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Che succede alla Banca di Teramo?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Leggevo e rileggevo l'articolo di Antonio D'Amore sul sito Certa Stampa.
www.certastampa.it/index.php
Si parla della Banca di Teramo e di una denuncia depositata a suo carico.
"Uso di atto falso e appropriazione indebita.
"Si tratta di correntisti della Banca di Teramo, facile quindi intuire come l’accusa di atto falso e quella di appropriazione indebita siano relative alle gestioni dei conti correnti – spiega l’avvocato Brunella Di Egidio – di più ovviamente non posso dire, visto che sarà l’autorità giudiziaria a verificare la liceità o meno delle operazioni effettuate dalla Banca di Teramo, che però sono state produttrici di effetti dannosi per i miei clienti».

Ipotesi di reato, ovviamente, ma che destabilizzano gli umori del management dell'Istituto Bancario teramano, fondato dall'onorevole Antonio Tancredi.
Perchè quattro correntisti hanno deciso di sporgere denuncia?
Che cosa non ha funzionato nella comunicazione tra la Direzione, gli esperti bancari e i clienti?
Risulta essere vero che oltre ai quattro correntisti esistono altri e profondi malumori?
L'esperienza della Tercas non ha insegnato nulla?

Esiste ancora il conto corrente "sociale" per i teramani momentaneamente in difficoltà a pagare anche solo delle periodiche bollette?
Il fare impresa, l'accesso al credito, il sentire l'umore dei soci, il dialogo, il programmare sono ancora alla base della politica del credito cooperativo teramano?
L'intervento della Banca d'Italia e della magistratura aiuterà a sciogliere molti dubbi, ma quelli immediati, quelli legati all'immagine e al rapporto con il tessuto imprenditoriale, dovrà essere il  Consiglio d'Amministrazione ad affrontarli.
Immediatamente...
Una questione di consulenze...e...consultori.

 

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