Se avete ingoiato la pillola rossa alla scorsa puntata, allora proseguite la lettura… “vi stiamo offrendo la sola verità, niente di più”.
Dicevamo che l’Ufficio Vigilanza e Controllo della Regione Abruzzo, cui compete la verifica della correttezza delle spese effettuate dalla Provincia per i servizi richiesti a Teramo Lavoro Srl a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), ha redatto un verbale di verifica amministrativo-contabile, datato 22 luglio 2013, nel quale evidenzia “numerose e gravi criticità” nonché il prevalente mancato rispetto delle normative.
E siccome tutta l’attività della società in house della Provincia è stata mirabilmente condotta al di fuori della legge, la Regione Abruzzo ha dichiarato “non ammesse” le spese sostenute dalla Provincia stessa per l’acquisizione dei servizi dalla società Teramo Lavoro Srl, pari ad un totale di € 1.579.491,49.
Con specifico riferimento alle modalità con le quali sono state effettuate le selezioni per assumere i dipendenti della società nel 2010, gli ispettori regionali mettono in luce un meccanismo tanto approssimativo e superficiale da non sembrare vero.
1) Nessuna commissione ha esaminato le candidature pervenute (assenti documenti al riguardo).
2) Non vi è stata alcuna comparazione fra i curricula dei candidati (assenti documenti al riguardo).
3) Non sono stati espletati né colloqui, né test, né prove scritte per la valutazione dei candidati (assenti documenti al riguardo).
4) Durante la fase di avvio della società sono stati assunti 68 dipendenti ma, incredibilmente, “sono state rinvenute solo 14 domande di candidatura”, peraltro “prive di data e numero di protocollo”.
5) La determinazione del 24.09.2010 dell’Amministratore unico della società, definito dagli ingenui ispettori “Dr V. Cretarola” (e diciamo ingenui perché il titolo di dottore è insussistente), è “sprovvista di numero progressivo” ed “allega un elenco di nominativi di candidature” per un totale di 610 unità, però inspiegabilmente “ciascuno dei nominativi è privo di ulteriori dati personali ed è carente dell’indicazione del punteggio raggiunto”.
6) La determinazione del 22.12.2010 dell’Amministratore unico della società, anch’essa “sprovvista di numero progressivo” ed “avente ad oggetto: “Resoconto attività di selezione relativa alla prima fase di selezione”, non precisa le procedure e i criteri utilizzati (es.: costituzione di Commissione ovvero nomina del Nucleo di Valutazione, etc.) e, per motivazioni indecifrabili (es.: urgenza(?)), la fase di selezione risulta espletata integralmente e personalmente dallo stesso Dr V. Cretarola”.
Cerchiamo di sintetizzare il disastro: nessuna commissione esaminatrice, nessuna comparazione dei curricula, nessun colloquio, nessun test, nessuna prova scritta, 68 assunzioni iniziali con sole 14 domande di candidatura, nessun punteggio assegnato, nessuna graduatoria, determinazioni senza numeri progressivi, nessuna procedura adottata, nessun criterio prestabilito di selezione, assenza totale di motivazioni, accentramento totale e discrezionalità illimitata di Cretarola, alias “Cretola”.
In pratica il compendio del motto della “Casa delle Libertà” coniato da Corrado Guzzanti: “Facciamo un po’ come cazzo ci pare”.
Qui non solo è saltato lo Stato di diritto, la congruenza dell’ordinamento e il buon senso, ma si è fatto strame dei principi costituzionali e comunitari di imparzialità, di trasparenza, di merito, si è giunti all’assassinio anche dell’obbligo di motivare i provvedimenti con la sicumera di chi è certo di farla franca, di poter agire indisturbato e nella più completa discrezionalità senza nemmeno farsi scrupolo di fornire uno straccio di parvenza di motivazione a chicchessia.
Cretarola si è arrogato poteri assoluti, sempre ostentando pubblicamente l’arroganza di chi si sente intoccabile. Viene da pensare che custodisca segreti non ostensibili né commendevoli per la reputazione di Catarra e della sua maggioranza provinciale, la quale lo ha compattamente difeso in ogni occasione vuoi con parole, vuoi con opere, vuoi con omissioni.
Non è difficile intuire il segreto di Pulcinella: le assunzioni supponiamo debbano essere avvenute su precise segnalazioni, tanto precise che non occorreva nemmeno la presentazione delle candidature, bastava semplicemente la parola, il nome e il cognome. Il curriculum era superfluo tanto quanto i titoli di studio. Chissà su quale imperscrutabile criterio si sia basata la selezione segreta di Cretarola e quali meriti oscuri avessero i candidati senza candidatura e senza curriculum per poter essere selezionati ed assunti.
È ragionevole ritenere che mai, dagli antichi romani ad oggi, si sia visto tanto pressapochismo e tanta faciloneria, nel dispregio di ogni regola e di ogni normativa.
E mai come oggi è inderogabile e obbligatorio invocare a gran voce le dimissioni di Valter Catarra da Presidente della Provincia e quelle di Eva Guardiani da Assessore provinciale al Lavoro, sia per quanto sopra esposto che per quanto esporremo nelle prossime puntate.
La Redazione de “I Due Punti”
Commenta
Commenti