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Brucchi: Teramani svegliatevi dalla sonnolenza

di Christian Francia
6 minuti

Sono un po’ confuso. Mi sembra di essere in una tragedia shakespeariana nella quale le cose non sono più come appaiono.
Il fatto che mi turba e mi sconvolge è l’intervista al sindaco di Teramo pubblicata sul quotidiano Il Centro. Perché?
Perché il primo cittadino dice cose condivisibili. Ma quasi fuori tempo massimo e quasi in aperta opposizione alla sua provata fede tancrediana. Una specie di apostasia.
1) Brucchi solo oggi si avvede di una drammatica realtà: “La sede della nostra Università è isolata () io gli studenti li voglio in centro”.
Se non sbaglio, fu proprio il compianto Antonio Tancredi a volerla sulla collina di Colleparco e i maligni sostengono anche per ragioni affaristiche poco commendevoli.
2) Alla bella domanda se il Sindaco avesse “una idea contro la debacle”, Brucchi risponde in maniera tanto ingenua quanto disarmante: “L’idea è aprire un dialogo con il popolo delle imprese familiari di Teramo”. No comment.
3) Poi, dopo tre anni e tre mesi di insipienza amministrativa, il profeta dichiara: “Vi annuncio che dal prossimo anno avremo una pista ciclopedonale”.
Condividiamo appieno le buone intenzioni, ma abbiamo l’impressione di averla già sentita tre anni fa questa affermazione, quando si parlava di Teramo come la città del pedone e della bicicletta, ma di facilitazioni per i ciclisti non se ne sono viste, invece i pedoni per entrare da Viale Mazzini a Piazza Dante devono camminare a senso alternato perché la via di accesso è stata strangolata dall’entrata del parcheggio sotterraneo, che è a doppio senso di marcia per favorire contemporaneamente chi entra e chi esce con la macchina, non certo chi va a piedi o in bici.
Ricordo inoltre che fui io a sensibilizzare Brucchi sul tema delle biciclette, inserendo nel suo programma elettorale il punto sul bike sharing che è stato giustamente pubblicizzato, ma mai nemmeno lontanamente completato con il connesso e necessario anello ciclabile intorno alla città (nonché la fondamentale Teramo-mare ciclabile).
4) Brucchi manda a dire ai teramani: “svegliatevi dalla sonnolenza”. È proprio perché ci siamo svegliati dalla sonnolenza che ci spelliamo le mani tutti i giorni a schiaffeggiare sindaco, assessori e consiglieri, quasi tutti incapaci o in malafede (e gli scarsi risultati del loro lavoro si vedono ampiamente).
5) Sul recupero del teatro romano sono pienamente d’accordo con il sindaco e lo invito a procedere a grandi falcate verso l’obiettivo.
6) Solo oggi Brucchi afferma che “Teramo ha due grandi vulnus: l’arco del monsignore tolto per far passare i tram e il nostro teatro, che era il Petruzzelli d’Abruzzo, abbattuto per fare posto alla Standa”.
Peccato che non abbia mai contestato ad Antonio Tancredi tali scempi, perpetrati prima con il suo avallo e difesi poi fino alla morte come la cosa giusta da fare.
Oggi è troppo tardi.
7) Altra perla: “Il project financing, non lo nego, è tramontato. Ma voglio aprire un dibattito con tutti i cittadini per mettere in cantiere il nuovo teatro. Come e dove realizzarlo in due anni”.
Anche qui condivido, ma anche qui è troppo tardi.
Prima avrebbe dovuto pensarci il sindaco, quando furono depositate sulla sua scrivania le 5.000 firme di residenti che chiedevano a voce alta di potersi esprimere con un referendum.
Quelle firme furono cestinate come farina del diavolo, perché il project si doveva fare a tutti i costi e a tutti i costi al posto del vecchio stadio.
E fino a ieri Brucchi ha sostenuto che lo stop del Prefetto di Ascoli non avrebbe comunque impedito l’opera, non solo, ma ha fatto approvare un vergognoso regolamento comunale che uccide nella culla qualsiasi tentativo di proporre un referendum (regolamento che dovrà essere necessariamente abrogato dal nuovo consiglio).
Adesso che per oscure ragioni economiche il progetto è fallito, Brucchi vuole aprire un dibattito con i cittadini.
Ne prendo atto con piacere e rilancio.
Proprio il quotidiano Il Centro ha aggiunto alle due ipotesi in campo, quella di rifare il nuovo teatro sul vecchio e quella di farlo sul mercato coperto di Piazza Verdi in adiacenza al Liceo musicale, la terza ipotesi di costruirlo sui terreni comunali situati dietro la chiesa della Madonna delle Grazie.
Ebbene, io propongo di accogliere tutte e tre le proposte: rifare il nuovo teatro sul vecchio (e possibilmente uguale al vecchio), costruire un moderno auditorium a Piazza Verdi (che con l’adiacente Liceo musicale, la vicina sala comunale di Santa Maria a Bitetto e il limitrofo teatro romano da mettere in esercizio potrebbe divenire il quartiere della musica), ed utilizzare i capannoni siti dietro la chiesa della Madonna delle Grazie quale nuovo spazio urbano che funga da contenitore e fabbrica delle Arti, così come auspicato dalla rivista Il Corbezzolo.
Un luogo multiforme e multidisciplinare, dove sperimentare teatro, pittura, fotografia, scultura, danza e cinema.
All’interno dei Capannoni sarebbe possibile creare, ad un costo davvero minimo, una sala per produzioni di spettacoli e per proiezioni da quasi 400 posti, un foyer caffetteria, una libreria centro di documentazione, una sala espositiva su due livelli, una sala dedicata alla danza e naturalmente laboratori e magazzini.
L’area esterna potrebbe divenire palcoscenico all’aperto per spettacoli e proiezioni cinematografiche, realizzando un progetto integrato di rilancio di Teramo verso esperienze di caratura internazionale.
Il dibattito sul futuro della città ha bisogno di immissioni massicce di idee forti, circolazione e discussione dei progetti, condivisione ampia degli obiettivi e delle strategie, pianificazione formale dei tempi e dei finanziamenti necessari.
Ma non c’è tempo da perdere e Brucchi sembra un piatto di pasta scotta che, anche riscaldata, non può più tornare al dente.


