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Raccolta funghi... "Mettiamo una tassa sui montanari".

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Cento euro. Un aumento di altri venti euro. La solita differenza tra residenti e non residenti, ha fatto saltare il coperchio della pentola. I fungaioli teramani continuano la loro forte protesta, per l'ultimo protocollo dell'Amministrazione Separata dell'antica Università Agraria di Rocca Santa Maria. Non comprendono il senso dell'art 7, ovvero il diritto di riserva ed aree di raccolta sostenibile a fini economici.
Si legge " Nelle terre civiche, rese identificabili da tabellazione lungo le strade di accesso, la raccolta è riservata in via sclusiva ai residenti nella comunità titolare secondo la regolamentazione dell'organismo di gestione. Tale diritto viene esercitato con l'apposizione di tabelle con la scritta " Raccolta funghi riservata". Perchè?
Un noto cercatore di funghi teramano ci scrive"
Cari Sindaci di Crognaleto e di Rocca S.Maria con la mentalita' del medioevo che vi ritrovate finirete per ucciderla la NOSTRA MONTAGNA. Si vive di turismo e di presenza di persone e non con le chiacchiere inutili che continuate a fare.
Dovreste proporre cose che valorizzino i nostri monti come ad esempio prodotti tipici veri quali salumi e formaggi ed invece si trovano cose da centro commerciale, artigianato locale ed anche qui lasciamo perdere, sentieri e rifugi per appassionati di trekking, maneggi per passeggiate sia estive che invernali con cavalli, motoslitte, servizi alberghieri di un certo livello che attirino turisti anche da fuori Provincia, piste di sci di fondo, e cosa piu' importante di tutte impianti sciistici sui monti della laga, altro che Prati di Tivo.
Invece continuate con la storia dei funghi facendo finta di non conoscere la distinzione della parola "uso civico" da "proprietà'".
Dovreste ringraziare i cercatori di funghi che con la loro presenza portano un po' di "ossigeno" a quelle attivita' quali bar e ristoranti, ma se continuate a trattarli come appestati non vi premieranno di certo.
State facendo una lotta per favorire quelle quattro/cinque famiglie che nonostante lavorino e percepiscono lo stipendio in citta' riescono a mettersi in tasca con la vendita di funghi, tartufi, cinghiali, ecc. ecc un bel gruzzoletto e per giunta esentasse. Per concludere una provocazione.
Anche noi in citta' a questo punto dovremmo chiedere dazio a chi viene ad invadere i nostri spazi. Una tassa sui montanari
".

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Ciao, chi mi conosce sa che vivo i "Funghi" a 360° , dai corsi micologici alla ricerca del fungo più strano e sconosciuto, in pratica parlo solo ed esclusivamente di funghi come Bubba parlava di gamberi nel film Forrest Gumb, credo di conoscere bene il problema ma con tutta la buona volontà risulta quasi impossibilibe risolverlo in maniera soddisfacente per tutti. Ci sono le leggi da rispettare, Legge quadro e Legge Regionale, c'è l'annoso problema degli usi civici, c'è la giusta rivendicazione di ricevere in montagna parte della tassa annuale, che potrebbe benissimo aumentare un pò, per la raccolta funghi che ogni raccoglitore paga annualmente alla Provincia, e c'è soprattutto un' evidente chiusura da parte degli Amm.ri Montani che hanno esasperato, ad hoc, il problema della raccolta funghi, forse per garantirsi il minimo di consenso locale. A questo punto abbiamo esasperato tutto, il taglio delle gomme, martedi scorso, dell'auto di un escursionista credo che sia un evidente autogol montanaro anche se bisogna ancora capirne le vere motivazioni e può anche darsi che i funghi non c'entrino niente, ma sta di fatto che lasciare abbandonato un intero territorio senza che vi sia un minimo di presenza dello Stato che faccia rispettare le proprie Leggi è molto grave. Negli ultimi anni, Il Signore, unico vero "proprietario" è assolutamente scontento di vederci litigare e rivendicare diritti sui suoi prodotti, si è stancato, il caldo ed il vento stanno risolvendo drasticamente il problema. In bocca al lupo bruno
