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Provincia: idrovoliamo con Catarra e incarichiamo i tecnici giusti - parte 2/5

5 minuti

Seconda puntata della fiction “Idrovoliamo con Catarra”.

È proprio vero che la malizia è negli occhi di chi guarda (in latino lo stesso concetto viene espresso con il detto: omnia munda mundis), e noi siamo maliziosetti, per cui nelle cose che vediamo abbiamo una certa tendenza a leggere l’inchiostro simpatico in controluce.

In Redazione stiamo divorando con gusto ed appetito, a voce alta, l’ultimo libro del professor Serpentini: “All’Oriente di Teramo – La massoneria teramana tra storia e cronaca”, appena pubblicato da Artemia edizioni.

Alle pagine 188 e 189 Serpentini pubblica i nomi dei 40 residenti nella provincia di Teramo facenti parte del noto elenco dei massoni italiani, risalente probabilmente agli anni ’90, sebbene con la precisazione “che la loro presenza nella lista non prova in alcun modo la loro affiliazione o appartenenza alla massoneria”.

Fra i 40 compaiono i nomi di Leo Di Liberatore, dirigente della Provincia di Teramo, e di Ernesto Martegiani, ingegnere.

Si dà il caso che Leo Di Liberatore sia titolare del Settore B7 della Provincia che si occupa di Finanza e Contabilità, oltre che di Politiche Comunitarie, per cui egli è anche il responsabile del mitico progetto “Adri Sea Planes” (relativo al Programma IPA Transfrontaliero Adriatico).

In tale veste, con determinazione dirigenziale n. 35 del 13.02.2013 il Di Liberatore, prevedendo le attività del progetto “la realizzazione di un pontile per l’attracco di idrovolante all’interno dello specchio acqueo del porto di Giulianova”, decide che sia necessario provvedere alla “redazione del calcolo delle strutture del suddetto pontile”.

Ragione per cui Di Liberatore stabilisceche per l’individuazione della ditta più idonea per l’esecuzione dell’incarico di cui sopra è stato interpellato il settore B12 “Viabilità e Suolo” dell’Ente che ha provveduto a segnalare quale tecnico idoneo l’Ing. Roberto Gelardini con studio in via Scarselli,1 64100 Teramo”.

Di conseguenza, “Vista l’offerta presentata dall’Ing. Roberto Gelardini per un importo complessivo di € 2.516,80” e “Ritenuta congrua l’offerta sopra menzionata”, Di Liberatore affida al menzionato ingegnere l’incarico di eseguire la redazione del calcolo delle strutture per la realizzazione del pontile per l’attracco di idrovolante all’interno dello specchio acqueo del porto di Giulianova.

Non occorre un investigatore per verificare su un motore di ricerca che tale Ing. Gelardini sia socio della TPS INGEGNERIA SRL (http://www.tps-ingegneria.it/chi-siamo/staff/), società della quale è amministratore unico e direttore tecnico proprio l’Ing. Ernesto Martegiani, coinquilino del medesimo elenco nel quale compare anche Leo Di Liberatore.

Si dirà: circostanze. Si dirà: coincidenze. Del resto lo stesso Di Liberatore correttamente motiva la scelta dell’Ing. Gelardini poiché segnalato quale tecnico idoneo dal competente Settore B12 Viabilità e Suolo.

Ma qui c’è il colpo di scena (che in ogni fiction di rispetto non può mai mancare): chi è il dirigente dell’interpellato Settore B12? Sempre lui, Leo Di Liberatore, questa volta incaricato ad interim da un paio d’anni (www.provincia.teramo.it/uffici-e-servizi/viabilita-difesa-del-suolo-b12‎).

Ricapitolando: Leo Di Liberatore, in qualità di dirigente del Settore B7 competente nella gestione del progetto sugli idrovolanti, si trova a dover fare dei calcoli ingegneristici per il pontile da mettere in opera per cui, essendo egli un amministrativo, interpella il Settore B12 (che è un settore tecnico) per farsi consigliare un ingegnere da incaricare alla bisogna e, cambiata la giacca in quella di dirigente incaricato ad interim della conduzione del Settore B12, consiglia a se stesso la nomina fiduciaria di un ingegnere socio di un altro ingegnere al quale lo accomuna la simultanea presenza in un pubblico elenco di massoni, sebbene un po’ datato.