 

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Commenti

caro sindaco vieni a san.nicolo........................
“Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro” (Ralph Waldo Emerson ). Quando i teramesi cantavano in coro: "Osanna nell'Alto dei Cieli...", c'era pure chi scriveva "In morte del peone". http://www.agoravox.it/In-morte-del-peone.html
Solo una imprecisione Christian: il teatro comunale fu abbattuto per volontà dell'allora sindaco Gambacorta e con votazione unanime di tutto il consiglio comunale, e ciò avvenne nel 1961. Quando negli anni '70 chiesi ad un esponente comunista che era stato consigliere comunale in quegli anni perchè non avessero difeso il teatro mi rispose: fummo messi davanti alla necessità di dover dire di si perchè in caso contrario saremmo stati accusati di contrastare il "progresso" di Teramo e di non volere la creazione dei nuovi posti di lavoro che avrebbe consentito l'apertura della Standa. Fu il primo esempio di project financing, anche se allora non si chiamava così, fu realizzato dall'imprenditore edile Nicola Storto a suo totale carico, salvo l'area, che ne ebbe la gestione, del cineteatro e dei locali commerciali, per i 30 anni successivi al completamento.
A me sembra invece tutto in perfetto stile tancrediano, vecchio e nuovo. Tanti proclami, triti e ritriti, ripetuti anche di fronte ad un presente che ti dà torto marcio, parole dichiarate che sono agli antipodi dei fatti concreti, strane "ispirazioni", se non si può scrivere interessi, per le grandi opere, ritardi ed errori madornali nei cantieri,tanta falsa, ipocrita democraticità. In perfetto stile democristiano. Beati voi che ci avete creduto. Prima di costruire sale di produzione, registrazione, laboratori artistici, caffè letterari e tutto quanto sarebbe benvenutissimo, ricordiamoci che Teramo è un comune di 55000 anime che non ha mai avuto una biblioteca. E mi sembra che ora non abbia neanche più un consultorio.
Intanto perchè non aumentare il numero delle corse degli autobus per colleparco visto che c'è l'università? Fare una linea notturna è chiedere troppo in caso uno studente non automunito voglia tornarsene a casa a Colleparco dopo una serata in centro???????????????
caro sindaco ti aspettiamo a san.nicolo' con di giovangiacomo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!torna torna!!!!
Caro "Mimì il sardellaro", se "una grande anima non ha nulla a che fare con la coerenza", i nostri politicanti locali e nazionali possono essere considerati tutti grandi anime. A proposito di sardelle... Se vengo da lei ad aquistarne qualcuna, mi rifilerà incoerentemente pesciolini rossi? PS Gli abitanti di Teramo vengono coerentemente chiamati teramani. I teramesi sono altra cosa.
Non è che si deve svegliare il Sig. Sindaco?
a proposito di cantieri... forse una piccola dimenticanza dell'intervistato...dopo il cavalleresco annuncio d'inizio lavori dato a teleponte il lotto zero parte seconda a che punto sta... a che punto sta...riguardo l'inizio ovviamente...leon leon leon...

