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Catarra, quando l’ignoranza fa male ai cittadini

3 minuti

Il Presidente della Provincia di Teramo è scoordinato con il mondo: quando avrebbe dovuto essere presente e votare la proposta che il CAL ha approvato ieri sul riordino delle Province era assente; il giorno dopo la votazione che ci condanna ad essere annessi alla Provincia di L’Aquila parla fuori tempo massimo e, soprattutto, a sproposito.
L’ignoranza, se è comprensibile per i cittadini, non è giustificata per chi li amministra e dovrebbe conoscere tutto ciò che è necessario per amministrare nel migliore dei modi.
Catarra, dimostrando un’ignoranza sesquipedale, afferma: “non riconosco al CAL, un organismo di rango non costituzionale, il potere di esprimersi sulla soppressione di enti costituzionalmente garantiti”.
Siamo basiti. Ma è consentito essere amministrati da persone così superficiali ed ignare delle più elementari regole della democrazia?
Sarebbe bastato parlare con qualche collega, digitare la parola CAL su google oppure cercare su Wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_delle_autonomie_locali) per scoprire che il Consiglio delle Autonomie Locali è previsto dall’art. 123 comma 4 della Costituzione, quindi è un organismo di rilievo costituzionale costituito in ogni Regione con funzioni di consultazione fra la Regione e gli enti locali.
Ma se siamo a questo livello, di disconoscere cioè pure le norme fondamentali e, quindi, l’intero procedimento che ci sta portando a scomparire come Provincia autonoma, perché Catarra non si è fatto da parte prima che lo sfacelo si compisse?
Se davvero avesse voluto salvare Teramo capoluogo in nome della “difesa della coesione sociale dei propri territori”, perché non si è consultato con qualcuno che potesse consigliare tecnicamente le strade più opportune da intraprendere?
Perché, se davvero avesse voluto proporre ricorso contro i criteri sul riordino delle Province, non lo ha già fatto, come dimostrato dalla Provincia di Matera ed altre che ieri hanno già celebrato al TAR Lazio la prima udienza cautelare sui ricorsi a suo tempo avanzati?
Perché non si è recato a votare almeno per la proposta che avrebbe prodotto i minori danni (la Provincia Pescara-Teramo) e che avrebbe consentito di limitare le perdite, dato che la maggior parte del territorio pescarese storicamente apparteneva a Teramo fino al 1927?
(A tale riguardo giova sottolineare che la proposta di costituire la terza Provincia Pescara-Teramo ha ricevuto ben 5 voti nonostante nemmeno uno provenisse dai 4 esponenti teramani che, se avessero concertato una strategia condivisa come hanno fatto quelli di L’Aquila che hanno votato compattamente per mangiarsi Teramo, avrebbero fatto prendere 9 voti all’ipotesi Pescara-Teramo, che sarebbe risultata così la proposta vincente).
Perché, nel momento in cui si decideva il destino della Provincia di Teramo, Catarra sembra non fosse nemmeno in Italia a combattere e a far sentire la sua voce, impegnato chissà dove nel mondo a fare chissà cos’altro, magari proprio a spese dei cittadini teramani?

La Redazione de “I Due Punti”
 

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Commenti

La Costituzione, per molti amministratori pubblici, e nel migliore dei casi, e' ciò che segue gli aggettivi "sana e robusta".
questo è vero giornalismo, domande intelligenti e ficcanti. Se permettete aggiungo una domanda. Presidente Catarra l'eventuale ricorso al Tar con quali spese verrà sostenuto? L'ennesimo scempio da parte di chi spende sulla pelle dei cittadini senza aprire mai il portafogli. Torni a fare il dipendente nella scuola così il punteggio ATA se lo guadagna lavorando (complimenti per il suo primo posto in graduatoria alla faccia di chi fa centinaia di Km al giorno per un punto al mese)
Ma se Catarra non ha mai messo la faccia in tutti i problemi che hanno martoriato Valle Castellana. Mai una volta è venuto, solo il giorno del comizio per chiedere i voti facendo le solite false promesse prendendo in giro 1100 persone. Un minimo di vergogna.
