti, compresa l’IDV, in molti hanno cominciato a recalcitrare e a fare melina. Di Pietro sempre più in preda alle sue pulsioni di populista sudamericano formato mignon, se l’è squagliata, il PDL sostiene e non sostiene, mentre c’è qualcuno che tiene il punto e da galantuomo fa il suo dovere, qualche volta facendosi calare il rospo. Ma tiene il punto, porca miseria ladra, responsabilmente e fedele alla parola data. Perché sghignazzate se qualcuno parla di responsabilità?
Angelo Macozzi@... si' 'nu babbà
Gentile Romolo Bosi, concordo con Lei sulla questione della "debolezza politica della rappresentanza parlamentare", pur tuttavia molta di questa debolezza è dovuta allo scarsissimo livello culturale e di intelligenza dei parlamentari stessi, incapaci di argomentare persino i motivi che li spingono a votare in una certa direzione. Le sembra commendevole e degno di un Onorevole quanto dichiarato da Ginoble, il quale ammette di essere stato più o meno ricattato per appoggiare la spending review? Sul perchè il decreto legge contenga sicuri elementi di incostituzionalità non saprei dire, ma è certo che il passaggio della relazione di accompagnamento da Lei citato aggrava la situazione, perchè la Costituzione prevede unicamente l'iniziativa dei Comuni quale modalità di modifica delle circoscrizioni provinciali e il sotterfugio lessicale di chiamare riordino quella che è appunto una soppressione non muta la sostanza soppressiva. Stia comunque tranquillo, i parlamentari non hanno letto affatto la relazione, dubito anche che sappiano leggere e, se lo fanno a stento, dubito che comprendano quello che sillabano a fatica. Il "fermento locale dei nostri parlamentari" è solo frutto di opportunismi che suscitano pena e che riescono ad ottenere risultati nella misura in cui l'opinione pubblica non li stigmatizzi puntualmente. Circa l'ultima questione, la "responsabilità" è convenzionalmente quel metodo sulla scorta del quale si compiono delle azioni avendo elaborato un percorso motivazionale che si è in grado di sostenere in ogni sede, accettando le conseguenze dei propri comportamenti. E Le sembra degno che un parlamentare si giustifichi chiamando in causa oscure "pressioni forti ricevute"? Al limite avrei compreso chi avesse sostenuto di dover ingoiare l'incostituzionalità della soppressione delle Province pur di non veder affondare un'esperienza di governo (dato che sulla spending review c'era il voto di fiducia) che ci ha tirato comunque fuori dalla palude berlusconiana. Ma certe parole che puzzano di omertà e di metodi paramafiosi non le accetto da chi mi rappresenta, nè accetto che chi mi rappresenta non studi niente di quello che sarebbe chiamato a studiare, perchè vorrei essere io a farmi spiegare i fenomeni dagli onorevoli, e non io a doverli spiegare a loro, massa di capre incompetenti (quanto rimpiango l'On. Prof. Cerulli Irelli!). Per cui come faccio a non sghignazzare? L'ultima speranza è che una risata possa seppellirli tutti...
Caro Romolo Bosi, al governo c'è "un esecutivo composto da cervelloni di lunga carriera" che hanno dimostrato di non conoscere nemmeno la costituzione, bravi solo a far pagare lacrime e sangue ai ceti deboli e popolari per non disturbare i ceti più abbienti. E' solo per questo che il Parlamento lo lascia fare senza nemmeno discutere. Sono convinto che se ai cervelloni venisse uno scrupolo di coscienza e modificassero l'atteggiamento accondiscendente, direi servile, verso i poteri forti, allora ai parlamentari tornerebbe improvvisamente l'autonomia e la favella, liquidando in men che non si dica "il governo" che per convenienza oggi sostengono più convintamente di quanto a lei appare. E' interesse della ipocrita politica classista (l'80% del parlamento) restare ai margini delle decisioni inique dell'esecutivo. Così nella prossima campagna elettorale potranno sempre dire che le responsabilità dello sfacelo sociale è di un governo imposto dai marziani.