Finalmente qualcuno che mette in risalto questa situazione assurda. La Regione Abruzzo ha regolamentato con una legge la disciplina della raccolta dei funghi epigei spontanei. E' la sola che vale e deve essere fatta rispettare a tutti dall'ente Provincia che incamera la tassa per la licenza di raccolta. Non si capisce quindi come si renda possibile e tollerabile che le amministrazioni separate, le antiche università e i comuni montani emettano Ordinanze che scavalchino leggi di organi superiori nell'indifferenza totale di tali organi. La Provincia dovrebbe mandare le forze dell'ordine ad effettuare controlli ed accertamenti e vedere con quale autorità si permette loro di bloccare strade con sbarre e gabbiotti vari e dare mandato ad una persona del posto a chiedere illegalmente dalle 6,00euro alle 8,00 euro di pedaggio a chiunque voglia entrare rilasciando una pseudo-ricevuta di nessun valore legale. E' incredibile poi che addirittura , nonostante la Regione Abruzzo ha specificato chiaramente che si può accedere nei boschi tutti i giorni della settimana, le antiche università, le amministrazioni separate e i comuni montani, vietino di fatto l'accesso nelle giornate del martedì e mercoledì ai non residenti del territorio per favorire i locali innescando così una sorta di DISCRIMINAZIONE non tollerabile. E' di martedì 10-07-2012 la notizia apparsa sui giornali che a due escursionisti in località "Ceppo" di Rocca S.Maria sono state tagliate tutte e quattro le gomme della loro macchina in quando esisterebbe una legge non scritta che vieta ai non residenti di accedere nei boschi come descritto sopra nelle giornate del martedì e mercoledì. E' una vergogna che si verifichino atti di vandalismo gratuito di questo genere. Dovrebbero essere i residenti locali stessi a isolare i loro compaesani che si comportano in questa maniera perchè con il loro modo di fare danneggiano lo sviluppo economico dei loro territori Queste persone non si domandano mai come sia possibile che in Trentino la montagna vive e prospera nel benessere mentre da loro non c'è nulla? Non si accorgono che in una stagione come questa, nella quale i funghi non sono nati, nessuno sale in montagna e quindi ci sono ripercussioni negative per attività commerciali quali bar e ristoranti? Per il resto condivido tutto l'articolo scritto con sagacia dal signor Falconi.
Andasse cortesemente a cacare il noto teramano.
Non ricordo chi, ma qualcuno ha detto che la conorrenza è l'anima del commercio. Se i cercatori di funghi teramani, sono più bravi, che colpa ne hanno? Perchè discriminarli?
Avevo iniziato a leggere l'articolo e speravo di trovare scritta, oltre alla provocazione, una soluzione sull'argomento, o una proposta di armistizio, e invece leggo il solito pensiero/soluzione che attanaglia i fungaioli teramani, "se i montanari scendono a Teramo facciamoli pagare", non è la soluzione. E' anche vero che gli abitanti della comunità montanara non fanno molto per accogliere i visitatori, i turisti e i cercatori di funghi, anzi ci si mettono d'impegno per farli scappare,non solo con mezzi criminali, non è nemmeno questa la soluzione. E' anche vero che esiste una legge sulla raccolta dei funghi, ma senza controllo come la si rispetta?.... vi racconto una mia disavventura, ero a Valle Pezzata, zona parco, c'era una squadra di cacciatori di cinghiale che sparavano ad altezza uomo, chiamo la forestale per segnalare il tutto.... NON SONO VENUTI A CONTROLLARE!!! .... quindi chi controlla? un manipolo di uomini assetati di egoismo dietro una sbarra.... è anche vero che manca un'etica dell'andare in montagna, il fruitore della montagna, escursionista o fungaiolo, non rispetta la montagna inquinandola, andando con i motori, scavando, non riportando i rifiuti degli altri a valle... il fungaiolo non rispetta nemmeno la legge, chi prende solo i kg consentiti dalla legge? senza controllo, nessuno... "l'amministratore separato" fa pagare un permesso di ingresso su una strada, anch'esso vietato dalla legge, ma se nessuno controlla lo può fare.... io credo che una maggior presenza di controlli, una maggiore trasparenza da parte dell'amministrazione che indica come usano i fondi raccolti con il pedaggio può migliorare il clima.... pensate un pò se loro dicessero, "bene, abbiamo raccolto una cospiqua somma con i permessi, sistemiamo il sentiero della Morricana così i bambini non ritornano infangati, ripuliamo il sentiero del Lago dell'Orso che abbiamo contribuito a tenere inagibile per anni..." ma anche io escursionista sarei invogliato a pagare un pedaggio.... (piccola proposta, pedaggio rimborsato con 1 euro al kg di spazzatura riportata a valle... utopia)..... la soluzione può avvenire solo tramite la cultura sulla montagna.... un'ultima cosa: fungaioli, non ricordatevi del Ceppo, della Cavata, della Morricana, di Rocca santa Maria solo quando ci sono i funghi..... amministratori, non ricordatevi che la strada deve essere chiusa solo quando ci sono i funghi..... ricordatevi che il territorio del Ceppo ha un potenziale incredibile tutto l'anno, i funghi sono solo una piccola parte.....
