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Giulianova: Ferragosto, Gualandi mio non ti conosco

4 minuti

Ferragosto, Gualandi mio non ti conosco ad eccezione del Movimento Cinquestelle, la politica giuliese snobba l’affare Gualandi di cui abbiamo già scritto in due occasioni:
http://www.iduepunti.it/cronaca/11_agosto_2013/giulianova-il-gualandi-buss%C3%B2-e-nessuno-parl%C3%B2
http://www.iduepunti.it/cronaca/14_agosto_2013/la-politica-giuliese-macchia-il-gattopardo

Lo avevamo messo in preventivo: trattandosi di una vicenda che inizia più di trenta anni fa e le cui responsabilità politiche attraversano in lungo e largo ampi settori e più di una generazione della politica giuliese, il silenzio è d’obbligo.
Il contenzioso tra la Fondazione Gualandi ed il Comune di Giulianova, definito “bonariamente” a fine 2001 con tanto di transazione approvata con delibera di Consiglio Comunale n.° 134 del 30 novembre 2001, può essere considerato chiuso oppure no? Cosa rispondono a Palazzo di Città?

A beneficio di coloro i quali nel 2001 a Palazzo c’erano (es.: Cameli. Mastromauro, Di Carlo, Rota) ricordiamo che tutto iniziò nel 1980 allorquando il Comune di Giulianova eseguì tutta una serie di lavori in Via Sechini, realizzando parcheggi e marciapiedi, su terreni di proprietà della Fondazione Gualandi, che nessuno si era preoccupato di espropriare. Prima acquisisci un valido ed efficace provvedimento di esproprio e poi esegui le opere: semplice no? Non nel caso di Via Sechini: qui, come in numerosi altri casi nell’Italia di quegli anni, i 10.100 mq. di terreno del Gualandi sono stati utilizzati per scopi di pubblica utilità in assenza di esproprio.

Nel 1996, a distanza di sedici anni dai lavori, una consulenza giudiziale stima il danno subito dal Gualandi in 1,3 miliardi delle vecchie lire: quasi 129.000 lire a mq.. Non sta a noi giudicare la congruità della quantificazione del danno ma la somma, per quei tempi, era importante considerata la destinazione urbanistica dei terreni “acquisiti” dal Comune. In ogni caso, essendosi realizzato l’istituto dell’“occupazione acquisitiva”, il Gualandi doveva essere risarcito.

Cinque anni dopo entra in vigore il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, meglio noto come “Testo Unico Espropri”. Per numerosi Comuni si aprono contenziosi da “lacrime e sangue” ancora oggi pendenti: si pensi all’esproprio Franchi a Giulianova.
Comune e Gualandi raggiungono un’intesa e la ratificano nel dicembre del 2001. La misura del risarcimento viene fissata in 1,1 miliardi di lire (quasi 110.000 lire/mq.).

I primi 500 milioni di lire avrebbero dovuto essere liquidati a fine 2001 ed il resto entro marzo 2002. Il Comune, però, avrebbe potuto scalare dalla prima “rata” da 500 milioni di lire il 50% delle spese sostenute per lavori ed opere di ammodernamento dei locali dell’edificio di Via Gramsci, allora non idonei ad ospitare l’Università; il restante 50% del costi di opere e lavori sarebbe stato detratto dalla seconda “rata” da 600 milioni di lire.
Il Comune avrebbe dovuto presentare “progetti” che il Gualandi avrebbe dovuto accettare. Presentazione “progetti” da parte del Comune, accettazione del Gualandi, scorporo dal debito iniziale: questo è il meccanismo previsto nella transazione di fine 2001.

Ebbene, il Comune quei progetti li ha mai presentati? Il Gualandi li ha mai accettati mettendo nero su bianco? Quanto sono costati in tutto ai cittadini i lavori e le opere che il Comune ha realizzato a più riprese, anche durante il mandato Ruffini, per estinguere parte del vecchio debito? Il Comune ha dato più del dovuto? C’è un atto ufficiale con cui il Gualandi  attesti che la partita è definitivamente chiusa? L’affaire Gualandi è da archiviare oppure no?

La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

E Il Cittadino Governante che dice al riguardo? Eppure quando si tratta di urbanistica, contenziosi ed espropri l'esperto F.A. in materia è solito intervenire.
Perché questi continui attacchi al Cittadino Governante? Vi stanno forse simpatici tutti quelli che stanno distruggendo Giulianova? Badate piuttosto ai soliti Mastromauro, Di Carlo (con la sua bella piscina sulla spiaggia) e Cameli.