Da Il Messaggero del 18 settembre: “Chiodi: Tercas, un miliardo di crediti fuori regione non tutti recuperabili”. Sempre Chiodi: “Dal 2006 un miliardo di euro di crediti è stato erogato fuori regione. Buona parte di questi non sarebbero recuperabili, ed è come se fossero titoli tossici … una strategia di depauperamento non fatta da una sola persona Insomma è come se successivamente al 2005 fossero stati introdotti nell'attivo della banca “titoli tossici” … in realtà non erano titoli ma crediti”.
Ancora Chiodi su Il Centro del 18 settembre: “Nel 2005 la Tercas era solida e liquida; c'è stata poi una strategia di depauperamento non fatta da una sola persona. Il direttore Di Matteo, infatti, non avrebbe potuto fare da solo, ma aveva evidentemente persone nei punti nevralgici dirigenziali per attuare queste operazioni. Il cda e il collegio sindacale potrebbero essere stati quindi tratti in inganno”. E ancora: “Ho l'impressione che alcune possano essere operazioni trasmigrate dal mondo del gruppo Unipol, visto che il direttore Di Matteo proveniva da una società del gruppo stesso. Si tratta di crediti erogati fuori regione a clienti non abruzzesi del settore immobiliare. Ne sapremo di più al termine dell'indagine predisposta dagli organi competenti, tra cui Procura e Banca d'Italia”.
Chiodi cita dunque il Collegio Sindacale, di cui faceva parte l’attuale amministratore della Julia Servizi Più, Simona Conte, a cui l’avrebbero fatta letteralmente sotto il naso.
Meno tenera si è dimostrata invece la Banca d’Italia che il 15 aprile scorso ha sanzionato per 75 mila euro i membri del Collegio Sindacale, tra cui la Conte, in ragione di “carenze nei controlli da parte dei componenti il disciolto Collegio Sindacale” e "di posizioni ad andamento anomalo e previsioni di perdite non segnalate all’O.d.V. da parte dei componenti il disciolto Collegio Sindacale".
Ne avevamo già scritto il 15 aprile scorso
(http://www.iduepunti.it/cronaca/15_aprile_2013/quando-il-commissariamento-tercas-incrocia-la-julia-servizi), ponendo al Sindaco di Giulianova la seguente domanda: “Come può un ex componente del Collegio Sindacale di un istituto bancario, che secondo la Banca d’Italia non avrebbe ben vigilato di fronte a fatti così gravi da portare al commissariamento della TERCAS, offrire ogni tipo di garanzia rispetto alla diretta amministrazione della Juia Servizi Più?”.
Il Sindaco ovviamente non rispose ed il PdL ne fece una questione di mera opportunità. Poco più di un vagito.
Cosa farà il centrodestra giuliese adesso che il “suo” Presidente Chiodi ha “scusato” la collega Conte? La vorrà in eterno alla Julia Servizi Più?
La Redazione de I Due Punti
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