Eticamente parlando non mi sembra giusto tassare i montanari per l ' ingresso in citta ; ma visto che i si-ndaci dell ' entroterra teramano stanno impegnandosi al massimo per combattere e bandire gli appassio-nati fungaioli cittadini , ritengo indispensabile dare una risposta maiuscola a questi sindaci , in primo lu-ogo , e non ultimo a tutti i loro interessati sostenitori : come le aree , delle quali si parla nell ' articolo ( di uso civico ) sono riservate ad esclusivo uso dei residenti , anche noi ( della provincia di Teramo ) dobbia-mo mettere in piedi una legge con la quale permettiamo a tutti gli organi preposti allo sveltimento delle pratiche burocratiche comunali , catastali ecc. ecc. di applicare una soprattassa a tutti gli abitanti e sin-daci delle frazioni che hanno aderito alla legge relativa agli usi civici : vediamo un pò se poi dopo contin-uano ad inneggiare a farneticanti rivendicazioni di " usi civici medioevali " !
Devo ricordare alcuni passaggi perche le persone devono sapere .La provincia di Teramo nella figura del Ass. Di Michele e il consigliere Corona hanno proposto in regione anche con il contributo della amena che rappresenta un numero elevato di iscritti fungaioli la quanto di un tesserino unico che variava tra i 70 euro gli 80.Quando hai sindaci é stata redatta questa notizia sai che cosa hanno risposto dopo un lungo litigio tra di loro per la ripartizione delle somme che era poco la loro proposta era di 110 euro esclusa la tassa nazionale che si paga alla provincia .Quindi di cosa parliamo ? C'è una legge regionale parla chiaro non si possono prendee contributi aggiuntivi da parte dei comuni.Quindi fungaioli non pagate nulla quando vi multano ricorso e chimate la forestale quando vi vannoil verbale tutto un abuso quello che fanno.grazie
I veri responsabili del caos creato sono i dirigenti dell'Amministrazione Provinciale del "ramo" preposto al settore micologico che non fanno nulla per risolvere il problema nonostante i lauti stipendi che percepiscono. Se non sono capaci di prendere posizione dovrebbero licenziarli tutti.
Rispondo A boletus stai veramente sbagliando perche la provincia si è impegnata molto si è spinta oltre alla loro competenza facendo anche verbali alle antiche aministrazioni valle Castellana ....informati !!!!! per le multe che si ritrovavanao i poveri fungaioli illeggittime.Detto questo la regione in particolare modo l'assssore Febo deve far chiarezza.Cmq una lunga battaglia che solo i fungaioli impugnando le multe facendo ricorso possono dar ragione una volta per tutti anche alla provincia che ribadisce sempre che non devono pagare in base alla legge regionale del marzo 2010 sulla raccolta funghi che parla chiaro.
Mi associo alle lamentele del noto teramano , e' come se i sindaci della costa decidessero di mettere una tassa ai montanari che vengono a bagnarsi al mare!! Sarebbe una cosa folle!!
