Salta al contenuto principale

L'Arta occupa il campo di calcetto della Gammarana

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La segnalazione viene direttamente dal Presidente dell'Associazione Culturale Quartiere Gammarana, Alfonso Marcozzi. Ventiquattro metri di preoccupazione per una centralina dell'Arta, che andrà a occupare parte del piccolo campetto di calcetto. L'unica area verde utilizzata dai ragazzi dello storico e sportivo quartiere teramano.
"La zona interessata dall’intervento si trova- ci dichiara Marcozzi- tra via Castagna e Via Gammarana vicino al parco della scienza. Si chiede all’assessore al ramo, del comune di Teramo, se l’intervento è compatibile con la destinazione d’uso. dell’area, trattasi di G4 (verde attrezzato) e  se esistono tutte le autorizzazioni necessarie visto che sul cantiere non è rintracciabile nessun cartello con le indicazioni del caso.
Ci chiediamo perchè non ci sia stato nessun confronto con le anime del quartiere.
"Secondo noi- continua Marcozzi- bastava veramente un piccolo confronto per indicare un’area alternativa, si poteva tranquillamente utilizzare l’area dove sono ammucchiate le giostre, tra via Gammarana e via Giovanni Gentile, cogliendo l’occasione per riqualificare gli spazi".
Chi risponde?
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Occupare un campetto, anche marginalmente, che viene usato dai ragazzi è proprio una cattiveria, o quanto meno un grave segno di indifferenza. La cosa peggiore è che di spazio alternativo ce n'era, ma ormai i danno è fatto. Da un po' di tempo inizio a pensare che certe soluzioni non siano frutto di una progettazione a monte, ma di una scelta casuale dell'operaio di cantiere.
Consiglio all'ingegner Marcozzi di interessare immediatamente la squadra di polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato. Sono in gamba per queste questioni.
Il mio commento di oggi pomeriggio era inappropriato?
Suppongo che la centralina sia analoga a quella già esistente a fianco della scuola elementare Noè Lucidi e dovrebbe servire a monitorare la qualità dell'aria; è singolare che tali rilevazioni vengano fatte in una zona a scarsa densità di circolazione ed all'interno di un'area verde. Altra singolarità e che vengano installati cantieri, anche se piccoli, senza che venga apposta la cartellonistica relativa alla realizzazione, cosa che configura una fattispecie di illecito penale che pur se non prevede pene detentive sempre illecito è. Una domanda: la proprietà dell'impianto di chi è? Sembra una domanda oziosa ma c'e da considerare che se è di proprietà del Comune dovrebbe esistere una delibera al riguardo, la stessa avrebbe valore di concessione edilizia, che dovrebbe essere evidenziata anche per permettere eventuali impugnazioni della stessa. Se la proprietà fosse dell'ARTA si sarebbe dovuto seguire il normale iter di rilascio della formale concessione edilizia? Atto sempre e comunque passibile di impugnazione da parte di chi ne abbia titolo. La questione di fondo per quanto riguarda questa amministrazione nel rapporto con i cittadini è che viene sempre posto in essere un comportamento arrogante e prepotente di insensibilità verso gli stessi.