Evviva! Finalmente abbiamo trovato colui che risolverà il problema dei rifiuti in Abruzzo: Emiliano Di Matteo.
Dopo essere andato, ovviamente a spese nostre, a visitare la Svezia (ma non dite per vacanza, usate l'espressione visita istituzionale), il nostro è tornato con un entusiasmo incontenibile e un'idea inattesa per uno che si definiva di destra: la grande rivoluzione culturale.
Come è noto, la rivoluzione culturale fu lanciata da Mao Zedong in Cina nel 1966, ben cinque anni prima che Di Matteo nascesse, e riscosse un notevole successo.
Mao cercò di fermare i riformisti al fine di ripristinare l'applicazione ortodossa del pensiero marxista-leninista.
Di Matteo, suo odierno emulo, spera di fermare l'ondata ambientalista per far riaffacciare nel campo delle ipotesi una vecchia ideuzza tanto cara ad alcuni rilevanti esponenti del PDL.
Quale? L'inceneritore naturalmente.
Il viaggio in Svezia è stato illuminante per il nostro consigliere regionale, il quale ha brillantemente illustrato in una videointervista il nocciolo della questione: piazzare al centro delle città dei bellissimi inceneritori, proprio in mezzo alle case, agli alberghi, a ridosso delle piste ciclabili, ad un centimetro da bambini e studenti.
Per fare questo anche da noi, prosegue il nuovo Mao, occorre una grande rivoluzione culturale.
E lo credo. Oggi sembra proprio che la popolazione non la pensi esattamente così, come da ultimo registrato con un referendum dove si è sfiorato il 100% di NO alle centrali nucleari.
Comunque sono convinto che Di Matteo ce la farà. Io mi permetto di dargli due consigli: o ci porta qualche studio che certifichi con certezza scientifica che quella che esce dagli inceneritori è aria fresca, oppure paga un bel viaggio in Svezia a tutti gli abruzzesi per convincerli.
Io ho già la valigia pronta.
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