Se avete ingoiato la pillola rossa alla prima puntata, allora proseguite la lettura… “vi stiamo offrendo la sola verità, niente di più”.
Abbiamo scritto che la Provincia dovrà restituire alla Regione Abruzzo circa 1.600.000 euro per la formale mancata ammissione delle spese effettuate in favore della società in house Teramo Lavoro nel 2010 e 2011 (poiché gli ispettori hanno verificato l’illegittimità di tutte le spese).
Il Presidente Catarra e l’Assessore al lavoro Guardiani osservano un contegnoso riserbo e ritengono di non dover proferire alcun verbo per spiegare, chiarire, difendersi da fatti oggettivi quanto infamanti.
Potrebbero almeno degnarsi di motivare come mai hanno sempre costantemente respinto le numerose e dettagliate accuse pubbliche rivolte al loro operato e a quello di Mister amministratore unico Cretarola.
Abbiamo altresì sottolineato come le selezioni per assumere il personale dipendente della società, nel 2010, si siano svolte osservando scrupolosamente il motto della “Casa delle Libertà” coniato da Corrado Guzzanti (“Facciamo un po’ come cazzo ci pare”): nessuna commissione esaminatrice, nessuna comparazione dei curricula, nessun colloquio, nessun test, nessuna prova scritta, 68 assunzioni iniziali con sole 14 domande di candidatura, nessun punteggio assegnato, nessuna graduatoria, determinazioni senza numeri progressivi, nessuna procedura adottata, nessun criterio prestabilito di selezione, assenza totale di motivazioni, accentramento totale e discrezionalità illimitata di Cretarola, alias “Cretola”.
Oggi diamo conto degli ulteriori esborsi che iniziano a profilarsi e, in particolare, dei 40 decreti ingiuntivi presentati alla Provincia da altrettanti ex dipendenti di Teramo Lavoro, i quali pretendono € 306.000 per prestazioni e arretrati mai corrisposti.
Fra questi 40 figura un certo Piermario Fagioli, coordinatore provinciale della Giovane Italia (la sezione giovanile del PDL/Forza Italia), il quale pretende dalla Provincia ulteriori € 6.674,73.
Ci piacerebbe sapere se Fagioli presentò la propria candidatura a Teramo Lavoro, se fu esaminato, se fu comparato, se fu selezionato. Perché, in caso contrario, potrebbe sorgere il sospetto che la comune militanza partitica con l’Assessore provinciale Davide Calcedonio Di Giacinto, a sua volta coordinatore regionale della medesima Giovane Italia, potrebbe aver sostituito il curriculum ai fini dell’assunzione.
E se ciò fosse, diononvoglia, ci troveremmo dinanzi ad un miracolato che prima avrebbe ottenuto un lavoro in dispregio delle norme di legge sui pubblici concorsi, poi avrebbe aggiunto la beffa al danno chiedendo ancora soldi all’Ente che lo avesse miracolato.
Rammentiamo le parole di stima che l’Assessore provinciale Di Giacinto rivolse il 25 gennaio 2011 all’attuale ex dipendente di Teramo Lavoro: “Rinnovo la fiducia al già dirigente provinciale, ma soprattutto all’amico Piermario Fagioli, con cui da diversi anni condivido idee, valori e percorso politico. Fiducia che ha dimostrato di saper ripagare già in occasione delle elezioni universitarie che lo hanno visto protagonista insieme alla sua squadra. Sono sicuro che saprà dare alla Giovane Italia in Provincia di Teramo slancio ed entusiasmo tramite la professionalità e la voglia di fare che da sempre lo contraddistinguono e che mi hanno portato, senza indugi, a nominarlo Coordinatore Provinciale della Giovane Italia”.
Commossi. Fiducia. Amico Piermario. Condivisione di idee, valori e percorso politico. Professionalità. Nomina senza indugi a Coordinatore Provinciale. Assunzione senza concorso e senza selezione alcuna nella società integralmente pubblica Teramo Lavoro Srl. Riconoscenza. Debito morale. Debito materiale. Decreto ingiuntivo per € 6.674,73.
Ai 306.000 euro dei 40 decreti ingiuntivi presentati fra maggio e agosto 2013, debbono aggiungersi ulteriori 5 diffide al pagamento di altri 5 ex dipendenti, per un ammontare di circa € 30.000. La quantificazione dei danni arrecati alle tasche dei cittadini è solo all’inizio e promette sviluppi dolorosi.
Insistiamo quindi pervicacemente nell’invocare a gran voce le dimissioni di Valter Catarra da Presidente della Provincia e quelle di Eva Guardiani da Assessore provinciale al Lavoro, sia per quanto esposto fino ad oggi che per quanto esporremo nelle prossime puntate.
La redazione de “I due Punti”
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Commenti
Da diverso tempo in Provincia, non si fa altro che favorire "quello" piuttosto che "un altro", con criteri alquanto discutibili. Ricordo quando si insediò Catarra, tra l'altro da me votato, che si preoccupò di cacciare il direttore grue. Ma non si sta facendo lo stesso adesso?
Cara Tanya, nessuna paura per le querele.
La redazione scrive sempre attraverso lettura di carte e documenti.
Ad ogni querela ci sarà una contro querela.
Speriamo finalmente in un processo.
Un abbraccio.