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Atri: La Destra querela il sindaco Astolfi

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Che succede ad Atri se il segretario comunale de La Destra, Roberto Marchione chiede lumi, informazioni, delucidazioni, al sindaco Astolfi, sull'uso dello stesso Primo Cittadino dell'autorizzazione per motivi amministrativi del parcheggio, sulla convenzione del trasporto dei bambini dell'asilo, del bando del centro turistico, della colonia? In un paese civile, il Sindaco risponde in maniera esaustiva perchè rappresenta il primo dei suoi doveri istituzionali. In consiglio comunale, il sindaco Astolfi ha preferito rispondere "  ...questo secondo me da l’idea di quanto sia dissociato il segretario de La Destra rispetto alla realtà, perché il caro segretario de La Destra Roberto Marchionne che secondo me veramente è un dissociato, non è normale...fermo restando che io ho l’autorizzazione perché non ho auto blu, non ho nessuno che mi accompagna a parcheggiare anche a Palazzo Ducale, volevo soltanto tranquillizzare, non tanto il segretario de La Destra Marchionne che tanto insomma forse manco lo capisce quello che sto dicendo".
Non serve che vi ricordi che in psichiatria, i processi dissociativi possono determinare specifiche sindromi psicopatologiche.
La dialettica politica ha un limite? Secondo il Segretario Regionale de La Destra Luigi D'Eramo, il Segretario Provinciale della federazione teramana Massimo Di Giacinto e i dirigenti regionali Cristiano Villani e Luigi Felicioni, il limite è dettato dal buon padre di famiglia, dagli esempi, dalla civiltà. Doppia formale querela sarà depositata in settimana dal partito Regionale de La Destra e dal segretario di Atri, Roberto Marchione. Rimane l'eco di valori mancati e dei buoni esempi, che si perdono nei personali limiti umani. Occasioni smarrite.
 

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Commenti

Se il virgolettato è vero il sindaco dovrebbe dimettersi immediatamente... l'assise civica non è casa sua è offendere un esponente politico in questo modo denota un'arroganza imperdonabile. Da uomo di sinistra voglio far arrivare la mia solidarietà al segretario comunale de La Destra, Roberto Marchione
Comune di Atri -  Seduta Consiliare del 30 settembre ’09   Signor  Sindaco,   mi rivolgo a  Lei, personalmente e direttamente a Lei, poiché solo Lei può dileguare le preoccupazioni che mi assalgono , per la verità già da tempo,ma in modo più insistente da alcuni giorni.  Ho pensato molto alle modalità da seguire  ed alle parole da usare per esprimermi  , perché il fine di questo discorso non è lo scontro , ma è solo esigenza di capire e, soprattutto, di essere tranquillizzata. Più volte , in questo consesso, abbiamo assistito a momenti di acceso dibattito verbale , ad atteggiamenti non sempre consoni  al ruolo che ognuno di noi ricopre e più volte, come minoranza ,abbiamo protestato perché  si ripristinasse un corretto  confronto che avesse come presupposto la corretta dialettica tra maggioranza ed opposizione  e non, come spesso accade, la prepotenza della maggioranza  , in un’interpretazione distorta di  maggioranza , secondo cui un mandato equivale al “comando io e si fa così”. È argomento di strettissima attualità ,quotidianamente affrontato dalla stampa e dalla politica : quale sia davvero il confine , il limite da non superare  per  chi  , anche se supportato da un importante consenso  elettorale, ricopre un ruolo politico/istituzionale. È chiaro che la democrazia in Italia non è ancora del tutto matura, se consideriamo che non c’è ancora piena cittadinanza ai diritti civili , se consideriamo ancora che il voto, l’espressione del voto e l’esercizio del potere (parlo volutamente di potere e non di governo) è ancora troppo condizionato, determinato forse, da un approccio clientelare . Tutti , dalle alte cariche dello Stato alla Cei ,richiamano ,in questi giorni , alla sobrietà, al rispetto e soprattutto al significato più profondo della politica che è servizio ….. Se così acceso è il dibattito è evidente che qualche guasto c’è. Il ruolo di sindaco o di assessore è un ruolo che dà molta visibilità , fa sentire importanti, si è cercati, si è rispettati, si è considerati il punto di riferimento per una comunità…  punto di riferimento ! Si è sindaco o assessore di tutti i cittadini , perché la fascia  sostituisce, per la durata del mandato, la casacca dei partiti; è difficile, ma è di questo che ci si riempie la bocca durante le campagne elettorali! Sono  ormai tanti gli episodi di cui abbiamo denunciato le modalità ed i toni utilizzati….. Ma, potrei anche accettare, quando i toni e le parole utilizzate siano rivolte all’opposizione ( dico potrei , ma non lo accetto, poiché ho un’ idea diversa di approccio e ribadisco quanto detto sopra), come spesso, non troppo educatamente e sobriamente è accaduto durante questo anno….. Quel che non accetto , anzi mi indigna, COME CITTADINA SOPRATTUTTO,  è quando si superano i confini del rispetto  , quando le parole vanno in libertà come quando si sta con gli amici, dimenticando che c’è un tricolore che pesa come un macigno, per la responsabilità che comporta! Utilizzare un incontro con le associazioni culturali per sputare veleno verso un non so quale cittadino(ma non importa chi sia, perché quel cittadino è ognuno di noi), colpevole di non so cosa…..di non condividere la sua politica? Di criticare le sue scelte?   Lei la considera una normale prassi? Glielo chiedo perché sono preoccupata, come Le dicevo , sono preoccupata di cosa stia accadendo in questa città….. se chi non è con voi o ha avuto qualche magagna in passato, sperperato denaro, creato disastri , per cui deve essere  assolutamente ostracizzato, oppure gli si augura un ‘ ulcera e se ne suggerisce anche la terapia. Vedete , può sembrare una sciocchezza, ma è un fatto gravissimo , soprattutto quando si parla ad un presunto destinatario di simili considerazioni, senza che lo stesso possa difendersi. Si dirà che nessun nome è stato fatto, nessun nominalmente è stato chiamato in causa (giammai avrebbe potuto farlo sapendo le conseguenze legali cui sarebbe incorso), ma è ancor più grave che ci si rivolga ad un anonimo cittadino,perché quel cittadino è chiunque, sono io, sono loro, possono essere tanti o pochi. Ma non conta la quantità, conta il diritto sacrosanto di pensiero e di espressione che non può essere millantato, insultato ed umiliato dal Sindaco , che è guida, primo cittadino  e, forse, la sfida più grande per un  Sindaco  è proprio quella di farsi amare da chi non l’ha votato, con onestà, non con la presunzione che tutto gli sia dovuto!     Consigliera  Comunale Gabriella Liberatore