GLI ENTI DISATTENDONO L’OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE SUI SITI DELLE SPESE OLTRE MILLE EURO IN VIGORE DA GENNAIO.
In base ad una ricerca condotta dal quotidiano economico-finanziario Il Sole 24 ORE, gran parte degli enti pubblici è “fuori legge”.
La trasparenza in materia di spesa degli enti pubblici non è un più un optional ad uso e consumo del politico di turno. E’ un OBBLIGO ai sensi dell’art. 18 del DL 83/2012. L D.L. 22 giugno 2012, n. 83 è stato convertito nella Legge 7 agosto 2012, n. 134. Punto e basta.
L'intento della norma è abbastanza chiaro: consentire a cittadini ed imprese di controllare come viene gestito il danaro pubblico; dove vanno a finire le entrate fiscali, l'IMU e quant'altro, in modo da tenere sotto controllo una spesa che nell'ultimo anno è stata pari a 140 miliardi di euro solo per acquisti, oltre a sussidi, contributi e finanziamenti a pioggia. Quanta parte di questi 140 miliardi di euro è spresco? Quanta parte va ad alimentare clientele e quanta, invece, risponde ai reali bisogni dei cittadini?
Per ogni spesa superiore ai mille euro annui, in un elenco che comprende sovvenzioni, contributi, sussidi, aiuti finanziari e consulenze assegnati dagli enti territoriali a persone, professionisti, imprese, ecc., l’ente ha l’OBBLIGO di rendere pubblici, e scaricabili, sul sito Internet, nella sezione “Trasparenza, valutazione e merito”, il nome del beneficiario, l'importo, l'atto di spesa, il funzionario o il dirigente che l'hanno autorizzata e un link al progetto finanziato e al curriculum del beneficiario, e il contratto o il capitolato su cui è basata la prestazione pagata dall'ente pubblico.
Senza la pubblicazione di tutte le informazioni richieste, l'atto di spesa è da considerarsi illegittimo, con tutte le conseguenze del caso per dirigenti responsabili ed organi di controllo sotto il profilo delle responsabilità amministrativa, contabile e patrimoniale.
Destinatari della norma sono tutte le pubbliche amministrazioni, centrali, regionali e locali, nonché le aziende speciali e le società in house delle pubbliche amministrazioni.
Come stiamo messi dalle nostre parti? A quanto risulta dai siti internet di alcune amministrazioni, MALISSIMO.
Agorà Digitale, ad esempio, ha già riscontrato una irregolarità diffusa in tutte le ASL, Teramo compresa: http://www.aslteramo.it/operazione_trasparenza.asp
La Regione Abruzzo non è da meno: http://www.regione.abruzzo.it/portale/index.asp?modello=operazioneTrasparenza&servizio=SSSL&stileDiv=sequence&template=default&msv=info7.
Per quanto riguarda il Comune di Teramo (http://www.comune.teramo.it/index.php?id=10), il sito internet deve essere aggiornato ed adeguato agli obblighi di legge che impone trasparenza su tutti gli atti di spesa sopra i mille euro e non solo su alcuni.
E in Provincia a Teramo? A cosa serve chiederselo?
(http://www.provincia.teramo.it/trasparenza-valutazione-merito
In linea con il DL 83/2012 è invece il Comune di Roseto degli Abruzzi: http://www.comune.roseto.te.it/trasparenza_amministrativa.php.
Molto lacunoso il sito internet del Comune di Giulianova (http://www.comune.giulianova.te.it/Default.aspx?tabid=754). Comune di Atri idem (http://www.comune.atri.te.gov.it/home/trasparenza-2) e di Pineto pure (http://www.comune.pineto.te.it/internal.asp?art_id=59811&cat_id=28036&category_name=Casette%20dell'Acqua&art_titolo=Corrispettivi%20e%20compensi%20a%20persone,%20professionisti%20imprese%20ed%20enti%20privati).
Ci fermiamo qui per evidenti ragioni di tempo e di spazio.
Chi volesse verificare sui siti internet del proprio Comune potrà farlo liberamente e, se vorrà, segnalare le eventuali irregolarità alla nostra redazione.
La Redazione de I Due Punti
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Commenti
Caro redattore teramano, leggendo quello che scrivi, la lettera f della legge mi sembra che venga interpretata da tutti gli enti con una "o": il curriculum (nel caso di consulenze), il link al progetto (non è detto che esista sempre) o il contratto e capitolato della prestazione, fornitura o servizio (nel caso di aziende o professionisti) e nel sito della Provincia uno degli elementi è sempre presente. Il caso che citi della Bocconi è la dimostrazione che la trasparenza bisogna volerla e non bastano tutte le leggi di questo mondo per renderla applicabile. Non è che quell'atto si riferisce al famoso Master? http://www.iduepunti.it/pour-parler/29_novembre_2012/provincia-quel-mas…
Caro Luigi lei vuole essere querelato per un commento? Noi no. Le spiego. Ci facciamo querelare per un'inchietsa, per una verità scomoda, ma per un commento di un lettore, no grazie. La tuteliamo. Non ci ringrazi.