Leggo con piacere le dichiarazioni (pubblicate oggi sul quotidiano Il Centro) del vicesegretario provinciale del PD di Teramo Sandro Mariani, il quale torna a farsi sentire invocando le primarie per la scelta di tutti i candidati del PD, prima fra tutte quella del candidato sindaco di Teramo.
Encomiabili le sue parole: “all’interno del PD teramano abbiamo aperto da tempo un confronto democratico sulla necessità di distinguersi e di mettere in piedi un metodo su cui ragionare e non sulla riesumazione di nomi”.
Quello che non riesco a capire è se Mariani abbia cambiato parrocchia oppure se sia ancora un referente camplese del deputato Tommaso Ginoble il quale, come è noto, risulta fra gli onorevoli con il più basso indice di produttività dell’intero Parlamento.
Inoltre, come parimenti noto, Mariani risulta amico e referente dell’altro esponente camplese del PD, Luca Galiffa, il quale non solo è stretto collaboratore dello stesso Ginoble, ma risulta recentissimamente condannato in appello dalla Corte dei Conti (a meno di omonimie) a rifondere bei soldi alla casse del Comune di Campli per aver arrecato un danno erariale risalente a quando era amministratore, per la vicenda cosiddetta degli asfalti elettorali (la sentenza n. 156 del 2012 è leggibile al seguente link: www.respamm.it/giurisprudenza/viewdec_s.php).
Sarebbe bello sapere se Mariani ha preso le distanze da Galiffa e da Ginoble, al fine di evitare nelle invocate primarie del PD proprio quella “riesumazione di nomi” di cui lui per primo è estimatore, anche per aver pubblicamente dichiarato di ammirare noti dinosauri democristiani, fra i quali uno pur’esso condannato penalmente (come si legge sul seguente sito: www.ilcorrieredabruzzo.it/teramo/politica-teramo/12460-sandro-mariani-il-qrottamatoreq-del-pd-teramano-qammiro-silvino-e-gattiq.html).
Voglio sperare che il giovane vicesegretario del PD sappia affrancarsi da queste deleterie eredità, altrimenti sarà il suo stesso nome a non dover essere riesumato per le primarie di ogni genere e grado.
P.S.: Non è strano che l’opposizione del PDL al Comune di Campli non si sia pronunciata sulla politicamente gravissima condanna comminata dalla Corte dei Conti ai danni, fra gli altri, di Luca Galiffa, dato che fra i condannati vi sono anche ex assessori notoriamente di area tancrediana (come può leggersi nella sentenza sopra linkata); per cui meglio tacere.
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