Caro Bakunin come votò il comunista Merlini?

Caro Giancarlo i dettagli non li conosco, l'esponente con cui parlai non era Merlini e mi disse di una unanime concordanza del consiglio sull'abbattimento. Se non ricordo male Merlini era socialista non comunista, ma quando i socialisti erano persone serie.
Caro "coerenza", appijetela 'nghe Ralph Waldo Emerson. Jije, da terramane, nate e pasciute a Terme, a Via D'Annunzie (addove so nate) e addove ce moraraje se nisciune me cacce prime a pite 'ngule, a tardiche: “Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro” (Ralph Waldo Emerson ). E te diche pure, anze, t'arpete, che quande la ggende se ne jeve piagnenne pe Terme come se se fusse morte Patre Pije invice de une che se na pijite na frache de rrobbe, cacche d'une invice sa masse a scrive lu cundrarie de tutti chille che, 'nghe la panne pe mmane, se ne jave 'n gire a leccà lu cule a chije c'avè 'rmaste... http://www.agoravox.it/In-morte-del-peone.html
Caro Mimi, sardellaro per eredità, praticamente mi hai detto il tuo nome e cognome. Ciao come stai. Hai ragione su tutta la linea.
Ciao, Bakunin... sto bene per ora. Ti saluto e grazie per il pensiero.
Riuscirò mai ad avere un sindaco di cui andare fiero? O teramo riesce a proporre solo sperando chiodi e brucchi solo per citare gli ultimi "campioni".
Mi scusi signor Amedeo, Le volevo dire la mia modesta opinione sui sindaci da Lei citati partendo dal professor Angelo Sperandio persona specchiata, grandissimo lavoratore, uomo di cuore e potrei dire tanto altro, del Presidente Gianni Chiodi i suoi 4 anni di Sindaco lo hanno portato ad essere scelto come Governatore della nostra amata regione cosa mai successa credo che bisogna essere ben fieri anche di lui, del Sindaco Brucchi sono fiero perché e un uomo schietto, a volte burbero ma sicuramente uomo di gran cuore , lavoratore instancabile e di una onesta cristallina! Se poi vogliamo tornare ancora indietro la nostra citta' ,a mio modesto avviso ha espresso grandi sindaci sempre persone di cui essere fieri perché il sindaco,al di la del colore politico, e' lo specchio della citta', e noi teramani siamo persone oneste , serie e lavatori! La saluto cordialmente.
Gentile assessore D'ignazio è commovente la sua difesa d'ufficio, trovo giusta la sua affermazione: " perché il sindaco,al di la del colore politico, e' lo specchio della citta' ". Sa è da tanto (dal 2008) che evito di guardarmi allo specchio! Poi se vorrà, Giancarlo può farci da tramite, potrò anche spiegarle il perchè.