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IDV: Di Stanislao lascia. Mascitelli traghettatore fino al congresso

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La centrale politica di biomassa è alla fine esplosa.
L'Onorevole Augusto Di Stanislao da ieri sera non è più il coordinatore provinciale dell'IDV di Teramo.
Non ci sono state dimissioni formali ma sostanziali. Una sorta di resa appesa. Di Stanislao avrà sempre il suo posto al sole, come si rispetta in una società meritocratica, costeggiando e casteggiando il ruolo di commissario nella terra pugliese. L'elezione a onorevole è scontata. Che meraviglia.
Teramo dell'IDV si avvia verso il congresso con il senatore Mascitelli, che fungerà da tutor con l'ausilio di Carlo Costantini, che settimanalmente sarà in terra aprutina a far sentire la sua voce. Nel frattempo Valdo Di Bonaventura ha raccolto oltre tremila firme per protestare contro le mancanze dell'ospedale di Teramo. C'è un partito dell'Italia dei Lavori che si adopera per il bene della società. Per fortuna non siamo tutti uguali.
 

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Commenti

il segretario provinciale di teramo dell'idv DI Stanislao va a fare il commissario in Puglia e nel frattempo viene un altro commissario a commissariare lui a teramo.
L'italia dei dolori, l'italia dei pastori, l'italia dei favori, perdono l'italia dei valori. direttore falconi, mi deve scusare, ma vorrei dire la mia su questo partito, anche se,, mi sembra che ha un debole per il suo esponente territoriale. vorrei esternare che: 1) i partiti ad personam, costruiti attorno ad un solo individuo non mi piacciono; 2) non mi piacciono le contese dei buoni contro i cattivi; 3) i partiti che oggi si potrebbero tranquillamente chiamare forza italia dei valori non mi piacciono;non mi piace il giustizialismo, guarda caso di origine fascista, anzi peronista, che purtroppo oggi rappresenta il focolaio della sinistra giudiziaria che esprime una cultura fondata sulla gestione giudiziaria della crisi politica e sociale; per chi scrive non è altro che una giustizia distorta. anche l'ingiustizia non è uguale per tutti! direttore falconi anche se rirerrà di non pubblicare questi miei telegrafici pensieri la comprendo e non mi offendo. la liberte dabord.