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L'UDC secondo il senatore Tancredi

di Christian Francia
2 minuti

Le difficoltà del PDL si stanno rapidamente trasformando in panico. Il senatore Paolo Tancredi – in risposta alle dichiarazioni rilasciate sul Centro dall’On. Rodolfo De Laurentiis, secondo il quale la giunta Chiodi è un fallimento – lamenta l’ambiguità dell’UDC, chiedendo a gran voce che faccia chiarezza su quale schieramento politico collocarsi in maniera definitiva, e dichiarando che per il PDL “l'alleanza con l'Udc è strategica e politicamente molto seria perché fondata su valori e basi comuni. Se l'Udc andasse con il centrosinistra prenderebbe molti meno voti di quanti non ne acquisterebbe”.
Sorprendentemente il sen. Tancredi, sulla scorta delle alleanze strette fra il PDL e l’UDC in alcune amministrazioni locali, trae conclusioni totalmente incoerenti sia con i presupposti di fatto che con le evidenze di carattere politico.
Tancredi dimentica che l’UDC è all’opposizione del governo nazionale, contro il quale si è candidato alle politiche del 2008, così come è all’opposizione del governo Chiodi, contro il quale lo stesso De Laurentiis si è presentato alle ultime elezioni regionali.
Se queste sono state le autonome decisioni dell’UDC quando il PDL andava a gonfie vele, non si vede perché oggi dovrebbe correre in soccorso di un partito ormai al crepuscolo, come sostiene il suo stesso fondatore Berlusconi.
Inoltre Tancredi, nel goffo tentativo di spingere l’UDC in un irrealistico abbraccio con il PDL, chiede al vicesindaco di Teramo (esponente dell’UDC e alleato con il centrodestra) di sapere se è d’accordo con la linea di De Laurentiis, senza chiedersi come mai già a Giulianova lo stesso UDC sia alleato con il centrosinistra.
Sarebbe più serio non tirare per la giacchetta un partito che ha fatto dell’autonomia la propria linea di condotta, senza utilizzarlo strumentalmente come salvagente di un partito alla deriva.
Peraltro, i suoi dubbi Tancredi farebbe meglio a scioglierli domandando direttamente al neocommissario regionale dell’UDC Armando Dionisi, giunto per coordinare la celebrazione dei congressi locali.
Credo che Tancredi dovrebbe pensare piuttosto al suo partito che di congressi non ne ha mai celebrati e che, forse, mai ne celebrerà.
 

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Ma di quale condotta parliamo? Il partito che Casini venderebbe al miglior offerente per arrivare al quirinale? Propongo congressi e primarie per "i due punti".