Gentile sig. Giancarlo Falconi, ancora una volta non sono d'accordo con lei, e lei dirà "e chi se ne frega". Conosce la legge sugli "usi civici"? Si è messo dalla parte di chi subisce il torto di vedersi togliere, sulla sua PROPRIETA', (si perchè uso civico sta per proprietà indivisa) quello che la legge gli attribuisce? I funghi, le lumache, i frutti di bosco, i volcheri, la felce, la legna e le foglie secche, addirittura durante il Fascismo, lo stabbio degli stazzi dei pastori, su domanda, era ad esclusivo uso dei residenti naturali. E' sbagliato accettare da parte degli amministratori delle Antiche Università Agrarie, "amministrazioni separate" compensi dei non aventi diritto, per la raccolta dei funghi ecc... I funghi devono essere ad uso esclusivo degli aventi diritto, I NATURALI. Quelle poche persone che ancora vi si dedicano, alcuni lo fanno per mestiere, vendono i funghi ai ristoratori locali che li servono ai turisti che frequentano quei luoghi. Se non vi sono questi del luogo che li raccolgono e li vendono, i ristoratori devono acquistarli altrove e spacciarli per raccolti sul posto. Nessuno vieta a chi vuole raccogliere funghi andare a farlo sul territorio demaniale, come al mare a nessuno viene vietato di passare sul bagnasciuga ma sicuramente non si può andare sulla proprietà privata. Ripeto, USO CIVICO sta per PROPRIETA' INDIVISA, e quindi proprietà dei soli naturali. loreto bartolomei

Caro Loreto, la leggo sempre molto volentieri. Grazie per i suo interventi e per i tanti dubbi, che mi aiutano a crescere.

E assurdo mettere una tassa ai montanari che vengono a Teramo, perche i montanari che verngono a Teramo, vengono nei negozi o attivita commerciali dei teramani per fare compere, e questo per la nostra città è una grande risorsa. Se i montanari per venire a Teramo devono pagare una tassa o un dazio, ci verranno dopo a Teramo? Dopo vedremo che batosta per l'economia teramana.
@LORETO BARTOLOMEI perchè non usa lo stesso criterio anche con chi è stato assunto da enti vari come il Ruzzo, l' enel , la telecom o addirittura con il Sindaco di Crognaleto che è impiegato nel corpo dei vigili del fuoco di Teramo? Con il modo di ragionare che lei ha è giusto pretendere da chi risiede in città di avere il posto di lavoro indebitamente occupato da chi viene da fuori. Suvvia, non dica sciocchezze. Del resto confondere la proprietà dall'uso civico ............................. Sono d'accordo con Alessandro De Ruvo, bisogna trovare una soluzione che stia bene a tutti. @ ANTONIO La Provincia ha tutte le colpe perchè è quella che incamera la tassa sul tesserino raccolta funghi, pertanto non può fregarsene facendo finta che il problema non esiste.
Prendo atto che lo jus soli esiste è vivo e lotta coi "naturali".
Signor Sandro, mi dispiace ma lei non sa di che parla, se vole può richiedere copia della legge e regolamento degli "Usi Civici" dell'antica Universita' Agraria di Pietracamela capoluogo, che tra l'altro io ho avuto l'onore di ricostituire dopo molti anni di "sonno". Si, il richiedente è stato loreto bartolomei. Credo di conoscere bene l'argomento. Il regolamento di Pietracamela è il più completo che si conosca ed è stato copiato da molte altre a.s. . Sig. Falconi, adesso che diranno "i suoi Pietracamelesi" dopo il suo intervento. loreto bartolomei
Il vero problema è che chi ha fatto le leggi e chi amministra il parco non Sto arrivando! Neanche dove si trova il Ceppo e non Sto arrivando! Neanche cosa sono i Funghi. Le legge vanno redatte di concerto con i residenti ascoltando le loro richieste, tenendo conto delle loro esigenze e valutando le proposte. La montagna è stata penalizzata troppo a lungo da amministratori improbabili.
