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Carlo Ciapanna, rinviato a giudizio per minacce a Pubblico Ufficiale

di Giancarlo Falconi
1 minuto

L'importante è dichiararsi sereno.
Carlo Ciapanna, vice presidente del Ruzzo, in quota levissima Tancredi, è stato rinviato a giudizio per il reato agli art. 81 cpv, 336 c.p.
Si legge " Violazione o minaccia a un pubblico ufficiale. Chiunque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell’ufficio o del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
La pena è della reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa
".

Siamo garantisti ma dopo la condanna in primo grado per frode comunitaria, art 640 bis, ci saremmo aspettati le dimissioni del pubblico amministratore per ragioni di opportunità politiche, morali ed etiche.
Il nulla con il silenzio assoluto del suo senatore capo corrente. Salmone.
Vi racconteremo il giorno dell'udienza di un'assoluzione, che ci auguriamo o di una condanna.
Ciapanna avrebbe minacciato con più azioni esecutive, tramite messaggi telefonici, tutti diretti allo stesso cellulare del pubblico ufficiale, per costringerlo a compiere atti contrari ai propri doveri, relativamente all'autorizzazione  richiesta per....
Le dichiarazioni del vice presidente del Ruzzo, all'indomani della condanna in primo grado per fropde comunitaria, hanno fatto sorridere tutta la comunità teramana. 
" Mi sento perseguitato come Berlusconi" ( La Città Quotidiano). La differenza?
Il presidente Berlusconi telefonava per la bella Ruby e non per un Agente. De gustibus non est disputandum.

Se sereno non è, sereno sarà. Se non sarà sereno, si ras- serenerà...Io consiglio l'ombrellone.

 

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Commenti

Incredibbbile....!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Vergogna.....!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sempre peggio!!! Fuori dal Ruzzo e dalla politica!!!
Perchè meravigliarsi? In Abruzzo ci sono molti politici rinviati a giudizio o che nell'esercizio delle loro funzioni non rispettano norme (scritte in regione da loro stessi o dai loro predecessori), ed allora di che meravigliarsi?