Non bisogna nemmeno dimenticare o sottacere che lo stesso Di Liberatore, per l’oneroso incarico di direzione ad interim del Settore tecnico B12, oneroso proprio perché egli tecnico non è, ha percepito una indennità di risultato aggiuntiva ai circa 100.000 euro che percepisce l’anno.

Tale indennità di risultato aggiuntiva, per soli 6 mesi del 2011, è stata già quantificata e liquidata in € 24.103,11 (che proporzionalmente corrisponderebbero a circa 48.000 euro annui in più, oltre alle normali voci stipendiali).

Ma si sa, è dura la vita da tecnico se tecnico non sei e ti trovi a dover fare delle nomine tecniche fiduciarie.

Avvincente sceneggiatura della fiction teramana più seguita dell’estate.

Non mancate alla prossima puntata!

La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

Non se ne può più. Elezzioni Subito! Si subito. Ma per chi cazzo votiamo?
Non ho capito..l'ing. Gelardini non dovrebbe/ potrebbe lavorare con la Provincia perchè un signore ha trovato su internet una lista con i nomi dei massoni teramani? Mio cugino una volta è stato rapito dagli Ufo.
La massoneria non favorisce l'interesse pubblico perchè è finalizzata al "mutuo soccorso", a favorire e tutelare in primo luogo l'interesse proprio e dei "fratelli" massoni. Anche a mio parere non dovrebbero\ potrebbero ricoprire ruoli dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni, per un evidente conflitto di interessi. @Andrea, salutami tuo cugino, anche io una volta sono stato rapito, dalle ufe.
quando la "classe" politica è totalmente assente i DIRIGENTI se la suonano e se la cantano alla faccia degli indirizzi politici ... no!no! non è assolutamente così ... eseguono gli ordini dei politici dietro assunzione dei/delle rispettivi/e consorti ...sbaglio?? ogni riferimento è puramente casuale ....
Ma perché scomodare la massoneria o altro per denunciare giustamente un caso molto molto palese, di intreccio tra politica e affari? In questo modo con la fumosità misterica si annacquano responsabilità personali e politiche a cui costoro vanno inchiodati. Sulla funzione consolatoria del segreto mi permetto di segnalare l'articolo su Repubblica di giovedì: http://www.vivicentro.it/tutte-le-categorie-nazionale/70-terza-pagina/m…
Ma perché scomodare la mafia per spiegare intrecci molto palesi tra politica e affari? Falcone e Borsellino non li ha uccisi la mafia, ma gli intrecci tra politica e affari. Riina e Provenzano non sono mafiosi, tra intrecciatori di politica e mafia. E perché ricorrere alla massoneria per spiegare snodi cruciali della storia d'Italia? Perché ricorrere alla massoneria per spiegare gli intrecci tra Ior, Calvi, Banco Amrbosiano, Sindona e Gelli? Che c'entra la massoneria con quello che accade a Teramo e in altre parti d'Italia? perché ricorrere alla massoneria per spiegare ciò che accade negli intrecci tra banche e fondazioni? Perché ricorrere alla massoneria? Perché parlare di massoneria? La massoneria non è altro che un'organizzazione come un'altra, come il circolo delle bocce... l'associazione filatelica.... Ovviamente non sono io a dire cose. Stranamente queste cose le dicono i mafiosi della mafia, i massoni della massoneria e coloro che non hanno gli attrezzi e gli schemi intellettivi per capire né l'una né l'altra. D'altro canto, il problema principale di Palermo non è il traffico? Poichè non tengo a fare nessuna attività di proselitismo... nonb mi curo di quanti pensano queste cose, lasciandoli alla loro ignoranza o alla loro (a seconda dei casi) troppa sapienza, ma inconfessata e inconfessabile. D'altro canto, la P2 non era che un presunto complotto? E la P3 e la P4 non erano che un gruppo di sfigati pensionati? I veri complottisti non sono quelli che vedono complotti ovunque, ma quelli che li fanno.
Effettivamente la massoneria la mafia e via dicendo c'entrano poco. Ogni organizzazione persegue i propri interessi, poi in Italia abbiamo preferenze per le associazione contrarie alla democrazia alla libertà ed al rispetto dei più semplici diritti civili. Ricordate sempre che il vero marcio non è nella politica in quanto tale ma nelle sue emanazioni burocratiche!