Si è aperta una falla enorme nella trincea nella quale si sono asserragliati l’Amministratore unico di Teramo Lavoro Srl, Venanzio Cretarola, e il socio unico della società in house della Provincia di Teramo, Valter Catarra.
Il Tribunale di Teramo in funzione di Giudice del Lavoro, all’esito del ricorso presentato in via di urgenza dalla ex dipendente di Teramo Lavoro Dott.ssa Rosella Gabrielli (di cui ricorderete la vicenda: [www.iduepunti.it/lettera-aperta/4_aprile_2012/teramo-lavoro-cari-colleghi-alziamo-la-testaper-i-nostri-figli ), ha emesso in agosto un provvedimento cautelare di accoglimento della domanda di reintegrazione di Rosella nel posto di lavoro.
Ironia della sorte: quando i 110 lavoratori erano in servizio Rosella era l’unica rimasta a casa, oggi sono tutti a casa e Rosella è l’unica dipendente rimasta in servizio nella società.
Senza entrare nei tecnicismi, il Giudice ha ritenuto violata da parte della società la normativa concernente la proroga del contratto a tempo determinato, non essendo stata effettuata la prescritta comunicazione scritta ed essendo stata consentita la prosecuzione tacita del rapporto di lavoro oltre il termine previsto dal contratto, situazione che ha determinato automaticamente e di diritto la trasformazione del rapporto di lavoro tra la Gabrielli e la società in house della Provincia in un rapporto subordinato a tempo indeterminato a far data dal 28.09.2010, con conseguente ripristino del rapporto medesimo e reintegrazione della ricorrente nel posto dalla stessa ricoperto.
Ora, questa redazione non vuole dire “noi l’avevamo detto”, anche perché è meglio dire che l’avevamo plurimamente scritto, ripetuto e ribadito che sarebbe andata a finire così (non che occorresse un giudice per capirlo, sarebbe bastato un bambino delle elementari).
Il Tribunale Civile di Teramo ha segnato il primo di una lunghissima ed univoca serie di punti a favore dei 110 lavoratori, i quali tutti ricorreranno e vinceranno analoghi ricorsi per vedere riconosciuta la trasformazione di ciascun rapporto di lavoro in rapporto subordinato a tempo indeterminato.
Conseguentemente ci saranno richieste di risarcimento dei danni e l’emersione di cifre enormi da corrispondere ai lavoratori da parte dell’Amministrazione provinciale.
Se ne evince che Catarra, quale legale rappresentante della Provincia e della società Teramo Lavoro, dovrà giocoforza prendere atto dell’enorme debito finanziario creatosi a seguito dei macroscopici errori gestionali commessi dall’Amministratore unico (che non nega in una formale intervista di possedere il solo titolo di studio della terza media), e dovrà agire di conseguenza attivando un procedimento di accertamento della responsabilità amministrativa e contabile a carico di Cretarola.
Se non lo facesse, sarà cura della Corte dei Conti accertare le responsabilità dello stesso Catarra e le eventuali omissioni produttive di danni alle casse provinciali.
Le verità iniziano ad emergere e questo blog non consentirà che marchiani errori gestionali ricadano sulle spalle e nelle tasche dei cittadini.
Chi ha sbagliato, se del caso anche la Giunta e il Consiglio provinciale (nelle persone di coloro che hanno avallato decisioni illegittime), nonché dirigenti e segretari che non hanno impedito la creazione dei danni economici che le autorità competenti quantificheranno, dovrà pagare di tasca propria fino all’ultimo euro.
Vigileremo per evitare che colpe individuali producano danni a carico della collettività.
Complimenti a Rosella per essere stata l’unica coraggiosa a spezzare quel gioco perverso che ha messo in soggezione tutti i dipendenti che non se la sono sentita di perseguire i propri diritti nei confronti del proprio datore di lavoro.
Il De Profundis è appena cominciato…
La Redazione de “I Due Punti”
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La giustizia prima o poi trionfa sempre, chi deve temere è tutta la combriccola di Via Milli e via Taraschi. Forza Rossella, hai contribuito a mettere un tassello importante di legalità in questo puzzle infinito......Brava ....Brava ....Brava...