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Giulianova: Via Cupa, i furbetti sono tornati!

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Ci eravamo lasciati con i nostri affezionati lettori con il tacito accordo che avremmo chiuso la lunga serie della fiction “I Furbetti di Via Cupa” con la pubblicazione delle memorie del Prof. Serafino Cerulli-Irelli.
Trascorsa la campagna dei fagiolini in cui il Prof. Cerulli-Irelli è stato affaccendato e non essendo nulla nel frattempo pervenuto in Redazione, complice un ritorno di fiamma de I Furbetti di cui sopra, ci troviamo costretti, nostro malgrado, a tornare sulle dolenti note di Via Cupa.

Nel corso di questa breve pausa che ci siamo concessi, non abbiamo mai smesso di monitorare l’evolversi degli eventi. Da qualche giorno abbiamo assistito, incuriositi, come il gatto fa col topo, alla querelle su chi avrebbe potuto e chi no giocare nel mitico Fadini: solo il più blasonato Giulianova Calcio 1924 o anche l’emergente Colleranesco?

Ci siamo anche divertiti a scommettere sul seguito della storia ed abbiamo vinto facile, come dicono i numerosi iscritti al Partito Unico del Silenzio sulle slot machine, che a Giulianova è maggioritario. Riepiloghiamo.

Puntata n. 1) Un noto quotidiano locale dà fiato alle trombe: è scontro sull’uso del campo di gioco del Fadini. Ed è subito polemica: il campanile è campanile.

Puntata n. 2) Intervento provvidenziale, in calcio d’angolo, del Salvatore della Patria e del pallone, che chiede al Presidente del Colleranesco che la partita di sabato 26 ottobre venga giocata al Castrum e non al Fadini. “Ho formulato questa richiesta alla dirigenza del Colleranesco per recuperare quel clima di serenità e di concordia che è fondamentale per la città, e che deve continuare a sussistere”, ha dichiarato il Sindaco Mastromauro.

Puntata n. 3) Il Messaggero di sabato 26 ottobre: “A questo punto, alla luce di quanto avvenuto (e soprattutto di quanto non avvenuto) è opportuno che l’amministrazione trovi una soluzione per ottenere il fondo in sintetico al Castrum e il Sindaco riporti il Piano Integrato di Via Cupa con il suo campo di calcio regolamentare, proprio per il Colleranesco e gli allenamenti del Giulianova”.
Birichini birichini. Ci riprovano con la storia del pallone.

In un primo tempo hanno utilizzato la leva della mancata realizzazione del nuovo deposito dell’ARPA; adesso tocca al famoso stadio da 500 posti, con manto in erba sintetica, ad uso e consumo sia del Colleranesco sia del Giulianova Calcio 1924. Cosa si inventeranno la prossima volta?
Avviso a Il Cittadino Governante e ad Arboretti, che dicono essersi allontanato un attimo dall’amico di un tempo, Loreto Vanni, e da certo PD: attenti che stanno tentando di fregarvi (ci) un’altra volta. Non ve n’eravate accorti?


La Redazione de I Due Punti

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Cara Redazione, La raccolta dei fagiolini tardivi è appena terminata ma, come si sa, in campagna non si sta con le mani in mano, anche se i ricavi economici sono ridotti al lumicino e la PAC non è che aiuti più molto (e questo può parzialmente spiegare il famoso 'consumo di territorio', altrimenti chiamato, in ambienti agricoli, la 'semina di mattoni'). Ora è tempo di raccolta delle olive e di preparazione dei letti di semina per i cereali. Poi ci sarà, si spera, una po' di calma, e il tempo per riassumere i vari punti della vexata quaestio. Sulla quale però non conosco novità, amministrative o 'calcistiche' che siano. SCI
Se non sbaglio qualche anno fa, con una variante ad un piano di lottizzazione in località Villa Volpe, adottato dal centrodestra di Cameli e approvato dal centrosinistra di Ruffini, si cancellò un'area da destinare a campo di calcio per trasformarla, in gran parte, in edificabile. Quindi scomparve un campo di calcio, che avrebbe potuto essere utile al Colleranesco, per far costruire qualcuno (domanda, ma la lottizzazione è stata mai attuata? In caso negativo si potrebbe anche tornare sulle scellerate decisioni di allora). Ora, con la scusa del dio pallone (ma, piuttosto, sistemate le scuole, date una casa a chi non può permettersela, realizzate opere pubbliche utili a TUTTI i cittadini), dopo aver speso centinaia di migliaia di euro per mettere a norma il Fadini, si invoca la realizzazione di un nuovo stadio (perchè tale è una struttura per 500 posti) per una squadra che potrebbe, tranquillamente, giocare al Fadini o al Castrum. Facciamo i seri. Sono tempi duri e il pallone può, tranquillamente, passare in secondo piano. Piuttosto recuperate qualche capannone della defunta zona industriale per i depositi dell'ARPA e pensate ai problemi veri di questa città.