I politici nostrani non si rendono conto di essere molto fortunati, se vivessero altrove sarebbero nessuno, e se vivessero all'estero verrebbero esecrati dalla popolazione per la loro insipienza e (spesso) per le malefatte. Nel laboratorio rosetano, dove giocano con gli alambicchi i cosiddetti "onorevoli" Ginoble e Tancredi, in primavera assisteremo ad una formidabile prova di debolezza del PD e del PDL. Il PD rosetano ha già mostrato scarsa coerenza e coesione interna, figurarsi con il resto della pseudocoalizione di centrosinistra.Da par suo, il PDL non è da meno: Paolo Tancredi in persona si è da tempo autonominato in loco coordinatore comunale commettendo due sbagli con una mossa, da un lato dando prova di centralismo veterocomunista, dall'altro di non avere uno straccio di uomo presentabile da mettere sugli scudi.
Roseto, si sa, fa gola non solo perchè è un grande Comune, ma per gli equilibri del Ruzzo e del CIRSU.
Eppure il consenso di Tommaso Ginoble, che a Roseto dovrebbe avere la sua roccaforte, sembra erodersi sempre di più e lui non appare affatto preoccuparsene. Sottanelli, altro alfiere locale del PD, non pare essersi ancora ripreso dalla scoppola rimediata alle scorse elezioni provinciali. L'amministrazione comunale uscente a guida PD è oggetto di feroci critiche.Verrebbe da pensare che Paolo Tancredi possa affondare il coltello nel burro. Macchè. Il capo dell'opposizione comunale Norante, fresco di laurea (si fa per dire, a 54 anni, con tesi su Berlusconi), non solo non ha meritato l'investitura a coordinatore del PDL, ma non sembra essere in lizza nemmeno per rivestire il ruolo di candidato sindaco (che pure parrebbe naturale). Il PDL semplicemente non esiste. Tancredi, come fa ovunque in Provincia, confida nel supporto delle fasce meno scolarizzate di popolazione che mettono una croce ovunque leggano il nome di Berlusconi.Ma non basta. Il senatore punta tutto sulle alleanze: per questo manda avanti i liberalsocialisti, che a Roseto sono molto forti, e spinge sull'UDC (che a parte qualche convenienza personale non è per niente convinto di doversi coalizzare con il PDL). Ma non basterà lo stesso.Comunque vada sarà un insuccesso. L'ennesimo fallimento della politica abruzzese. L'ennesima prova di inadeguatezza delle classi dirigenti del PD e del PDL. Chiunque venga candidato. Chiunque vinca.
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