Non devo certo difendere io Catarra e motiverà lui , se lo riterrà, la sua assenza. Dissento però, a questo punto, dalla vostra impostazione generale sul tema. Le Province, con le competenze ridicole che residuano dopo il Decreto SalvaItalia e quello sulla spending review, NON HANNO PIU' UN SENSO LOGICO E VANNO SOPPRESSE. A questo punto l'unica proposta che può difendere gli interessi di Teramo capoluogo e del suo territorio è quella avanzata da Luciano Monticelli e sostenuta dal PD teramano : in attesa della riforma costituzionale istituire in Abruzzo una SOLA PROVINCIA per ridurre drasticamente i costi degli apparati amministrativi e liberare risorse per investimenti e servizi , organizzare i servizi con Nuclei territoriali (viabilità e scuole), tutelare i ruoli degli attuali Capoluoghi in ordine alle funzioni statali (uffici perferici dello Stato) e riorganizzare quelle regionali in rapporto agli Ambiti omogenei già individuati nel QRR (il prnicipale documento di pianificazione della Regione Abruzzo) : sono L'Aquila, Avezzano, Sulmona, Teramo, Pescara-Chieti, Lanciano, Vasto. IL "MENO PEGGIO", A QUESTO PUNTO, NON PUO' E NON DEVE INTERESSARCI. In Consiglio Regionale la battaglia si può ancora fare (8 voti su 20 componenti del CAL vuol dire una proposta minoritaria e che divide l'Abruzzo). Conteranno molto i pronunciamenti degli attori sociali e culturali e di chi "muove" l'opinione pubblica. APRITE UN BEL DIBATTITO !!
se le province vammo realmente abolite, aboliamole. terminiamo la provincia di teramo d'iniziativa. immaginate che figurone faremmo dinanzi allo stato e alle istituzioni incarnati da personaggi dei quali conosciamo tutto, e dai quali subiamo tutto. mentre tutti gli altri tentano di contrastare in modo sciocco e puerile una riforma buona e giusta che la maggioranza dei cittadini desidera. presidente manda tutti a casa e passa alla storia. io sono un istrione....
Oggi sconforto a tratti: l'Ente in cui per quasi dieci anni ho lavorato con entusiasmo ed orgoglio a breve non esisterà più. Ma poi penso che sia l'Ente sia l'entusiasmo, di fatto, sono stati uccisi tre anni fa.  Per fortuna mi resta l'orgoglio. 
Quindi essendo il CAL "con funzioni di consultazione fra la Regione e gli enti locali. " non ha deciso, ne poteva decidere nulla, so limita la sia azione a rassegnare alla Regione alcune proposte emerse, d'accordo sulla scempiaggine degli amministratori teramani che avrebbero potuto far risultare la proposta Pescara-Teramo la più votata, ma all'atto pratico questa attività quali effetti potrà produrre? Già si parla sulla stampa della volontà di Atri di passare a Pescara, che faranno i comuni della Vibrata che da sempre gravitano sull'ascolano?
Meraviglia il fatto che D'Agostino, ex presidente della PROVINCIA DI TERAMO, sputi così ferocemente nel piatto dove ha mangiato (poco, in verità) e fatto mangiare compagni di merende vari (molto, in verità, essendo lui impegnato non tanto ad amministrare quando ad inseguire direttive di un partito, il PD, che poi si è rivelato fasullo e patrigno, visto che il detto D'Agostino, seppure non lo ammetterà mai, è stato pugnalato alle spalle proprio dalla sua compagine). Forse, e dico forse, la Provincia oggi come oggi viene considerata inutile perchè tale l'hanno ridotta i suo amministratori, D'Agostino compreso, che l'hanno svuotata di contenuti mentre sarebbe stato opportuno sopprimere consorzi, enti d'ambito, società partecipate varie, BIM, BUM, BAM, ecc. e farli confluire nell'ente che, territorialmente, è il più adatto alla gestione di servizi di area vasta... Ma, tant'è, si è preferito rendere ancora più precari i precari, nella certezza di una rielezione che poi, per incapacità politica, non c'è stata, nominare nuovi dirigenti, mortificare il personale non dirigente, affidarsi a personaggi che si dimostravano fidati salvo poi fare la stessa cosa con il nuovo esecutivo, ecc.... Quindi, carissimo Ernino, proprio perchè ti riteniamo una brava persona, fatti un bell'esame di coscienza e riconosci gli errori TUOI e del tuo partito, che se oggi è all'opposizione (TIEPIDAMENTE) lo per aver affidato la gestione amministrativa e finanche politica dell'Ente a personaggi che hanno fatto il bello e cattivo tempo, senza assumersi alcuna responsabilità di fronte ai cittadini. Ora Catarra, alle cui qualità amministrative non credeva (e continua a non credere) neppure il PDL, tanto da averlo designato ad agnello sacrificale in base ad un segreto (ma neanche tanto) accordo che consegnava, già prima delle elezioni, il Comune di Teramo al PDL (sennò perchè candidare Albi, ora FLI?), e la Provincia al PD (ma siete stati capaci di perdere anche lì, litigando con i socialisti, poi diventati liberal..., e dando calci in culo alla maggior parte dei dipendenti, favorendo solo i soliti noti, che sono rimasti tali anche con il nuovo "padrone"), agnello che, grazie a voi, ora si sente leone, seppure quando tenta di ruggire sempre un belato esce fuori.... E così, dopo aver massacrato un Ente, e averlo fatto massacrare da chi vi ha sostituito, ora invocate a gran voce la sua soppressione, vagheggiando di Province uniche e vattelappesca.... Abbiate, almeno, il coraggio di dire "abbiamo sbagliato", dando le colpe a destra e a manca... l'inutilità della Provincia di Teramo è iniziata con voi... e se chiedete a un qualsiasi dipendente provinciale (salvo i soliti noti, premiati a destra come a sinistra, campioni di cambio di casacca e prodighi di complimenti per chi comanda, servi di ogni padrone....) ve lo confermerà....
