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Dodo Di Sabatino lancia Casini...e tutti giù per terra

di Christian Francia
5 minuti

Ma che spasso leggere (sul sito www.altraparola.it) le parole del facondo Vice Sindaco di Teramo in libera uscita nella Val Vibrata.
Prima di commentare le sue argomentazioni, ci permettiamo di consigliargli, di recarsi a cadenza fissa a Roma a chiedere indietro i soldi dell’IVA sulla TIA, illegittimamente pagata dai cittadini teramani, perché quei soldi li rivogliamo fino all’ultimo centesimo e consideriamo l’Assessore ai Tributi del Comune di Teramo Dodo Di Sabatino, direttamente responsabile della questione (torneremo a scriverne).
Venerdì scorso si è tenuta una riunione dei circoli locali dell’UDC a Sant’Egidio alla Vibrata.
Intanto si è accattivato la platea con la facile asserzione secondo cui la Val Vibrata sia stata finora sfruttata soltanto quale bacino elettorale. Siamo d’accordo, ma l’UDC cosa ha fatto in senso contrario? Non ci è pervenuta nessuna iniziativa.
Poi Dodo, con evidente riferimento al voto di Martinsicuro, manifesta una certa irritazione per gli alleati del PDL, ai quali manda a dire “Pensate alla gestione unitaria dei rapporti anziché alle alleanze, noi siamo stanchi delle vostre questioni e dei vostri liberi battitori che operano in aperta contraddizione delle alleanze in atto”.
Il riferimento, ci pare di capire, è al pidiellino Paolo Gatti (amico della Lista civica Città Attiva che ha vinto contro il PDL e il PD) che sarebbe libero di fare quello che gli pare senza che nessuno abbia né la forza né la voglia di contestargli gli eccessi arbitrari e contrari al PDL.
Ma ecco emergere lo statista Di Sabatino: ci sarebbe bisogno di una rinascita che dev’essere “trasparente, guidata da principi di etica e moralità”. Quindi dobbiamo arguire che fino ad oggi etica e moralità non siano stati proprio al centro dei pensieri e dei valori dell’UDC e dell’alleato PDL.
Ed ancora. “È necessario che anche il PDL vada oltre l’attuale composizione politica bocciata alle elezioni, fondando insieme a noi una vera casa dei moderati che superi il berlusconismo”.
Ora, se la parola moderazione significa ancora possedere senso della misura, equilibrio e sobrietà, Di Sabatino dovrebbe spiegarci dove alligni la moderazione nell’Amministrazione del Comune di Teramo (a guida PDL con un Vice Sindaco dell’UDC), totalmente orientata ad un governo verticistico ed antipopolare, dove le tasse volano, gli asili chiudono e i cittadini non si ascoltano (ricorda Di Sabatino le 5.000 firme per il referendum sul vecchio stadio cestinate da Brucchi?).
E non chiedo a Di Sabatino dove alligni la moderazione nel pessimo governo regionale (sempre a guida PDL), dove fortunatamente l’UDC è all’opposizione solo perché lo stesso Di Sabatino non riuscì ad entrare in Consiglio alle elezioni del 2008, altrimenti anche lì avrebbe sposato la causa del PDL, partito antimoderato per eccellenza.
Inevitabile anche un riferimento a Casini: il progetto del terzo polo “è ampiamente superato dalla necessità di uno strumento politico che ci consenta di dare risposte ai cittadini”.
Quindi l’UDC si è riempito la bocca di terzo polo fino ad oggi, rendendosi solo ora conto del fatto che tale strumento non consentirebbe di dare risposte ai cittadini?
Infine, Dodo sottolinea (confutando se stesso) che “i risultati elettorali de L’Aquila e di Genova indicano la validità della terza via, quella dell’Udc, rafforzato da liste civiche moderate e cattoliche di supporto”.
Di Sabatino è in evidente stato confusionale, cerchiamo di capire il senso delle sue affermazioni: il terzo polo non serve più poiché bocciato dai cittadini, ma laddove l’UDC è riuscito ad accedere al ballottaggio come a L’Aquila e a Genova, in tali casi la “terza via” (non polo, attenzione!) sarebbe ancora valida. E qual è la terza via? Non i partiti che hanno dato vita al terzo polo, bensì l’UDC stesso, “rafforzato da liste civiche moderate e cattoliche di supporto”.
Forse Dodo soffre di manie di grandezza, ma vorremmo ricordargli che il peso elettorale del suo partito non gli consente di guidare nessuna coalizione di governo in nessun Comune d’Italia, meno che mai a Teramo.
Il Vice Sindaco di Teramo, peraltro membro esterno della Giunta non candidato né votato alle elezioni comunali del 2009, farebbe bene a pontificare di meno e a lavorare di più per la situazione disastrosa nella quale versano le casse comunali e i cittadini tartassati da Brucchi e da Dodo.


 

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I politici ormai non sono più credibili, ancora non si sono accorti che verranno ascoltati solo quando parleranno con la stessa pancia vuota dei cittadini!!!! E vista la "stazza" dovranno aspettare ancora molto. Un cosiglio a Dodo dal baffetto hitleriano, lascia stare Gatti è di un'altra "statura" è una partita persa.