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Giulianova-Cogeneratore: Le domande senza risposta...

di Anonimo
9 minuti

Alle numerose domande da noi poste ai "vari ed eventuali" (ex Sindaco, Sindaco in carica ed Amministratore Unico della Julia Servizi Più) a cui nessuno si è degnato finora di rispondere, tentiamo di rispondere noi.

BREVE RIASSUNTO DELLA VICENDA

Il 3 ottobre 2011 il Consiglio Comunale di Giulianova (atto n. 67) approva “una manovra che consenta di ripristinare l' equilibrio generale del bilancio, nonché il perseguimento dell' obiettivo del Patto di Stabilità Interno” e, nell’ambito delle misure adottate, delibera di “procedere all' alienazione dell' impianto di cogenerazione, ai fini della riduzione della spesa corrente e della realizzazione di maggiori Entrate sul titolo IV, da destinare alla riduzione dell' indebitamento finanziario dell'Ente, ai fini del perseguimento dell' obiettivo del Patto di Stabilità, nonché per consolidare risparmi di spesa sugli anni successivi”.
 
La delibera passa con 11 voti a favore, 3 contrari (Maddaloni Massimo, Ciafardoni Laura e Francioni Gianfranco) ed 1 di astensione (Di Carlo Domenico). Al momento del voto risultano assenti 6 consiglieri (Ridolfi Vinicio, Rota Andrea, Arboretti Franco, Antelli Gianluca, Ciccocelli Roberto e Vasanella Paolo).
 
In esecuzione della delibera n. 67/2011, l’impianto di cogenerazione viene dunque venduto. A chi? Ad un privato interessato ad investire in modo conveniente e redditizio, così come farebbe un qualsiasi investitore che abbia un po’ di sale in zucca? Macché! Alla Julia Servizi Più che è società di diritto privato ma con capitale interamente controllato dal Comune di Giulianova e, quindi, di proprietà dei contribuenti di quel Comune.
 
Il valore dell’impianto viene determinato sulla base degli esiti di una perizia giurata a firma dell’Ing. Gabriele Ciabattoni che di quell’impianto è stato anche il progettista: scelta quanto meno inopportuna e viziata da un palese conflitto di interessi. Non sarebbe stato più corretto affidarsi ad una terza parte?
Ad ogni modo, la perizia del 2/12/2011 fissa inizialmente il valore attuale dell’impianto in 1.310.000 euro. In base a quali criteri non è dato sapere: contabili (una parte del costo dell’impianto è stata già portata in ammortamento dal Comune di Giulianova ma nella perizia non se ne tiene conto), di mercato o di cos’altro ancora?
 
Il perito abbatte il valore di 1.310.000 euro di un buon 31,6% (e perché non 33% o piuttosto 15% o 22%?) perché sono presenti evidenti criticità nell’impianto e nella sua gestione e così il conto della Signora Maria scende ad  895.000 euro così ripartiti:
 
Centrale Cogenerativa                       295.000 €
Trigenerazione                                   200.000 €
Opere Elettriche ed infrastrutturali      140.000 €
Rete di distribuzione                          260.000 €
 
Scrive l’Ing. Ciabattoni che “Il maggiore o minore deprezzamento delle singole macrovoci deriva dalla considerazione che alcune parti dell’impianto hanno una vita utile di circa 30 anni (rete ed impiantistica elettrica) rispetto al resto dell’impianto (cogenerativo e trigenerativo) che ha un avita utile di circa 12 anni” (NdR: oggi, ad un anno dalla perizia, la vita residua dell’impianto è di 11 anni).
 
Inoltre la relazione dell’Ing. Ciabattoni mette in risalto, in modalità “a prova di scemo”, diversi aspetti critici di quell’impianto; in particolare (riportiamo in corsivo esattamente quanto in perizia) :
 
-       - le ore di funzionamento delle singole macchine BIBLOK hanno raggiunto, per alcuni gruppi, un livello alto di funzionamento tale da rendere necessaria a breve la sostituzione del motore;
    - gran parte dell’impianto (circa il 50%) attualmente è in stato di fermo, dovuto in parte alla necessaria manutenzione ma (soprattutto) alla mancata richiesta di energia termica dalla rete (NdR: la sostenibilità economica di un investimento del genere dipende in gran parte dalla possibilità di massimizzare i ricavi che derivano dalla vendita del calore. Ma se nessuno richiede l’energia termica prodotta, l’impianto è condannato a rimanere in perdita e l’investimento di 895.000 a non rientrare);
 

