Il leoncino della Cattedrale di Teramo sta bene. Mangia tutti i giorni nutrito dall'arch. Luca Falconi (non è mio parente purtroppo, almeno sembra. Vedremo. Si ma con l'articolo non c'entra nulla. Scusate). Un novello Bramante, Lazzari della curia teramana, che segue i lavori dal caffè al tramonto. Il muretto investito in retromarcia da un camion e dal carico e scarico del comune di Teramo, è in stato avanzato di rifacimento. I mattoncini sono stati lavati e curati, rispettando i segni del tempo da mastri di tenore e valore. Note di restauro che ricordano un Gospel e un lontano De Profundis. Il Leoncino e il muretto torneranno a Nova Vita tra un mese. Le preghiere dei fedeli sono state rispettate. Alleluia. In calce, mai termine mi carezzò lieve in soccorso, una poesia di Antonio Spagnuolo, "Dietro il restauro strappo le fattezze, incolonnate dal dubbio ed il brusio prende vita nei solfeggi, del borotalco impazzito. Suggerivi accidenti, al banale violino che ti eguaglia, nel pugno della notte: un’altra luna ancora e un sortilegio, screpolato al telefono. Forse in un altro luogo la vernice, i miei lavori scuoiati, quando il tempo penetrava i rifugi della casa. Contro il Vangelo l’azzardo delle rose, ogni gesto sul vero del rim- pianto, dove è chiusa la testa a capogiro".
- Luca Falconi
- Leoncino
- Duomo di Teramo
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