Che tristezza il Comune di Teramo.
Si auto incensa su tutti i media teramani per l’eccellenza nella trasparenza del proprio sito.
Mi viene da piangere.
Pare che il Ministero della Pubblica Amministrazione abbia svolto un monitoraggio che indicherebbe il sito istituzionale del Comune fra i più trasparenti d’Italia.
Ben comune mezzo gaudio. Quasi tutti a 42/42esimi. www.magellanopa.it/bussola/page.aspx
Eppure, lo sanno tutti, l’Amministrazione pubblica opera attraverso due fondamentali tipologie di atti: le deliberazioni di Giunta e Consiglio da un lato, le determinazioni dirigenziali dall’altro.
Inoltre, se le deliberazioni sono in numero molto inferiore e di norma sanciscono degli indirizzi politici, le determinazioni dirigenziali sono infinitamente di più e servono per tutti gli atti di gestione e di spesa di ogni singolo centesimo.
È naturale che un Comune che non pubblichi integralmente il contenuto dei propri provvedimenti dirigenziali si distingue per l’assoluta mancanza di trasparenza.
Di più. Si distingue per una precisa violazione di legge che, come è noto, obbliga da almeno sette anni a pubblicare il contenuto delle determinazioni.
Lo ribadisce anche il Consiglio di Stato quando afferma che “l’intento legislativo è quello di rendere pubblici tutti gli atti degli enti locali”.
Il buon Brunetta, con il suo famoso decreto del 2009, ribadisce che: “La trasparenza è intesa come accessibilità totale (…) allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”.
Ministeri ed Enti nazionali confermano all’unanimità la necessità di pubblicare il contenuto delle determinazioni.
Il Comune di Teramo cosa fa? Non le pubblica. Ripeto: non le pubblica.
Si aspetta
Ragione per cui alla cittadinanza viene impedito di esercitare i propri diritti di controllo e di valutazione dell’operato degli amministratori che la rappresentano e dei dipendenti pubblici incaricati di gestire servizi in nome e per conto della comunità teramana.
Per questo il sito del Comune è fra i meno trasparenti d’Italia.
L’assessore Mirella Marchese, sempre puntuale, sostiene inorgoglita “che i nostri uffici si sono adeguati a quanto indicato dal punto di vista amministrativo e sulla nuova metodologia di lavoro. Un riconoscimento importante che rappresenta il raggiungimento previsto nel programma elettorale del Sindaco che è quello di rendere il Comune un palazzo trasparente. Siamo riusciti nell’obiettivo a dispetto di qualche consigliere che ci accusava di bloccare l’attività amministrativa”.
Il capogruppo del Partito Democratico, Giovanni Cavallari, durante un question time, aveva solo chiesto il rispetto della legge.
Brava, bravissima la Marchese…del Grillo.
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ma l'ultimo concorso per fare cosa?