Ho partecipato quale consigliere prov.le all'assemblea di giovedì e non mi sono espresso contro alla poco attuabile (uso un eufemismo) proposta del Sindaco di Teramo, perché se pur sgangherata e intrisa di demagogia, può servire a tenere unite, in questa fase delicata in cui si ragiona per campanile,, almeno le ragioni di un territorio già sbrindellato da spinte separatiste (vedi Sindaci di Atri e Silvi in obbligato silenzio e Sindaco di S. Egidio assente).. Personalmente e l'ho detto, se davvero si vuole salvare Teramo-provincia, l'unica strada allo stato percorribile e' quella del ricorso alla Corte Costituzinale, previa deliberazione in tal senao da parte di TUTTI i consigli comunali, contro una proposta che, lungi dal garantire risparmi di spesa , di fatto cancella solo Teramo. E contrariamente a quanto si vuole far credere non per responsabilità del governo tecnico, che una proposta l'aveva fatta (abolizione delle province e sostituzione con un governo di area vasta (una Unione comunale estesa a tutta la provincia di Teramo), bensì per l'opera lobbistica che partiti e parlamentari hanno posto in essere, e che hanno portato allo stupendo risultato, in Abruzzo, di salvare prima Chieti (togliendo uno dei tre criteri ed ammorbidendo gli altri due), poi L'Aquila (escludendo dalla scure i capoluoghi di regione) ed infine Pescara (prevedendo l'accorpamento e non solo più l annessione ed individuando il capoluogo di peovincia nella citta più popolosa). A parte l'irrilevanza dei parlamentari teramani, a differenza di altri (vedi ad es. il Sen. teatino Legnini che l'iter lo ha seguito passo passo anche perché forse era l'unico che coglieva il senso e gli effetti di ogni modifica senza che qualcuno dovesse spiegarglielo), imbarazzante e' l'assenza ed il silenzio del governo regionale a guida pesantemente teramanain tutti questi mesi. Lungi dal promuovere iniziative volte a cogliere l'opportunità di rivedere tutta l'architettura istituzionale regionale, evitando scontri tra territori e magari così davvero salvando Teramo, Chiodi e co. hanno pilatescamente delegato Brucchi a mantenere i vessillo della teramanita', mostrando tutta la loro debolezza e assenza di autorevolezza non sola Roma ma a che e soprattutto nel reato d'Abruzzo.. Del resto e' di oggi (Il Centro) la dichiarazione di Sospiri in cui giudica i tanti teramani alla guida della Regione un"incidente si percorso"
Non lo faccio per vantarmi (e ci mancherebbe!) ma la "proposta" del Brucchi l'avevo scritta io, a mò di scherzo, sopra sto blog per poterci ridere su. E' stata ripresa passo passo, uguale uguale e, prima di lui, dal D'Amore che l'aveva condita di qualche spostamento di assessorato e così via per renderla più "scientifica". Mettendo da parte la balzana proposta e la sua originalità, mettendo anche da parte l'ignoranza giuridica di certi amministratori e giornalisti, resta da comprendere come il nostro sindaco attuerebbe la sua opera di convincimento verso i comuni dell'area vestina nel lasciare una città metropolitana e aderire ad una provincia randellata da anni di indecente amministrazione (a tale opera di convincimento si è personalmente autocandidato), resta anche da capire a che titolo compirebbe tale opera, come futuro presidente della provincia? e come, promettendo ipogei e partecipazioni popolari e democratiche alle grandi decisioni ai cittadini di questi comuni?