Io non vorrei essere cattivo nè essere censurato però si sa la proveniemza del Catarra e si conosce la sua preparazione. Molto probabilmente, vista l'insperatissima probabilità di vincere alla provincia, è stato scelto come agnello sacrificale e non certo come buon esponente del pdl. Ma invece hanno vinto (e qui Ernino dovrebbe aprire un bel dibattito con se stesso). Ma voi ve li ricordate i faccia a faccia a tre nelle tribune elettorali per il rinnovo della provincia? Catarra era ammutolito, spesso senza risposte, umiliato sia da D'Agostino che dalla giovane Di Giacinto. Era niente di più di un agnello sacrificale. Solo il potere di Tancredi poteva garantirgli una inimmaginabile vittoria. Ma adesso ce lo abbiamo e dimostra a pieno tutta la sua incapacità e inconsistenza. Non poteva e non può nulla di più di quanto di disastroso sta facendo. Anzi, può peggiorare...
Questo sarebbe il comportamento del nostro Presidente...bene, attendiamo un suo comunicato in merito.
Monticelli vox clamantis in deserto allora, certo che e' la più logica delle proposte,lucida analisi quella di ernino D'Agostino,sono d'accordo!
Leggo: " ..nel momento in cui si decideva il destino della Provincia di Teramo, Catarra sembra non fosse nemmeno in Italia a combattere e far sentire la sua voce, impegnato chissà dove nel mondo a fare chissà cos'altro, magari proprio a spese dei cittadini teramani?.." Ma questo non si può accertare? Dicono tutti, veramente tutti , che va spesso all'estero, soprattutto in Belgio. Cosa va a fare? Cosa riporta dal Belgio ai cittadini teramani? Qual'è la ricaduta? Qualcuno dovrebbe verificare se queste esterne le effettua con i soldi dell'ente. Cioè va in missione? O va all'estero per cazzi suoi, con i soldi suoi? Questo lo dovrebbe accertare il Segretario generale dell'ente, nella sua veste di garante. Però penso che ci sia un conflitto di interessi tra il Segretario e il Presidente proprio per quella confusione di ruoli. Infatti La Segretaria generale è anche stata nominata da lui (Catarra) Direttore generale (carica fiduciaria). Come fa la Segretaria generale, essendo pure Direttore generale, a mettersi di traverso al Presidente? Chi le ha proposte e poi votate queste leggi del cazzo? Che confusione! Il controllore è la persona di fiducia del controllato. Come fa a controllarlo? I cittadini questo non lo sanno. Dobbiamo per forza svegliarci, il problema riguarda tutti. Se Catarra si ripresenta (o meglio tancredi lo ripresenta) in qualche parte d'Italia...................dobbiamo armarci di coraggio e disdegnarlo in Piazza Martiri.
La proposta più logica è la costituzione della terza provincia Pescara -Teramo, non votata, pensa un pò, dai rappresentanti teramani nel CAL, altrimenti sarebbe stata la più votata. Ma come si sà, la logica fa a cazzotti con la politica. Io credo che invece, sia stato fatto un ragionamento solo politico, di bassissimo profilo. Cioè, visto che la provincia di teramo deve soccombere, con chi ci conviene di più allearci senza che i collegi e le circoscrizioni per le elezioni regionale, alla camera e al senato risultino in qualche modo meno compromessi? Risposta, ci conviene di più la provincia de L'Aquila, perchè tra noi e loro c'è il GranSasso di mezzo e non ci pestiamo i piedi con i politici aquilani! Con Pescara invece il discorso cambia completamente e forse non ce la facciamo a competere nei vari collegi. Hanno fatto il discorso senza l'oste, che in questo caso è il cittadino elettore che comunque vada li manderà a casa quasi tutti. Almeno una volta potevano fare lo sforzo di curare gli interresi della gente. Niente!!!! Che c'azzecco io da Atri con uno di Castel di Sangro, pur facendo parte della stessa provincia? Nulla!!! Fanno sempre e solo i c.... loro!!!
