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Teramo: Chiuso il ponte di legno lungo fiume. Inagibile

di Giancarlo Falconi
1 minuto

L'avevamo scrittowww.iduepunti.it/la-voce/21_aprile_2013/lungofiume-di-teramo-cedimento-di-un-altro-ponte
Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ci ha descritto come dei mistificatori della realtà.
Forse ha ragione.
Ci piacerebbe assistere al mito di un'altra realtà.
Viviamo a Teramo dove tutto è condito da incuria, degrado e pressapochezza.
Il ponte di legno che costeggia il lotto zero è stato chiuso per il cedimento di un palo di sostegno laterale.
Mancata manutenzione. In fondo sono solo 16 anni, più o meno, che esiste.
L'intervento è stato prontamente effettuato della Polizia Locale e del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Gli agenti hanno aiutato molte persone ad attraversare il ponte in sicurezza.

Il geometra dell'Ufficio Tecnico domani mattina, provvederà all'inizio dei lavori per riportare agibile la struttura.
Ricordiamo che un gemello di ponte è fuori uso da quattro anni.
Importante perchè collega il Tordino con il Vezzola.
Tutto il lungo fiume è in completo stato di confusione. Pensa di essere al mare. In vacanza.
Un riso amaro per descrivere la tristezza di un impianto naturalistico, che dovrebbe essere l'orgoglio della città di Teramo.
Sindaco Brucchi non ci ringrazi per la segnalazione, perchè ci potrebbe saltare un ponte per il troppo ridere.

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Commenti

C'è chi scrive e c'è chi fa!!! Non si appropri di meriti che non ha e ringrazi il consigliere Fracassa
caro sindaco adesso che dici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! vieni a san.nicolo' vergogna .

Caro Intimidator, questa mattina abbiamo da buoni cittadini avvertito il comonde della polizia Municipale, se il consiglire Fracassa ha fatto altrettanto, vulo dire che ha letto  il nostro pezzo di ieri mattina. Buona corsa.

ma il consigliere fragassa a san.nicolo' non viene? ha tanti amici li!!!!!!!!!!!!!!!!!
minimo minimo ci vorra' dai 2 - 3 mesi .............................................
Sta marcendo anche il ponte di legno sul Tordino a monte dei campetti della Cona. Rimandono ormai pochi mesi di vita. Una volta marcito non si torna più indietro e il ponte lo chiudiamo...
I ponticelli di legno sono molto caretteristi, e sicuramente danno uno stile "country" al percorso ciclo pedonale del parco fluviale..... però le condizioni climatiche della loro sede consigliava l' impiego di materiali più adatti all' umidità perpetua del fiume, che inevitabilmente li fà marcire, senza contare che tempo fà sono state rubate le coperture in rame dei parapetti cosi esposti a ulteriori infiltazioni d'acqua piovana.
Il problema della realizzazione, e della manutenzione, di percorsi ciclopedonali non è, purtroppo, un problema solo del capoluogo. Anche facendosi un giro sulla costa, che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della provincia, almeno per quanto riguarda il tanto decantato "corridoio verde adriatico", ci si accorge che i ponti in legno che scavalcano i corsi d'acqua soffrono di una scarsa manutenzione (ponte sul Vibrata, sul Salinello - i corrimano laterali sono a pezzi - sul Tordino, ecc.). Fu un errore, all'epoca, realizzarli in legno, non pensando alla manutenzione; è un errore, oggi, pensare che, in fondo, le infrastrutture per la ciclabilità non siano importanti, mentre a qualche km da noi portano milioni di euro di indotto per il turismo e fanno risparmiare altrettanto favorendo la mobilità urbana sostenibile e stili di vita più sani. Purtroppo Teramo, Giulianova, Roseto degli Abruzzi e le altre città della Provincia, anche quando spendono soldi per qualche km di pista ciclabile, non hanno una visione generale di quella che dovrebbe essere una "rete" per la mobilità ciclistica, fatto si di piste dedicate, ma anche di azioni per la mitigazione del traffico (zone 30, aree ciclopedonali), miglioramento del trasporto pubblico locale, politiche e azioni per far andare i bimbi a scuola in bici o a piedi, per favorire la mobilità urbana ciclistica o pedonale, per disincentivare l'uso dell'automobile e favorire quello dei mezzi pubblici, parcheggi auto all'esterno dei centri urbani, zone verdi attrezzate da percorrere a piedi o in biciletta, ecc. L'epoca degli slogan è finita!!! Abbiamo bisogno di azioni concrete; non basta cambiare due assi di legno ad un ponticello dimenticato da anni per definirsi "città amica della bicicletta" ma occorre fare studi e pianificazioni serie, perchè è il tema che è serio, a differenza di tanti nostri amministratori e politici che, la serietà, l'hanno ormai dimenticata.
Almeno a Teramo qualcuno si muove(dietro denunce), a Montorio sono decenni che il lungofiume, pagato fior di quattrinidal BIM (sempre soldi nostri), e' stato abbandonato dall'attuale Amministrazione. Ad esempio: http://goo.gl/MA81K . Hanno distrutto un gioiello!!! Cose da valutare alle prossime elezioni comunali... Vedremo quanti saranno i "trombati" dai montoriesi.
Infatti. Sono state rubate le scossaline di rame che proteggevano i parapetti di legno e non sono state sostituite con scossaline protettive alternative, con metalli poco pregiati e quindi non appetibili dai ladri.
@Intimidator Appunto, dovresti fare invece di scrivere fesserie. Se tutti i cittadini collabborassero per il bene della propria città non avremmo situazioni di degrado provocato da noi stessi.
@intimidator Lei dice che c'è chi scrive (Giancarlo) e chi fa (fracassa?????????????????????)! Quindi dobbiamo immaginare il consigliere intento con la cassetta degli attrezzi a riparare il ponticello??????????!!!!!!!!!!!!! E lei, invece, oltre a scrivere, cosa fa? Perché non si unisce a fracassa ed insieme andate a sistemare il ponticello?
Perché tanto accanimento contro me? Ho solo detto di ringraziare Il consigliere Fracassa, che grazie alle sue puntuali segnalazioni, da modo al sig. Falconi di sfogare la sua abile penna!!! non ci trovo nulla di male se uno pensa e l'altro scrive!!

Uno pensa, l'altro scrive e il terzo parla. Le tre scimmie.
L''importante è aver segnalato il ponte di legno e che nessuno si sia fatto male. Il resto è buona o cattiva Amministrazione, buona o cattiva manutenzione. Tutto qui.

questo è nulla se paragonato allo stato di degrado dopo le gallerie del lotto zero