Un circolo anonimo. Riservato. Senza troppe passamaneria. Una retata in pieno stile anni trenta del proibizionismo americano. La polizia è entrata per distrazione di un'addetta alla pulizia, per abitudine, per troppa sicurezza. Un tavolo da gioco, qualche fiches, pochi soldi. Una puntata massima da quasi mille euro. La crisi si fa sentire. Il "ritrovo" dopolavoristico dei giocatori illegali era un locale in via dell'Aeroporto. Una bisca con porte blindate e telecamere. Sei persone denunciate. Un'operazione attenta e rigorosa degli uomini della Mobile, diretta da Gennaro Capasso. Prevenzione e controllo del territorio. Nel frattempo la metà dei teramani giocano a tutto e al contrario di tutto. Dalle infernali macchinette mangia soldi che albergano in tutti i bar, ai gratta e vinci, al supernalotto. Ci vorrebbe una retata statale.
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