E io che pensavo che Catarra non facesse il Sindaco perche' doveva fare il Presidente della Provincia...
Ho letto i commenti, le critiche e le richieste di autocritica. Ci stanno (ci mancherebbe altro) e vi assicuro che so quali sono stati i principali errori miei e del Centrosinistra (però vi invito a riflettere sui risultati e sui progetti di quell'Amministrazione in rapporto allo sfacelo attuale e sul fatto che a Teramo non andammo al ballottaggio per appena venti voti mentre in Abruzzo vi fu il disastro generale, a pochi mesi dall'arresto di Del Turco e a pochissimi mesi dalla vittoria del teramano Chiodi alla Regione e dalla nomina di ben 4 assessori regionali teramani del PDL) ! Ma su questi argomenti torneremo sicuramente in future "bloggate" e non mi sottrarrò. QUI SI DISCUTE IL CHE FARE SUL TEMA PROVINCE E DESTINO DI TERAMO CAPOLUOGO. Al caro "ANONIMO PROVINCIALE " segnalo che le funzioni delle Province non sono state svuotate nè da me nè da Catarra (smettiamola con populismi di bassa lega), ma dalle decisioni degli ultimi Governi e del Parlamento. LE PROVINCE RIORDINATE E RIFORMATE AVREBBERO AVUTO UN SENSO SOLO SE DOTATE DI COMPITI FORTI SULLO SVILUPPO LOCALE (lavoro, formazione, attività produttive, turismo ) E SOPRATTUTTO DALL' ATTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI SUI VERI SERVIZI DI AREA VASTA (l'acqua e i rifiuti): allora sì che che si potevano togliere gli ATO,i Consorzi e quelli che tu chiami i BIM, BUM, BAM. Ma con queste funzioni residue (strade,scuole e poco più) davvero non ha senso mantenere le Province come livello istituzionale. IN QUESTA FASE LA BATTAGLIA, IN ABRUZZO, E' PER DIFENDERE NON TANTO IL "BLASONE" DEL CAPOLUOGO MA GLI INTERESSI E LE PROSPETTIVE DEL TERRITORIO. Per quanto mi riguarda non penso di aver "sputato" su nulla, ma di aver semplicemente contribuito a costruire e sostenere la proposta del PD teramano, richiamata nel precedente post.
A me la posizione di D'Agostino, quindi di Monticelli e del PD teramano, sembra MOLTO CONVINCENTE. Direi che in giro, sull'argomento, c'è un po' troppo....PROVINCIALISMO.
Se la proposta fatta dal C.A.L. non è vincolante per la Regione ed essa, addirittura, può non tenerne conto e formularne un'altra al Governo, allora si può ancora rimediare a quanto non ha saputo fare Catarra. Uniscano le idee i quattro teramani e poi riformulino la proposta alla Regione per le vie brevi (politiche). Mi sembra, se non erro, che il Presidente della Regione è un teramano. Tiri fuori le palle Chiodi, altrimenti ci li rimetterà. Le proposte che la Regione deve avanzare al Governo sono solo due in ordine: - la prima: la costituzione in abruzzo di una sola provincia; -l a seconda: la costituzione della terza provincia Pescara - Teramo. Sono sicuro che le cose andranno nei termini sopra prospettati. Chiodi e Tancredi per trarne profitto elettorale finora hanno lasciato pasticciare ai membri del CAL, adesso interverranno loro abolendo tutto il lavoro finqui svolto dal CAL formulando al Governo una delle proposte sopra descritte (forse la seconda). Chi vivrà racconterà. Un saluto da saremo tanti, la primavera è vicina, cominciamo ad affilare i coltelli.
