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Teramo: Confindustria indignata

di Christian Francia
3 minuti

Non c’è niente da fare: Chiodi, Gatti e la compagnia di valzer che governa la Regione Abruzzo sono totalmente inermi di fronte allo scempio del tessuto produttivo che sta facendo fallire una comunità intera.
Ogni giorno sui giornali leggiamo violenti atti di accusa nei confronti di una classe politica che ha dimostrato di essere a suo agio solo su facebook, ma dando prova di non avere mai avuto un filo conduttore, una strategia (come la chiama Mauro Di Dalmazio), una stella polare, una visione del futuro.

Sul quotidiano Il Centro del 14 ottobre, il presidente di Confindustria Teramo Salvatore Di Paolo denuncia come la Cassa Integrazione sia ai massimi storici e non si riesca a vedere la fine della crisi.
Gatti non ha qualche comunicato dei suoi per replicare agli industriali? Tipo che la Regione ha destinato 300 mila euro per rifare i citofoni dei capannoni, dato che alle aziende non suona più nessuno?

La questione più preoccupante è come non vi siaun’inversione di tendenza rispetto alla crisi (…) Le maggiori attività economiche nel Teramano, dal manifatturiero al terziario al turismo hanno registrato una significativa diminuzione”.
In particolare, alle “imprese medio piccole (…) servono capitali che non riescono a reperire, per via anche della forte riduzione di liquidità proveniente dalle banche”.

Il comparto manifatturiero non è in ginocchio, è totalmente sdraiato, considerato che nei primi otto mesi del 2013 “sono state autorizzate 2 milioni 522mila 224 ore di cassa integrazione ordinaria (+46,9% rispetto allo stesso periodo del 2012)”. Cioè sono aumentate della metà, nonostante i comunicati di Gatti e i post su facebook di Chiodi.
Ancora peggio la cassa integrazione straordinaria, con 2.338.328 ore, che si è dimezzata “perchè nel frattempo molte imprese che ne usufruivano hanno chiuso”.

E pure la cassa integrazione in deroga ha registrato 1.301.095 ore, con una riduzione dell’8,6% “per la scarsità di fondi”.
I settori più colpiti sono il mobile e l’abbigliamento.
Di Paolo ritiene che “la ripresa economica senza le banche nella nostra provincia non ci sarà: bisogna tornare a immettere liquidità”. Già, ma come si fa se le banche sono a loro volta in brache di tela?

Confindustria ricorda le occasioni perse: il protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2010 da imprese e sindacati, “è stato ostacolato soprattutto dalla politica locale e non ha avuto seguito, mentre poteva essere uno strumento importante per affrontare le problematiche teramane”.
Come mai la politica locale ha ostacolato il protocollo? Forse perché non consentiva di tenere sotto controllo i beneficati per indurli ad una fidelizzazione del voto? Chiodi risponda pure su facebook nel merito di tali accuse.

Fra le occasioni perse c’è pure “il protocollo d’intesa Vibrata-Tronto firmato nel 2008” e mai decollato. Per Di Paolo “è stato un errore di questa amministrazione regionale”.
Ohibò, chi se l’aspettava che fosse colpa di Chiodi e Gatti?


 

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Commenti

Il social President...ma pensa a lavorare!
caro anonimo lavati la bocca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!