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La legge Ciarrocchi

di Christian Francia
3 minuti

Tre mesi or sono, nel mezzo del caldo agostano, in una infuocata seduta del consiglio comunale di Teramo nella quale si discuteva dei rifiuti e nella quale un timido consigliere di nome Mauro Di Dalmazio (che molto modestamente è anche assessore regionale al ramo) si distraeva ed annoiava, il solitamente silente consigliere di maggioranza Dott. Francesco Ciarrocchi illuminava la scena enunciando la Legge che da allora porta il suo nome.
La Legge Ciarrocchi (detta anche "ad maggioranzam"), enucleata di getto e spontaneamente dal grande politico-ginecologo, rappresenta la sintesi e la quintessenza del Brucchismo e del Chiodismo.
Cercherò di spiegarla molto succintamente, premettendo che la mia è una interpretazione personale, non lontana però dallo spirito delle parole scolpite a lettere di fuoco nel verbale della seduta del 4 agosto 2011.
Il dottore, dirigente medico, ginecologo, ristoratore, demiurgo Ciarrocchi, alla opposizione che inutilmente cercava di inchiodare la maggioranza alle proprie responsabilità concernenti le discusse vicende della Te.Am. (con un fantastico Albi in versione Piero Calamandrei), delineava in modo perentorio i tratti salienti della sua Legge: in buona sostanza il confronto pubblico che si ritualizza nelle attività del consiglio comunale non ha più alcun significato, così come è inane recarsi in quel consesso per esporre le ragioni dei cittadini che si rappresentano, e questo perchè il consiglio ha solo una funzione meramente esecutiva di ordini e direttive decisi altrove (di preferenza in Via Carlo Forti).
La maggioranza, compatta e supina, si limita ad alzare la mano per votare favorevolmente i provvedimenti che essa stessa ha presentato, così come vota contro (a prescindere) i provvedimenti iscritti all'ordine del giorno dall'opposizione (semplificando brutalmente: finchè comandiamo facciamo quel cazzo che ci pare poichè siamo stati democraticamente eletti, voi che avete perso zitti e buoni fino alle prossime elezioni).
In tale logica appare quantomai noioso e defatigatorio prodursi in dibattiti e discussioni, che alla fine risultano ineluttabilmente vani, infruttuosi, effimeri e inconcludenti.
Per tali motivi Ciarrocchi, che non ha certo tempo da perdere nelle barbose liti consiliari, ha diffidato la minoranza dal continuare nel tentativo di convincere gli avversari che si stanno sbagliando. Proprio no.
Ciarrocchi sintetizza l'essenziale: se l'opposizione urla ai quattro venti le proprie convinzioni circa illegittimità, errori di valutazione, sperperi, falsità, omissioni, ipotesi di reato, perde solo tempo e voce; ciò a cui la minoranza dovrebbe attenrsi è una condotta composta e silenziosa, che eluda completamente il confronto democratico attraverso le attribuzioni consiliari, e si limiti – ogni qualvolta ne scorga gli estremi – a sporgere formali denunce alle competenti autorità, siano esse la Corte dei Conti, la Procura della Repubblica, il Tribunale Civile, il Prefetto, ecc.
La visione del medico è sempre la più pragmatica: la fisiologia democratica è superflua e superata, in caso di patologia rivolgersi al medico curante o allo specialista.
La Legge Ciarrocchi fa piazza pulita di migliaia di anni di faticosa costruzione della dimensione politica in chiave democratica, da oggi le ragioni e i diritti si fanno valere "illico et immediate" nelle competenti sedi giudiziarie, senza perdersi in chiacchiere nelle aule consiliari, dove le maggioranze approvano a maggioranza tutto ciò che più le aggrada, senza estenuanti, prolisse, verbose e logorroiche mediazioni.
Chapeau!

 

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Commenti

tornerà al piu' presto nell'anonimato dal quale è uscito a fare le sue professioni di medico, ristoratore, dirigente sanitario, ecc, dopo aver fatto politica per raggiungere i propri scopi......e vedrete che nessuno ne sentirà la mancanza.
SPERIAMO SIA PRESTO LEMMY...
Però in fondo il dottore ha ragione (ma quanti dottori ci sono in consiglio comunale?). Piuttosto che continuare a denunciare inutilmente, nella più totale indifferenza della maggioranza, le continue presunte irregolarità dell'amministrazione comunale, sarebbe certamente più educativo ed efficace rivolgersi alla procura e magari pizzicarne qualcuno con le mani nel sacco. Sono sicuro che dopo presterebbero molta più attenzione alle osservazioni dell'opposizione. In fondo sono loro a chiederlo e non farlo fà nascere il sospetto che le irregolarità di cui la minoranza parla siano solo propaganda.