Rispondo a Sandro la provincia è andata oltre i suoi compiti.La tassa che paghi che sono 30 euro è una legge nazionale che si paga da Torino a Catanzaro sempre quella con qui soldi la provincia come fa perfettamente ci fa cosi per il rilascio del tesserino aggiornamenti ecc....inoltre si è fatta promotrice delle esigenze dei fungaioli per evitare tasse ecc.. Con un tesserino unico che paghi vai senza problemi proponendo il costo di 70 max 80 euro comprensivo dei 30 della provincia ma i sindaci di Rocca Crognaleto ecc hanno rifiutato quindi la situazione rimasta uguale.Per informarti meglio puoi verificare in provincia ci sono verbali sia li delle riunioni che in regione carta canta Sandro
Un saluto a tutti gli appassionati che interloquiscono e soprattutto a Giancarlo che ci ospita. Non sono un "fungaiolo" n'è tantomeno un professore di diritto o di economia ma solo un cittadino che si impegna nel rispetto altrui inseguendo un'idea si senso civico da tramandare ed insegnare ai propri figli. In questa ottica mi permetto di intervenire sulla questione nella maniera più semplice e breve possibile. Nei commenti che precedono sono stati toccati i temi della legalità, dell'economia e dell'etica. Dal punto di vista legale l'uso civico non può essere banalizzato in un concetto di proprietà indivisa altrimenti scateniamo il distorto senso di appartenenza del territorio che ci porta agli atti di vandalismo ammantati dal senso di autotutela (comunque illegale) ai quali assistiamo. Per uso civico si intende il peso imposto su beni immobili a favore della collettività, che usufruisce dei beni e dei frutti che ne derivano. Questa figura giuridica nasce in epoca medievale per garantire la sopravvivenza di una specifica popolazione, sfruttando in modo produttivo aree circoscritte, in tempi in cui il feudatario, su mandato dell'imperatore, re o papa possedeva non solo le terre, ma anche uomini, cose e animali. L'uso civico nasce come diritto feudale, caratterizzato dall'utilizzo che una determinata collettività locale può fare di determinate aree e si inquadra, quindi nell'ottica tipica di un'economia di sussistenza. Il concetto di sussistenza non può certo applicarsi alle attuali comunità della montagna, non solo abruzzese, che per fortuna godono di mezzi economici provenienti da altre forme di attività. Anzi la libera fruizione della montagna da parte di soggetti aliunde provenienti favorisce l'arricchimento della comunità attraverso lo sviluppo di altre attività fra le quali è facile immaginare tutte quelle legate all'indotto del turismo, sicuramente più redditizie delle forme di sussistenza che potevano dare in epoca feudataria il diritto di legnatico (uso civico di raccolta della legna), quello di erbatico (pascolo) o quello di fungatico (raccolta dei funghi). Per rimanere in ambito giuridico poi, va detto, che esiste un principio costituzionale di divieto della doppia imposizione. Pertanto, se ho letto correttamente, il pagamento di una tassa in forza di legge regionale dovrebbe escludere la possibilità di imposizione da parte di qualsiasi altro ente di rango territoriale più ristretto. Non solo, ma l'imposizione di un pagamento per derogare all'esclusiva fruizione delle ricchezze del territorio da parte dei residenti locali è una contraddizione in termini con il senso del diritto di uso civico diretto alla sussistenza della popolazione. Il balzello riscosso non mi sembra che vada a soddisfare le esigenze primarie dei cittadini nè tantomeno, a quanto risulta, abbia contribuito a migliorare lo stato dei luoghi. Ma dove finiscono i soldi è un altro problema, o forse il problema dei problemi. Per concludere auspico che la popolazione locale si renda conto che non ha bisogno di "recintare" idealmente la montagna per stare meglio, ma di aprirla a tutti coloro che l'apprezzano. Una montagna aperta attirerà appassionati che spenderanno i propri soldi nelle realtà economiche del luogo e, come avviene in altre comunità nel nord d'Italia, restringerà gli spazi di approfittatori e malfattori, soprattutto locali. Inoltre, una popolazione locale aperta alla realtà e non imbonita di devianti interpretazioni della vita del proprio territorio si porrà il problema di dotarsi di una classe politica e dirigente che abbia a cuore gli interessi della collettività e non solo quella di qualche fungaiolo semiprofessionista che conduce una propria guerra personale a colpi di chili, talvolta solo grammi, di funghi raccolti.
