La legge del contrapasso. Contra e patior, "soffrire il contrario". Va via un'Eccellenza dall'Ospedale di Teramo, il punto di riferimento per il centro sud per le rotture delle aorte e altre patologie cardiache di adulti e bambini, il Professore Alessandro Mazzola, l'uomo da cinquemila interventi e nessuno tra Sindaco e collega, Maurizio Brucchi, tra collega e presidente dell'Ordine dei Medici, Cosimo Napolteano, tra il manager Varrassi e chi ha avuto l'onore di nominarlo, il presidente della regione Chiodi, ha sentito la necessità di un ringraziamento ufficiale. Nessuno. Quasi.
L'unico con la sensibilità istituzionale è stato l'Ass. Gatti, che con carta da lettera intestata della Regione Abruzzo, ha ringraziato il dott. Mazzola per l'alta professionalità. Una telefonata cordiale ha suggellato di forma e rispetto la missiva.
Questione di stile. Il Professore Mazzola lascia un pezzo di cuore a Teramo, così ha riportato in un'intervista pubblicata dal quotidiano Il Giorno, la giornalista Manuela Marziani. Solo la verità. Teramo ha ricevuto dal Professore Mazzola la possibilità di decenni di fama nazionale, di autorevolezza nei congressi medici, di ricerca e speranza.
La memoria corta, strumentale, d'immagine, appartiene a un tipo di politica o di gestione della cosa pubblica, lontana dal sapore della realtà.
I suoi pazienti, caro Professore Mazzola, a cui lei, la sua scuola, il suo reparto, ha donato il battito di una nuova vita,non la dimenticheranno...mai.
L'Abruzzo, Teramo, la sua cucina, il mare e il gigante che dorme, rimarranno immobili ad attendere il suo ritorno.
Grazie di cuore....e ci scusi.
Questa poesia è per lei...
Invictus
William Henley
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio quali che siano gli dei
per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa delle circostanze,
non mi sono tirato indietro, ne’ ho pianto.
Sotto i colpi d’ascia della sorte,
il mio capo sanguina, ma non si china.
Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso ma l’orrore delle ombre,
e anche la minaccia degli anni non mi trova,
e non mi troverà spaventato.
Non importa quanto sia stretta la porta...
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino.
Io sono il capitano della mia anima.
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non voglio augurare sventure a nessuno... ma se vi dovesse servire..... poi vediamo!