Assemblea sindacale di fuoco e partecipata questa mattina della polizia municipale di Teramo, organizzato dal sindacato autonomo di categoria SULPM. La metà dell'agenti municipali in forza al comune di Teramo, hanno confrontato la loro realtà lavorativa con le esigenze sociali del tessuto economico. Sono state evidenziate la cattiva gestione del personale, la mancanza di progettualità, la carenza economica di mezzi e uomini sul territorio. I vigili teramani chiedono a gran voce di non essere usati come mero mezzo di repressione e di rimpinguamento del bilancio comunale, ma come forza organica di aiuto e ascolto verso i cittadini. La mancanza di trasparenza e di rappresentanza amministrativa, il tutto condito da un clima privo di serenità, sta pregiudicando la quotidianità del lavoro. Nell'occhio del ciclone è il comandante Zaina, che tra virgolette e in modo velato, viene accusato di non fare gli interessi della categoria, dimenticando l'organo della polizia municipale e la propria appartenenza. Una divisa è sinonimo di sacrificio, di responsabilità, di assistenza e non l'immagine della repressione e persecuzione. Lo stato di agitazione continuerà fino ad un incontro con l'Amministrazione e di fronte a forti mutamenti di rotta. Una svolta a norma di codice della strada.
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