Gentilissimo sig. Dario, lei ha scritto: Dal punto di vista legale l'uso civico non può essere banalizzato in un concetto di proprietà indivisa altrimenti scateniamo il distorto senso di appartenenza del territorio che ci porta agli atti di vandalismo ammantati dal senso di autotutela (comunque illegale) ai quali assistiamo ( sig. Dario non si combatte il vandalismo non applicando la legge, ma soltanto applicandola, io assolutamente condanno gli amministratori che hanno accettato soldi in cambio di raccolta funghi indiscriminata. Applicando la legge i vandali non ci sarebbero. Il corso ed il tesserino non da diritto ad accedere sulle proprietà altrui ma alla sola conoscenza dei funghi commestibili). Per uso civico si intende il peso imposto su beni immobili a favore della collettività, che usufruisce dei beni e dei frutti che ne derivano. Questa figura giuridica nasce in epoca medievale per garantire la sopravvivenza di una specifica popolazione, sfruttando in modo produttivo aree circoscritte, in tempi in cui il feudatario, su mandato dell'imperatore, re o papa possedeva non solo le terre, ma anche uomini, cose e animali. L'uso civico nasce come diritto feudale, caratterizzato dall'utilizzo che una determinata collettività locale può fare di determinate aree e si inquadra, quindi nell'ottica tipica di un'economia di sussistenza. Fin qui ci siamo, siamo d'accordo, io e lei diciamo la stessa cosa, tranne quella parentesi. Mi scuso, io la dico con parole più semplici vista la mia cultura. Il concetto di sussistenza non può certo applicarsi alle attuali comunità della montagna, non solo abruzzese, che per fortuna godono di mezzi economici provenienti da altre forme di attività. Anzi la libera fruizione della montagna da parte di soggetti aliunde provenienti favorisce l'arricchimento della comunità attraverso lo sviluppo di altre attività fra le quali è facile immaginare tutte quelle legate all'indotto del turismo....... ....Per concludere auspico che la popolazione locale si renda conto che non ha bisogno di "recintare" idealmente la montagna per stare meglio, ma di aprirla a tutti coloro che l'apprezzano. Una montagna aperta attirerà appassionati che spenderanno i propri soldi nelle realtà economiche del luogo e, come avviene in altre comunità nel nord d'Italia, restringerà gli spazi di approfittatori e malfattori, soprattutto locali. E proprio qui che non andiamo più nella stessa direzione, e mi spiego. Sig. Dario, sposto ai Prati di Tivo la sua attenzione perchè la conosco di più e perchè è ad un livello più alto di soprusi verso la popolazione locale e quindi e più facile per me farle capire cosa voglio dire. A Prati di Tivo il problema funghi non si pone perchè ne fanno pochi ma vi è il problema turismo invernale. Lo sci. La proprietà dei terreni privati (sono privati a tutti gli effetti, accatastati in catasto ai singoli cittadini) in più per fortuna "gravati da uso civico" va dalla cima della zona del Calderotto fino alla intermedia della seggio-cabinovia, Quindi tutta o quasi la conca dei Prati. Ebbene gli impianti sono stati montati in epoche in cui i miei paesani hanno creduto alla favola dell'arricchimento di tutto il paese in quanto tutti avrebbero avuto la possibilità di fare una qualsiasi attività (fine anni 60). " restringerà gli spazi di approfittatori e malfattori, soprattutto locali." Qualche ciarlatano interessato gridava: vedrete torneranno i nostri paesani dal Canada (all'epoca vi erano in Canada oltre 2000 famiglie) per fare tutte le attività che saranno necessarie per il turismo. Sa, ad oggi se noi Pretaroli, proprietari dei terreni, dove sorgono gli impianti, vogliamo andare a sciare dobbiamo pagare il biglietto, mentre io dico "il potentato teramano non pagante", scia gratis. Non posso elencarle qui le attività che in nome ed a vantaggio di quel tipo di turismo mi hanno costretto a chiudere sulla mia terra. Anche con denunce penali. Nessuno di Pietracamela tranne e solo quelli della prima ora ha potuto fare una qualsiasi attività legata al turismo ai Prati. Vede a Rocca Santa Maria e Crognaleto i funghi ai Prati il turismo, la stessa cosa, c'è sempre qualcuno che vuole opprofittare del più debole. Dio poi ascolta "le preghiere degli umili" e mette lo sgambetto ai "ciarlatani interessati" ed oggi non c'è ne quasi più nessuno. Non so se lei conosce la realtà di Pietracamela, il terremoto infine ne ha determinato la morte irreversibile. Sa, questa notte di Pretaroli naturali che hanno dormito a Pietracamela si possono contare sulle dita delle mani