e ancora
 
-     - l’impianto è in perdita, così come si deduce dall’analisi puntuale della documentazione fornita (NdR: da chi?) e in particolare dei costi e dei benefici prodotti (NdR: perché il Comune e la Julia Servizi Più non rendono pubblica l’analisi-costi benefici dell’impianto?);
-        -  l’impianto necessità di una complessiva riorganizzazione gestionale, ricomprendendo in essa la revisione dei rapporti con il GSE (NdR: ma allora fino alla cessione dell’impianto alla Julia, gli uffici preposti del Comune cosa hanno fatto con il GSE?) e la revisione contrattuale della cessione del calore alle singole proprietà degli edifici tele riscaldati (NdR: ma, come scrive altrove Ciabattoni, manca richiesta di energia termica dalla rete; e allora che si fa senza ricavi dalla vendita del calore?). Tale riparametrazione è necessaria anche a seguito dell’intervenuto cambiamento di gran parte della normativa di riferimento;
-     - sull’impianto, per rendere sostenibile la gestione dal lato economico-finanziario, è necessario attuare investimenti tesi all’aggiornamento tecnologico (miglioramento del rendimento del I° Principio) e infrastrutturale (limitato ampliamento della rete di teleriscaldamento).

 
I passi sopra riportati, tratti fedelmente dalla perizia giurata redatta dall’Ing. Ciabattoni, non necessitano di commento ad eccezione di uno soltanto: nessun imprenditore capace di intendere e di volere avrebbe mai acquistato sia l’impianto sia la rete dopo aver letto la perizia dell’Ing. Ciabattoni. In compenso ci ha pensato la Julia Servizi Più.
 

L’operazione di vendita alla Julia Servizi della Centrale Cogenerativa, per 295.000 €, e della Trigenerazione, per 200.000 €, andò avanti indisturbata fino al rogito notarile avvenuto il 28/12/2011 presso lo studio del Notaio Campitelli.
Il resto della storia, che presenta numerose analogie con quella di un “fondo tossico” buttato dentro una società sana ed in utile, con costi a carico della collettività, è nota: la Julia ha versato al Comune un primo acconto di 250.000 euro a fine 2011 e si è impegnata a versare il resto entro giugno 2015 in ragione di 240.000 euro annui.
Infine, con atto del Notaio Campitelli del 23 aprile 2012 la Julia Servizi Più ha acquistato dal Comune tutta la rimanente parte dell’impianto (opere elettriche ed infrastrutturali e rete di teleriscaldamento) per ulteriori 400.000 euro.
 
LE DOMANDE A CUI NESSUNO RISPONDERA’

Gli interventi di ammodernamento ritenuti necessari da Ciabattoni un anno fa sono stati effettuati e con quale impegno economico?
Qual è lo stato dell’arte dei rapporti con il GSE? Ci sono problemi? Quali passi sono stati compiuti nella direzione auspicata dall’Ing. Ciabattoni? Che risultati sono stati ottenuti?
Cosa voleva dire esattamente l'Ing Ciabattoni a proposito della revisione dei rapporti con il GSE? In passato si è omesso di fare qualcosa nei confronti del GSE e questo ha comportato mancati introiti per il Comune? A causa di chi e di cosa? E’ tutto da imputare alle passate gestioni del centro-destra o anche le successive compagini amministrative hanno qualche scheletro nell’armadio?
Il motore di cui scrive l'Ing. Ciabattoni nella sua relazione è stato sostituito? A che costo?
Qual è oggi il business plan reale dell'impianto?
Quali sono esattamente i flussi finanziari che l'impianto si stima debba generare ogni anno per la Julia Servizi Più dal 2012 fino alla fine del ciclo di vita?
In quanti anni è previsto il rientro degli 895.000 euro investiti?
 
OLTRE AL DANNO ANCHE LA BEFFA
La vendita dell’impianto avrebbe dovuto consentire al Comune di rispettare il Patto di Stabilità per il 2011 e di salvaguardare gli equilibri di bilancio. A rileggere la cronaca degli ultimi sei mesi, non è servito neanche a quello.
 
LA PERIZIA DELL’ING. CIABATTONI
La perizia del 2/12/2011 contiene altri dati interessanti che non riguardano soltanto il cogeneratore.
Attraverso una serie di operazioni il Comune si è messo nella condizione di dover ricevere dalla Julia Servizi Più la bellezza di 1.015.934,00 euro (compresi gli 895.000 del cogeneratore). Ma di questo scriveremo in un’altra occasione.  
 
La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

E vabbè che la Julia Servizi dovrà produrre anche energia elettrica e termica ma questo mi sembra un pessimo inizio con totale costo a carico della collettività. Corte dei Conti dove sei? Revisori dei Contiiiiii? Pdl, Cittadino Governante, ecc ecc ecc, dove siete? Perché eravate assenti in Consiglio Comunale il 3 ottobre 2011? E perché alla pubblicazione del bilancio 2011 della Julia Servizi avete taciuto? Vergognatevi.