Ho respirato diverse volte per scrivere questo articolo. Avevo appena terminato di giocare con i miei nipoti e rimanere freddo, lucido, impassibile, cronista di nera, non rientra nelle mie corde spuntate. Come posso raccontarvi di un imprenditore del teramano che ha violentato i suoi figli? Un abuso continuo. Un maschietto e una femminuccia. L’ indagine è in mano al sostituto procuratore Laura Colica, che rimane in attesa dell’informativa completa e integrativa della Polizia. Sulla storia continua a esserci il massimo grado di riservatezza. I figli sono stati affidati alla madre, che ha fatto partire la denuncia, dopo i primi dubbi e la scoperta della violenta verità. La condivisione con le insegnanti è stata fondamentale.
I particolari della vicenda rimangono scabrosi. Potete scegliere di smettere di leggere da questo punto, perché ciò che vi sto per raccontare è disumano. Il padre ha abusato dei propri figli anche in compagnia di altre persone.
Avete capito bene. Avrebbe fatto partecipare alla violenza ripetuta altri suoi cosiddetti "amici".
I traumi dei due bambini emergono nei momenti più silenziosi e impensabili.
Giochi che simulano la masturbazione a cui il padre li avrebbe iniziati. Parliamo di bambini , che all’epoca avevano intorno ai due, tre anni.
Gli psicologi di famiglia attraverso i giochi e i disegni, hanno fatto riemergere, ciò che la mente dei bambini ha inconsciamente negato per proteggersi dal proprio "immano" vissuto.
Continueremo a tenervi informati su questa vicenda, proteggendo fin quando ci è possibile la sfera famigliare. Teramo non è il paradiso.
La provincia nasconde nelle mura domestiche, la violenza e la bestialità degli esseri umani.
Ancora una volta la figura paterna, si è dimostrata capace dell'inimmaginabile.
Vi prego anche se alla sera siete stanchi, preoccupati, distrutti, non smettete di parlare con i vostri figli. Osservateli, ascoltateli...non lasciateli soli.
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Capirete al momento del rinvio al giudizio perchè ho riportato questa notizia.