e dei piedi. Una ventina. L'unica soddisfazione che ho è quella di vedere negli alberghi colonie e solo colonie, sugli impianti con portata di migliaia di persone ora, costati 12.000.000 di euro, nessuno, nessuno, quest' anno ho scritto, ho le foto di tutto l'inverno salvate della webcam, 3000 sciatori paganti. Agli amministratori comunali, alle Amministrazioni Separate voglio lanciare un appello, tornate indietro, non concedete più in cambio di quel poco di denaro di calpestare i diritti della gente di montagna. Create voi delle squadre addette alla raccolta e commercializzazione dei funghi. Buona fortuna. E che Dio benedica tutta la gente di montagna turlupinata. A Giancarlo Falconi voglio ringraziarlo per lo spazio concessomi. loreto bartolomei
@dario Grazie per il suo prezioso intervento che spero venga letto e interpretato con intelliggenza da chi dovrebbe far rispettare le leggi vigenti. @loreto bartolomei sarebbe meglio non vantarsi di Pietracamela, unico paese di montagna che per decenni ha bloccato lo sviluppo economico dell'intera comunità montana della Provincia di Teramo. Una vera vergogna. @antonio, praticamente scrivi che ho ragione. Se i Sindaci di Crognaleto, Rocca S.Maria, ecc. hanno rifiutato l'accordo è obbligo della Provincia intervenire immediatamente per far rispettare la legge esistente fino a quando non verrà modificata in un senso o nell'altro.
@loreto bartolomei sarebbe meglio non vantarsi di Pietracamela, unico paese di montagna che per decenni ha bloccato lo sviluppo economico dell'intera comunità montana della Provincia di Teramo. Una vera vergogna. Sig. sandro, se non avesse scritto "sarebbe meglio non vantarsi di Pietracamela" avrei detto che siamo d'accordo. Si rilegga quanto ho scritto nei tanti interventi che ho fatto qui sui Prati di Tivo-Pietracamela e vedrà che si corregge. Le risposte che da agli altri non le condivido assolutamente. loreto bartolomei
da come scrive il signor Bartolomei, sembrerebbe che voglia difendere a tutti i costi una legge feudataria come scrive il signor Dario. Mi viene il dubbio che il signor Bartolomei sia un "prelato" che vuole difendere le innumerevoli "proprietà " della Chiesa acquisite nei secoli. Siamo nel 2012 e se come lei scrive ai Prati di Tivo quest'anno sono venute solo 3.000 persone paganti ad usufruire degli impianti di risalita, un motivo ci sarà. Si faccia un esame di coscienza e magari lasci spazio ai giovani con una mentalità più aperta e imprenditoriale. P.S. prenda esempio dal Trentino (per l'impiantistica) e dalla Romagna (per il turismo)..................................................................
cortinarius da come scrive il signor Bartolomei, sembrerebbe che voglia difendere a tutti i costi una legge feudataria come scrive il signor Dario. Si, la voglio difendere a tutti i costi perchè è nel diritto dei naturali dei paesi di montagna. Mi viene il dubbio che il signor Bartolomei sia un "prelato" che vuole difendere le innumerevoli "proprietà " della Chiesa acquisite nei secoli. Si, ho studiato teologia, sono nella Chiesa Ortodossa ho solo gli ordini minori, è ne sono fiero. Difenderei anche la Chiesa sorella se necessario. Lei fa parte di quelli che credono che le Chiese Cristiane sono sataniste, ladrone, approfittatrici di incapaci, mentre le altre sono interessanti????? Siamo nel 2012 e se come lei scrive ai Prati di Tivo quest'anno sono venute solo 3.000 persone paganti ad usufruire degli impianti di risalita, un motivo ci sarà. la redazione è autorizzata a darle la mia p.e.così la informo privatamente, o tutti i miei interventi sui Prati di Tivo così capirà. Si faccia un esame di coscienza e magari lasci spazio ai giovani con una mentalità più aperta e imprenditoriale. P.S. prenda esempio dal Trentino (per l'impiantistica) e dalla Romagna (per il turismo).................................................................. Questo anche se brevemente devo dirglielo, ho lavorato sugli impianti di risalita ai Prati per anni, dal 1961, sono maestro di sci, sono stato insegnante Ansci, ho fatto 3 corsi come insegnante nelle stazioni del nord, Aprica, Cervinia, Moena, ho abilitato all'insegnamento 60 maestri che oggi vecchietti purtroppo come me (60 anni circa) insegnano in tutta Italia. Sono stato atleta di sci Alpino dell'Enel, le stazioni del nord le conosco come le mie tasche. Chiedo scusa a Giancarlo Falconi ma questa ultima precisazione era necessaria. loreto bartolomei
@bartolomei, adesso capisco perchè a Pietracamela siete messi così male. Non ho altri commenti da fare.
