Come raccontare a l'Abruzzo dove la Sanità è virtuosa, a l'Abruzzo dove s'investiranno 40 milioni di euro nella sanità, che ogni giorno si registrano centinaia di disservizi?
Come spiegare al Governatore e Commissario alla Sanità, Gianni Chiodi, che la realtà è diversa dai suoi report di numeri?
Come educare il personale ai normali rapporti sociali, al sorriso, all'attenzione?
Senza generalizzare. Come? Non lo so.
Vi racconto.
La nostra amica ha 22 anni e una mamma... mamma. Di quelle che hanno fondato l'Italia sulla famiglia.
La nostra giovane amica aveva un forte dolore all'addome e nel mese di Aprile del 2012 si reca in ospedale a Teramo.
Pronto soccorso. Ore 18,15. Rimane fino alle 3 del mattino.
Il dolore aumenta e ritorna alle sette. Appendicite. Non c'è posto a Teramo.
Viene invitata a ricoverarsi all'Ospedale di Atri. Una lunga trafila diplomatica per essere operata.
Appendicectomia.
Inizia il calvario. Nei seguenti mesi torna 4 volte in ospedale con gli stessi dolori. A volte febbre.
Dolori che provocano il pianto. La settimana scorsa il medico di famiglia ordina una Tac addominale. La segreteria della radiologia dispone l'esame per Settembre 2013.
Il medico di famiglia cambia la dicitura dell'esame diagnostico. Urgente. Cambia poco.
C'è pur sempre un'attesa di due mesi, visto che stavano ancora "servendo" i prenotati di Gennaio.
Si può chiedere agli altri ospedali della provincia.
Telefonata di Sabato a Villa Serena. Appuntamento per Giovedì prossimo.
Si chiama passività per la nostra provincia. Si chiama sconfitta per tutta la nostra Sanità...numeri a parte, questa è la realtà.
Altri valori.
Commenta
Commenti