L’asta per la vendita dei lotti in zona E2 turistica, Via Ippodromo e Via Cupa è andata deserta, almeno per questa volta, e con la mancata vendita a privati dei lotti viene meno un’entrata una tantum di 3,6 milioni di euro prevista nel Bilancio di Previsione 2012.
Colpa della crisi che deprime gli investimenti e l’economia, dice il Sindaco.
Ma che ci fosse la crisi non era una novità neppure quando, il 10 agosto scorso, il Consiglio Comunale approvò il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare dell’Ente.
La verità è un’altra: le Amministrazioni Locali più moderne e innovative si sono date serie politiche di gestione e valorizzazione del patrimonio almeno 15 anni fa mentre Giulianova …
Adesso al Comune non resta altra scelta che procedere ad una seconda asta, puntando su cifre più modeste e sperando che qualcuno si faccia avanti.
Una cosa è certa: con la mancata entrata dei 3,6 milioni di euro ed il recupero da parte dello Stato a carico del Comune di Giulianova di oltre 200.000 euro sui trasferimenti erariali del 2012
(finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/spettanze/index/codice_ente/4130790240/anno/2012/cod/1/md/0#)mettono in pericolo la tenuta dei conti del Comune ed il rispetto del Patto di Stabilità 2012.
Ma c’è anche una seconda importante questione: perché e come siamo arrivati al punto di dover vendere i gioielli di famiglia? Cosa poteva essere fatto e non è stato fatto?
La risposta sta solo in parte nelle manovre di continui tagli dei trasferimenti statali agli enti locali ma anche nelle politiche di corto respiro degli ultimi 20 anni in cui gli amministratori di turno si sono limitati a gestire -e male- senza programmare in vista di un futuro sempre più incerto.
Nelle "non scelte" amministrative ha prevalso un’impostazione localistica , da “campanile”, tarata sulla durata della consiliatura: niente che avesse neppure la parvenza di marketing territoriale e di promozione dello sviluppo locale, concetti vecchi di almeno trent’anni, senza i quali è difficile immaginare l’allargamento della base impositiva e, quindi, di nuove entrate nelle casse comunali.
A leggere delle ultime scaramucce tra l’assessore Forcellese ed i balneatori viene un po’ da sorridere (mestamente, però).
ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2012/11/10/news/forcellese-replica-sempre-vicini-ai-nostri-balneatori-1.6005860
Sviluppo locale a parte, gli ultimi anni di storia amministrativa, da Cameli a Mastromauro, sono contraddistinti da una programmazione e da una gestione finanziaria discutibili: entrate straordinarie che vengono destinate a finanziare la spesa corrente (vedi maggiori somme ICI e Tarsu evase o eluse, accertate ed incassate; vedi oneri di urbanizzazione incassati, ecc.); mancate entrate dovute ad incuria o negligenza (vedi il caso dei mancati introiti CIP 6 per complessivi 900 mila euro spettanti al Comune per il trigeneratore dell’Ospedale); cattiva e diseconomica gestione dei servizi (su tutti vedi i rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento....su tutti i 960.000 euro della Julia Reti ed i 60.000 euro delle concessioni cimiteriali fasulle); somme non pretese (vedi gli 8/9 milioni euro in opere che il Comune si guardato bene diall'esigere a fronte delle nuove costruzioni in area ex Sadam); infine, appalti border line (es.: rimozione spiaggiato 2011, lavori di ristrutturazione della Scuola Elementare Don Milani e di rifacimento della SS 16 tratto sud).
Ci fermiamo qui per ovvie ragioni di spazio.
Quanto alla programmazione, ponendoci in ottica 2013, domandiamo all’attuale amministrazione e, in particolare, al Sindaco ed all’Assessore al Bilancio, se abbiano già maturato un qualche disegno per il nuovo anno da cui ci separano pochi giorni. Non vorremmo rassegnarci all’idea di dover convivere nei prossimi anni con la prassi invalsa da tempo di svendere i beni di famiglia per far tornare ogni volta i conti.
Gli elementi di preoccupazione non mancano: la forte esposizione debitoria nei confronti del Cirsu; il taglio dei trasferimenti statali; gli stringenti limiti di spesa imposti dal rispetto del Patto di Stabilità (fin qui violato per il 2010 ed il 2011).
A proposito di riforma della fiscalità locale, ci chiediamo anche se il Sindaco e l’Assessore al Bilancio abbiano valutato le ricadute sul piano degli equilibri di bilancio dell’applicazione delle due imposte destinate ad essere i futuri pilastri del bilancio comunale: l’IMU e la futura prossima TARES, una specie di "superTARSU" che dovrà coprire anche i costi dei servizi “indivisibili” come la manutenzione delle strade, la gestione del verde, l’illuminazione pubblica (a proposito, in virtù di un appalto tutto da approfondire, Giulianova spende in illuminazione circa 800.000 euro/anno contro i 712.000 euro di San Benedetto del Tronto!), ecc.. Tutto a carico dei cittadini, ovviamente.
Cosa pensano al riguardo il Sindaco Mastromauro e l’Assessore al Bilancio Vanni? E le forze politiche di minoranza hanno da proferire qualcosa?
La Redazione de I Due Punti
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