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Giulianova e i rimborsi neve. Non ci resta che piangere

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Sui tempi di richiesta dei rimborsi per i danni prodotti dalle nevicate del 2012 l’Assessore Filipponi e la Dirigente Mastropietro hanno dato una versione un po’ datata dai fatti.
Così Filipponi il 16 marzo 2012:” Comprendo il disappunto dei cittadini, ma è giusto si sappia cosa è accaduto. La comunicazione del Centro Funzionale Protezione Civile della Regione, contenente la nota dell’assessore Giuliante e le indicazioni relative alle procedure da seguire, è stata acquisita dai nostri uffici tecnici venerdì 9 marzo. Nella comunicazione si invitavano i Comuni ad avviare la raccolta dei dati riguardanti i danni subiti sia nel settore pubblico che in quello privato, con relativa documentazione e schede, stabilendo l’invio alla Regione entro e non oltre il 13 marzo, con previa autorizzazione della Giunta comunale. Quindi, considerando che gli uffici tecnici hanno ricevuto la comunicazione venerdì, e tenuto conto che sabato e domenica il Comune è chiuso, si è dovuto provvedere in tempi strettissimi (NdR: 12 e 13 marzo)”.

Così invece la Mastropietro il 30 marzo 2013:” ... E poiché la Regione Abruzzo non ci fornì la modulistica per consentire ai privati di fare le richieste, ci fu un accordo tra alcuni Comuni della provincia di Teramo per utilizzare la scheda che era servita per l'alluvione del 2011. E' stato fatto così a Giulianova come a Teramo e a Roseto degli Abruzzi, dove all'epoca lavoravo come dirigente”.

Dunque, nel giro di 1 anno il Comune di Giulianova ha già cambiato versione. Nella versione di Filipponi il Comune ha atteso le istruzioni fino a giorno 9 compreso; in quella della Mastropietro sono stati i Comuni a mettersi d'accordo. Chi dei due buttiamo giù dalla torre?
 
Ma c’è di più. Seppure in modi diversi, l’Assessore e la Dirigente hanno dato ad intendere quanto segue:
1)      Le istruzioni su come rendicontare i danni sono pervenute dalla Regione ai Comuni con grave ritardo;
2)      Non sapendo che modulistica utilizzare, i Comuni si sarebbero messi d’accordo tra loro per utilizzare il famoso Modulo “P”, All.to B4 (quello, per intenderci, da 191.000 euro, compilato dal familiare dell’ex Senatore Franchi).
Dopo aver letto note e circolari varie, siamo giunta alla conclusione che per Filipponi e Mastropietro Giulianova probabilmente non è più in Abruzzo.
Anche loro vittime della sindrome di “Giulianova Marche”?
A quanto pare sì, visto che il 2 marzo 2012 la Regione Abruzzo aveva già inviato a tutti i Comuni, con nota Prot. n. RA 48298, le istruzioni per compilare le schede “A” e “B”, lasciando loro la decisione se utilizzare o meno il modulo approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 642/2006 (che altro non è che il Modulo “P”) ai soli fini interni (es.: nelle attività di sportello).
 
In più, sempre la Regione, aveva pubblicato sul sito web anche le FAQ per rispondere ai residui dubbi interpretativi dei Comuni.
Quindi, trattandosi di stampati risalenti al 2006 (il file pdf del Modulo “P”risulta creato il 10/7/2006), quanto meno il 6 marzo 2012, giorno in cui la stessa Mastropietro risulta pienamente operativa a Roseto nel ricevere le richieste del pubblico, i moduli erano già disponibili e pronti per l’uso, senza bisogno di speciali istruzioni.
Non vi era alcuna necessità –come invece emerge dalle dichiarazioni di Filipponi- che arrivasse in Comune alcuna missiva da parte della Direzione Regionale della Protezione Civile per far partire le attività di sportello.
E non v’era neppure necessità che i Comuni si mettessero d’accordo tra loro sull’utilizzo di questo o quello stampato in quanto la Regione li aveva già autorizzati di fatto ad impiegare, ai soli fini interni, il modulo “P” che oggi tutti conosciamo.

A Giulianova, invece, il Comune ha fatto da solo, consentendo così la presentazione in tempo utile di pochissime richieste, tra cui quella del familiare del Senatore Franchi.
Magra consolazione, per gli esclusi, che per tutto l’Abruzzo siano stati assegnati appena 24 mila euro contro il mezzo milione della Campania ed i quasi 239.000 della Toscana.
Mal comune, mezzo gaudio? Proprio no. Resta invece un'altra sensazione. Riso amaro.
 
Redazione de I Due Punti
 

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