Il basket a Teramo non finirà mai. La palla a spicchi è come le virtù di Schillaci, fatta di raccolta, di storia, di orti e campetti, di materie prima e umane, di racconti e di giovani, di passione e tradizione. Non si può estirpare ciò che è infestante, ciò che cresce all'angolo di una strada, che supera l'asfalto del nuovo o di una ciclica crisi economica. Schillaci è rimasto bambino con le mani nella marmellata, nelle essenze della vita. Ha i mille odori dello "Zinnale" di una nonna che cucina, di quella massaia che diventa fuoco, acqua e farina. Marcello conserva il segreto della strada. Umori. Il basket a Teramo è finito, lo sapete il motivo? Carlo Antonetti ha spiegato della necessità di un milione e trecentomila euro; del bisogno immediato di uno sponsor generoso e con un progetto a lungo termine: di una Banca Tercas perchè no, come la Montepaschi di Siena; ha narrato di un miracolo durato undici anni; ha stretto il pugno per una fede incrollabile; la tenacia e la convinzione per una salvezza che arriverà con sofferenza ma arriverà...questione di sentimento. Il Teramo Basket sta finendo perchè il basket a Teramo non esiste. Non esiste la cultura della città sportiva orientata verso i giovani. Quando una città non ha spazi per i propri ragazzi è una città morta, senza speranza. Caro Antonetti, Caro Sindaco Brucchi, Caro Ass. Campana, siamo tornati dopo venti giorni dall'articolo sulle vergogne teramane a fare un giro nei playground teramani. Due nella zona della Gammarana. Uno all'interno esterno della scuola D'Alessandro e uno nella struttura comunale dell'Acquaviva. Ci hanno accompagnato i ragazzi di strada. Quelli che eravamo noi. Quelli che stanno crescendo senza nulla in una società che ha tutto. Quelli che come noi facciamo da soli tanto la politica non esiste. Quelli che come noi giocano anche d'inverno e con queste giornate non possono sentire il contatto fisico di una spalla contro una spalla, di una spinta e di una gomitata, del sudore, di una stretta di mano. Due campi. Quattro canestri. Uno solo funzionante. Nessun atto vandalico. Mi fanno vedere le saldature che cedono dopo il terzo tiro da centrocampo, con i canestri che si arrendono alla prima terrena schiacciata. Senza riflessi e senz'anima. Una vergogna. Il basket a Teramo è diventato televisivo, virtuale e si è persa la magia del rumore di una palla che rimbalza e rimbalza e rimbalza...silenzio...la retina che si gonfia...flop...il fallimento della politica.
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Commenti
Bravo Rosario, mediatiamo su questo! Ora però mi viene da chiedere. E tutti i soldi incassati per Poeta, Amoroso, Tucker, Wheeler, Moss e tanti altri: che fine hanno fatto? ! VI PREGO: DIGNITA'!