Sig. Sandro, io l'avevo caspito subito chi era lei, uno che non ha neppure il coraggio di firmarsi. loreto bartolomei
Io da cittadino amante della montagna esperto di turismo a 360 ° posso soltanto dire ai sindaci coinvolti nella diatriba uso civico, che andassero a fare magari un corso di aggiornamento nelle cittadine montane del nord italia così magari le loro menti si aprirebbero un po' e forse capirebbero come dovrebbe muoversi un sindaco di una cittadina montana per il bene di quelle (purtroppo) poche famiglie che ci sono rimaste. Dico questo perchè i veri responsabili di questa situazione sono loro perchè non rappresentano affatto la loro figura: essere primi cittadini vuol dire andare, a volte , anche contro qualche singolo per il bene di molti. Ho vissuto al nord per lavoro per molti anni ed ho visitato posti montani sperduti ma comunque pieni di servizi e di persone aperte al turista. Sindaci provate a soggiornare per una volta in uno dei pochi alberghi aperti ai Prati di Tivo (una volta erano un vanto dell'Appennino Centrale : i vari Miramonti, Europa, Amorocchi, ecc....) e poi andate a soggiornare magari in una bettola del Trentino, del Veneto o della Lombardia (è vero difficilmente la troverete) e poi valutate i due soggiorni e magari forse capirete che qualcuno fino ad adesso a sbagliato e quindi sarebbe il caso che qualcuno inizi a porre rimedio a questi sbagli. E per completare l'opera magari fate un giro in internet e vedete quali sono le testimonianze e le valutazioni dei turisti che sono stati a soggiornare nei nostri alberghi montani : Io da 1° cittadino leggendo quelle testimonianze mi vergognerei. Oggi le comunità montane possono sopravvivere solo con il turismo e per farlo bisogna cambiare la mentalità di tutti gli abitanti l'entroterra montano: questo compito naturalmente spetta ai Sindaci. Il Ceppo potenzialità massima per turismo invernale ed estivo, chilometri e chilometri di potenziali piste da sci e invece: non un impianto di risalita CHE VERGOGNA!; Sentieri stupendi tutti polverosi, pieni di buche, senza cestini dell'immondizia e segnaletica quasi inesistente e comunque insufficiente: CHE VERGOGNA! Per non parlare poi dei servizi in generale (piazzole attrezzate per i camperisti, servizi igienici, giochi per i bimbi,ecc...ecc...) inesistenti :CHE VERGOGNA! Unica nota positiva del Ceppo l'albergo Julia della famiglia Romualdi dove regna gentilezza e cortesia unita alla passione nel far da mangiare squisitamente. La farsa dei tesserini per i raccoglitori dei funghi, da parte delle amministrazioni locali, baipassando una legge regionale : cari sindaci ci dite cortesemente,( naturalmente se lo sapete) quante famiglie sul territorio provinciale vivono soltanto con la raccolta dei funghi : 5 o 6? . E poi magari qualcuno di quelle famiglie si sente in diritto (tanto nessuno gli dice e gli fa niente) di tagliare le gomme di una macchina di un povero operaio che magari nell'unico giorno libero (martedì o mercoledì) vuole farsi una camminata per funghi e quella giornata gli sarà costata la metà dello stipendio mensile : CHE VERGOGNA! Io da teramano che ama il proprio territorio ho portato tantissimi miei ex colleghi con le loro famiglie a soggiornare nelle nostre località marine e montane e da tutti mi son sentito dire : posti incantevoli, mangiare ottimo, massime potenzialità ma mancano tanti servizi che in altre zone magari non così belle comunque ci sono e quindi sono preferibili.