Ma annate a zappà tutti, tutti i politici provinciali che ci succhiano il sangue. Aboliamo province, comunità montane, associazioni di comuni, tutti gli enti di proprietà e/o controllo della provincia diventino regionali (uno per regione); tutti gli enti (regione, comune etc) non devono avere più consiglio di amministrazione, amministratore delegato etc: può essere gestito (i pochissimi che non dovrebbero essere chiusi) da un amministratore unico (funzionario della regione o del comune). Se ciò avvenisse si potrebbe movimentare il mercato con benefici all'economia: tante zappe e vanghe
Sig. D'Agostino, nei 2 suoi precedenti interventi su questo blog, lei si è espresso, se ho ben capito, per l'istituzione di UNA sola provincia in Abruzzo, posizione che io ho successivamente definito "convincente". Ritenendola persona seria e preparata, non credo avesse in mente qualcosa tipo "LA GRANDE PROVINCIA DI TERAMO", a cui annettere le attuali L'Aquila, Pescara e Chieti! Ha inoltre scritto: "Conteranno molto i pronunciamenti degli attori sociali e culturali e di chi "muove" l'opinione pubblica. APRITE UN BEL DIBATTITO !!" Alla luce di quanto sopra riportato, le esprimo la mia perplessità nel leggere dalle pagine di Teramo News e Piazza grande -che certo non"muovono" l'opinione pubblica quanto "Idue punti":-), ma insomma....- della sua partecipazione all'incontro organizzato da Teramo nostra dal titolo emblematico TERAMO CAPOLUOGO NON SI TOCCA-GIU' LE MANI DALLA NOSTRA PROVINCIA. Nel resoconto dell'incontro si legge: -D’Agostino ha annunciato la completa adesione del PD Teramano alla mobilitazione avanzata da “Teramo Nostra” per salvare la nostra Provincia...-(Piazza grande 30/09/12) ed ancora -"Chiarini e De Berardinis: Il consenso cresce ogni giorno tra i nostri concittadini, per difendere il ruolo di Teramo Capoluogo, dalle varie ipotesi di annessione proposte dai politici regionali e nazionali. Con la perdita del Capoluogo, enti, uffici e servizi potrebbero "sparire" in poco tempo, lasciando morire il nostro territorio.(...) Toppitti, presidente provinciale Confesercenti ha sottolineato il grave danno economico che si avrebbe per tutte le attività commerciali e i pesanti disservizi che ricadrebbero sui cittadini, con un reale aumento dei costi e non una riduzione. Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Pineto (e segretario del CAL) Luciano Monticelli e il capogruppo PD al consiglio provinciale Ernino D'Agostino, che ha sottolineato la completa autonomia del PD provinciale sull'argomento, rispetto alle scelte di annessione del nostro territorio avallate e sostenute dal Partito Democratico regionale.(Teramonews 30/09/12) Sig. D'Agostino, se davvero "conteranno molto i pronunciamenti di chi "muove" l'opinione pubblica", lei ed il PD teramano fareste bene a diramare un paio di comunicati stampa per chiarire alcuni "particolari" circa la vostra posizione. Con perplessità!
Nell'incontro promosso da Teramo Nostra ho sostenuto e illustrato la proposta del PD teramano, così come postata in questo blog e formalizzata del resto al CAL da Luciano Monticelli. E' CHIARO CHE CON LA PROVINCIA UNICA TERAMO NON SAREBBE CAPOLUOGO, MA VEDREBBE TUTELATA LA SUA DIGNITA' STORICA AL PARI DELLE ALTRE PROVINCE E, SOPRATTUTTO, VEDREBBE TUTELATI I SERVIZI AI CITTADINI. Infatti, la proposta presentata al CAL prevede che, proponendo l'istituzione della sola Provincia denominata "Abruzzo", la Regione si impegni a concordare con il Governo i criteri per salvaguardare (in ordine alle funzioni istituzionali) il ruolo delle attuali CITTA' CAPOLUOGO e a riorganizzare le funzioni regionali e provinciali sulla base degli AMBITI OMOGENEI individuati dal QRR della Regione Abruzzo.
Sig. D'Agostino, la ringrazio molto. Non posso che ribadire allora il mio apprezzamento per la sua analisi e la sua proposta. Ri-Segnalo però che, certo non per sua responsabilità, nei resoconti che alcuni organi di stampa (Teramonews e Piazza grande per citarne due) hanno dato dell'incontro " TERAMO CAPOLUOGO NON SI TOCCA-GIU' LE MANI DALLA NOSTRA PROVINCIA", non v'è traccia né della sua analisi né della sua proposta, o almeno io non l'ho trovata, pur essendo rimarcata la sua presenza e quella del sig. Monticelli. Ringrazio allora anche " i due punti" per consentirci di conoscere "dal vivo" le varie opinioni, senza filtri e STRUMENTALI INTERPRETAZIONI.