Condivido pienamente il pensiero di Renzo Di Sabatino, anch'io sono convinto che le cose siano andate in questo modo. D'altronde Sospiri considera la classe politica teramana "un indicente di percorso" perchè è stato costretto a rispondere ad un Brucchi nel Paese delle Meraviglie che il giorno prima ha dichiarato al Centro: "per non parlare del divario, a livello regionale, tra il peso politico della mia città e quello che attualmente ha Pescara. Più che un divario c’è un abisso". Brucchi ha ragione da vendere quanto al peso numerico di Teramo nella Giunta Regionale, Sospiri ha ragione da vendere quanto ai risultati conseguiti da Chiodi&Co. Sulla questione Province il silenzio di Chiodi non è imbarazzante, è semplicemente in violento contrasto con quanto propone Brucchi, ragione in più per sostenere che quella del sindaco di Teramo sia una sceneggiata ad uso e consumo dei gonzi (che sono oltre 300.000 in Provincia di Teramo), ma la verità è che le mutande sono già scese alle caviglie. Meglio così, perchè l'unica cosa che non posso sottoscrivere dell'intervento di Di Sabatino è quella riguardante i presunti (e da molti ventilati) mancati risparmi derivanti dalla cancellazione di Teramo. Sono pronto a scommettere tutto quello che ho che dalla cancellazione della Provincia i cittadini teramani risparmieranno immediatamente almeno € 5.000 al giorno (un paio di milioni l'anno). Al riguardo accetto pubbliche sfide in piazza con i bilanci alla mano: è certo al 100%.
"Sono pronto a scommettere tutto quello che ho che dalla cancellazione della Provincia i cittadini teramani risparmieranno immediatamente almeno € 5.000 al giorno (un paio di milioni l'anno)." Non ho capito della sola Provincia di Teramo? E i soli cittadini teramani? Cos'è Teramo una Provincia autonoma?
Pardon, i cittadini dei 47 Comuni della Provincia.
e la prima volta che vedo spuntare il nome della Castellani... è la parlamentare teramana più longeva ma è non si è mai vista è sentita; provate a fare una ricerca su google o a spulciare la rassegna stampa degli ultimi anni: non esiste, e non sto esagerando!
"Pardon, i cittadini dei 47 Comuni della Provincia." Appunto la Provincia di Teramo è una Provincia Autonoma (come Trento e Bolzano)? P0er cui le tasse pagate dai suoi contribuenti tornano indietro dallo stato? Come si fa a calcolare il risparmio nelle tasche dei soli cittadini della provincia di Teramo per la sola soppressione dell'Ente Provincia di Teramo?
Io non vedo l'ora che tolgano la provincia di Teramo. Me ne frego degli stupidi campanilismi e della "perdita" di prefetture, tribunalini e tutto il resto. Per quanto mi riguarda, tutto questo sarebbe solo un risparmio per la collettività. Sono certo che gli sportelli all'utenza resterebbero. Nel caso, dovrei disperarmi per i dirigenti che ogni mattina, forse, dovrebbero andare a Pescara o L'Aquila? Ma neanche per sogno! Andate a lavorare e non rompete i coglioni, voi e i politici che sentono traballare le poltrone sotto i loro culi.
Finiamola una volta per tutte con queste diatribe di partito e campanilismi che non portano da nessuna parte ed accettiamo la consapevolezza che è meglio abbolire tutte le provincie italiane perchè costano troppo a noi cittadini
Ci hanno rotto le scatole sti politici politicanti!!! A teramani lo volete capire o no che siccome i vostri cosiddetti politici non hanno avuto il coraggio di fare la riforma costituzionale per poi tagliare tutte le province. Dopo tutto lo "scarto" dove lo buttavano!! Adesso se vi volete salvare un pò, dovete andare a Pescara, con il cappello in mano, a elemosinare la costituzione della nuova provincia Pescara-Teramo, come già esiste Pesaro-urbino. Altrimenti farete il pied a terr de L'Aquila!!! Scegliete! Non vi piace la minestra? Guardate che oggi il cuoco ha cucinato solo questo!!!!! Altrimenti rimarrete digiuni! Vi garantisco che digiuni non è un bel vivere! CHE NE PENSATE? VI PIACE? Naturalmente evitate parolacce e improperi, perchè non servono a nulla. Poi al sottoscritto non fanno nè caldo e nè freddo. Per una volta ragionate.