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Pericolo ai Prati di Tivo

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La segnalazione con foto è del nostro lettore Loreto Bartolomei. Un lavoro intenso, fatto di amore per la montagna. Ci scrive "
Io sono stato responsabile per l' Enel di quel tratto di canale per molti anni, alle mie rimostranze per la pericolostà di quel canale i miei superiori mi dicevano che non ero io che dovevo cambiare il mondo, l'unica possibilità che avevo per togliere un po' di pericolo era quello di rompere il tratto pericoloso e mettervi dei travetti di cemento precompresso, se si va sul posto sono ancora li. Il canale è alto 1,20 mt. circa. Mi dicono che il canale lo ha preso in carica l'Ente Parco, non ci credo, ma se così fosse,  l'Enel ha fatto la solita furbata, pur sapendo tutto,  ha regalato al Parco un problema enorme perchè per mettere in sicurezza quel canale occorrono diverse centinaia di migliaia di euro, sono più di 2 km.  Sono stato poco tempo fa sul canale ed ho notato che i buchi non vengono più ricoperti con i travetti, se ne sono formati diversi ed i turisti vi hanno infilato dei rami per segnalare il pericolo. Il tratto Madonnina - Collepiano, dismesso tanti anni fa circa 30, e costituito da un tubo in ferro interrato del diametro di circa 50 centimetri che essendo rimasto asciutto si sarà in più punti semidistrutto creando anchesso inquinamento e pericolo perchè  corre quasi a fil di terra. Un appello, chi può faccia qualcosa per togliere questo pericolo. Ho aspettato la fine dell'estate altrimenti certa gente avrebbe detto che volevo solo arrecare danno al turismo".Raccogliamo l'appello del Sign. Loreto, chi dovrebbe mettere in sicurezza quel tratto? Chi è il responsabile?
 

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Commenti

CORREZIONE Sig. Giancarlo Falconi, così come ha scritto si fa fatica a capire di quale tratto di canale si tratta. Intando non è Prati di Tivo ma Pietracamela. Bisogna dire che il tratto si chiama "canale raffreddamento" ed è il canale che dal Rio Arno corre sopra l'abitato di Pietracamela e raggiunge la sottostazione di Collepiano. E' il canale che dalla Provinciale porta al recinto dove erano stati immessi i camosci ecco perchè l'Ente Parco. Il pericolo maggiore lo corrono i frequentatori della casa Paolina quasi tutti 80 enni, perche lo utilizzano per le loro passeggiate. loreto bartolomei